Capitolo 22: Abbiamo trovato il padre...

842 52 8
                                    

(Sascha's pov)
"C'è stata una sera che sono andato in un locale. Si è avvicinata a me una ragazza... Cavolo... Era bella come il sole... E anche un po' brilla, ma non era quello l'importante. Io in quel momento mi ero innamorato, follemente. Hai presente un colpo di fulmine? Probabilmente quella sensazione che hai provato la prima volta che hai visto tua moglie."
"In verità é nato tutto perché avevo fatto una parodia del suo vid..."
"Non mi interessa." mi interrompe, lasciandomi un momento sconcertato. "Ti stavo dicendo: io ho avuto un vero e proprio colpo di fulmine! Per un attimo mi sono visto proiettato in un futuro con lei. Ma ricordati, questa ragazza era brilla.  E triste. Purtropposi stava bevendo per dimenticare. Ma intanto mi ha usato come consulente con cui confidarmi, e io ricoprivo questo ruolo più che volentieri, fino a quando, da ubriaca, ha cominciato a baciarmi. Ero la persona più felice del mondo in quel momento, anche se sapevo che non era sobria. Improvvisamente abbiamo anche iniziato a fare l'amore. Hai presente, no? Beh... Sì, hai delle figlie. Non puoi non aver mai fatto l'amore."
"Potresti non invadere la mia sfera privata, per favore?"
Ma come si permette, dico io! Saranno o non saranno affari miei?
"Oh madonna mia, calmati!"
"Guarda che sono calmiss..."
"Non mi interessa!" mi interrompe di nuovo. Lo prenderei volentieri a calci in culo.
"Comunque, stavo dicendo, ci siamo amati per la prima volta e scoprii che era incinta. Cacchio. Avrei avuto così tanto avere quel bambino... Ma ogni volta che provo, o meglio, provavo, visto che ora è in carcere, a farle capire che ci tengo... Beh... O dice che non si ricorda chi sono... O dice che le serve per vendicarsi... Non so su chi... Ma dice così..." conclude, tornando a piangere.
Il bambino serve per vendicarsi? Quale madre potrebbe mai pensare una cosa del genere?
Un momento... Solo una persona sarebbe capace di farlo...
"Alice..."
"Ehi, come fai a sapere il suo nome?"
"È la mia ex... Si vuole vendicare su di me..."
"Aspetta, in che senso?"
"È gelosa di mia moglie, troppo. Ci sta complicando la vita da ormai anni e anni. Voleva che io sposassi lei."
"Sei scemo a non averlo fatto!"
Ah, questo è troppo. Se le acque stavano già cominciando ad agitarsi prima, ora mi sto veramente arrabbiando. Poteva benissimo evitare!
"Senti. Primo, a me, che non conosci nemmeno, scemo non lo dici. Secondo, ti auguro che Alice ti caghi giusto un po', poi voglio vedere come non vedi l'ora di lasciarla!"
"Tu stai davvero male! Ti sei lasciato scappare un pezzo grosso!"
"Beh, non lo vedo un reato... Rinunciare a qualcosa di bello per qualcosa di molto più bello! Anche se Alice dentro non era bella. Anzi, faceva veramente schifo, era un vero mostro. E lo é tutt'ora!"
"Oh ma modera i termini quando parli della mia donna!"
"Ma vai a cagare."
Sto tale è squilibrato. Furioso, perciò, lo lascio parlare da solo in bagno tornando dalle mie principesse.
"Ti pensavamo con la testa dentro il gabinetto!" ride Sabrina, una volta raggiunto il tavolo.
"No, come vedi sono qui tutto per te!" rido e sorrido, stampandole un bel bacio sulle labbra.
"Cosa hai fatto per tutto quel tempo in bagno? Siamo addirittura riuscite a ordinare le pizze! Ti abbiamo preso la solita. La fanno anche qui."
"Grazie mille amore." sorrido di nuovo, sedendomi di fronte a lei e cominciando a spiegarle il tutto.
"Semplicemente... Ho avuto una discussione con un ragazzo."
"In che senso? Spiegami..." chiede Sabrina, mentre un gentilissimo cameriere ha servito la pizza, dall'aspetto e dalla fragranza invitantissimi, a me come a lei e a Sara. Silvia ne mangerà un po' da me e un po' dalla sua mamma, mentre Syria non ne ha proprio bisogno.
"Dice di essere il padre del figlio di Alice. E lei non lo riconosce come tale."
"Beh, probabile..." constata, mordendo la prima fetta, mentre io tagliavo una di esse in minuscoli pezzettini per la bimba.
"Silvietta... Vuoi per prima la pizza normale o quella tutta saporita?"
"Que-a sapo-ita g-azie!" sorride, e mentre le porgo un bocconcino, torno sull'argomento.
"Il fatto è che lui vuole quel bambino! Ma Alice non vuole darglielo! Dice di non ricordarsi, ma secondo me si ricorda eccome!"
"Beh, conoscendola..." alza le spalle Sabrina, stavolta dando lei un pezzetto della sua pizza a Silvia. "Ne sarebbe capacissima."
"Non ho capito." irrompe nella conversazione tutto ad un tratto Sara, voltandosi verso di me con il viso tutto sporco di sugo.
"è Tranquilla, non è una cosa molto interessante... Io e la mamma ne parleremo dopo okay?"
"Va bene." sorride.
"Un'ultima cosa e poi cambiamo discorso..." riprendo la parola, rivolgendomi nuovamente a mia moglie. "Penso sia meglio chiedergli qualcosa, dopo."
"Direi di sì." concorda, lasciando spazio a una serata senza preoccupazioni, solo a base di pizza e risate come ci eravamo posti, senza parlare di cose negative o quant'altro. Nulla che potesse disturbare la nostra quiete, diciamo.
"OH MIO DIO!" squittisce improvvisamente Sara, quasi gridandomi in un orecchio. "MAMMA, PAPÀ! QUELLA RAGAZZA CHE STA SCRIVENDO AL COMPUTER IO SO CHI È! È QUELLA CHE HA CREATO LE STELLE, È QUELLA CHE HA CREATO LE STELLE!"
"Sara, non mettere in imbaraz..."
"-GUARDA! NEI SUOI FOGLI CI SONO DELLE STELLE DISEGNATE! LE HA CREATE LEI LE STELLE!"
Vedo che quella ragazza ha alzato lo sguardo dal suo portatile e ha cominciato a guardare stralunata il nostro tavolo, un po' come se fosse inorridita, ma un po' come se fosse felice.
Poi ha sorriso.
"Ti prego mamma avviciniamoci!"
"Sta lavorando! Non vorrai mica disturbarl..." si interrompe, alla sola vista della ragazza chiudere il computer, raccattare i suoi fogli e avvicinarsi al nostro tavolo.
E solo ora sono riuscito a riconoscerla meglio.
"Federica?"
"Autrice della saga di e ideatrice-disegnatrice della sua correlata serie tv più popolari del momento in persona." ghigna, strizzandoci l'occhio, riaprendo il suo computer e mettendoci affianco le annotazioni. Cavolo, Sara ci ha visto davvero bene, su quei fogli vi erano delle stelle disegnate, come se fosse la bozza su foglio di un nuovo episodio di quella famosissima serie TV che, da quando abbiamo messo l'antenna, campeggia sul nostro schermo come se fosse l'unica cosa visibile e che, con la sua fantastica filodiffusione, ci accompagna in qualsiasi attività della nostra giornata. Sara ne va pazza. Quelle stelle sono la sua droga.
"Ancora non riesco a credere che sei proprio tu..." la guarda scioccata Sabrina.
"Il mio fisioterapista aveva ragione. Avrei dovuto portare pazienza per ottenere quello che volevo. Una parte di ciò che ho chiesto quando avevo diciotto anni mi è arrivata alla veneranda età di venticinque!"
"Meglio tardi che mai, come si suol dire..." sorride Sabrina. Perché la sua espressione mi sembra... Preoccupata?
"Hai proprio ragione! Anche se in passato soffrii davvero tanto... Ma ora non me ne frega più niente!" strilla, quasi canticchiando. "Perché ho sofferto tanto, ma per avere il successo che volevo! Ah, il mio fisioterapista aveva ragione anche qui. Obiettivi a lungo termine, sono queste le cose importanti nella vita." sospira, felicemente.
"Ehi, Sabrina, perché fai quella faccia?"

Ciuffy's Corner:
Eh, volevate che mi levassi dalle palle. E INVECE NOOOO!
Anzi, ho il vero bisogno di sognare al momento. Comunque accontentatevi dell'ora di pubblicazione improponibile, lol.

How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora