(Alice's pov)
"Sì, ciao Alfio." esordisco scocciata verso il mio futile spasimante dall'altra parte della cornetta, venuto, come ogni santo giorno, a farmi visita qui al San Vittore, il carcere dove mi hanno brutalmente sbattuta. Di nuovo.
Ormai qui sono turista abituale, un po' come se la cella fosse diventata la mia casa di villeggiatura, e la vita va così. Mi alzo, subisco ingiustizie, pranzo, subisco altre ingiustizie, ricevo la consueta visita da Alfio, il padre del bambino che per mia disgrazia porto in grembo, subisco le ultime ingiustizie della giornata, ceno e me ne vado a letto. Così va la mia vita, fatta solo di questa pesantissima routine, capitombolata prepotentemente nella mia vita solo per il fatto di essermi innamorata della persona sbagliata. Ah, quanto è ingiusto il mondo! Un giorno ti innamori di una persona e il giorno dopo ti ritrovi in carcere, solo per esserti innamorato di quella specifica persona!
Per questo motivo voglio vendicarmi proprio con quella persona. Lo so, è brutto da dire, ma la vendetta a volte è l'unica cosa che riesce a rimediare a una situazione. Soprattutto se riguarda un cuore infranto, oserei aggiungere.
Voci locali mi dicevano che l'alcol avrebbe alleviato questo dolore e sarebbe stato meno pericoloso della vendetta, però evidentemente la loro era una stronzata: è proprio per colpa dell'alcol che ora sono incinta e che mi sono attirata quel cagacoglioni di Alfio, quell'uomo che comunque la gente potrebbe scambiare per mio marito, ma che io non vorrei mai come marito. È troppo assillante e iperprotettivo, capiamoci. Ma essendo che costui pende dalle mie labbra, lo posso considerare un pezzo importante per la riuscita del mio piano. Fa tutto ciò che gli dico, anche se si trattasse di buttarsi giù da un quinto piano.
Già, se glielo dicessi, Alfio lo farebbe. Tranquillamente. Non posso credere sia così dipendente da me, ma questa cosa, al momento, mi sarà utile.
"Come stai, luce dei miei occhi?" mi chiede, e ovviamente non evitando di affibbiarmi uno di quei stupidi nomignoli che tanto odio.
E che lui mi attribuisce ogni sacrosanta volta, ovviamente.
"Bah, da Dio! Sono appena tornata dall'angolo SPA, mi sono fatta una sauna fantastica e anche un massaggio con le pietre calde!" ironizzo.
"Davvero? Che figata! Dai, tutto sommato, alla fine in carcere non si sta così male!"
"MA SECONDO TE!?" rispondo istantaneamente. "Ma ti pare che davvero c'è una SPA in questo posto infame?"
"Boh, in quell'altro..."
"Alfio è OVVIO che io stia male!" esclamo, accorgendomi di starmi allontanando sempre di più da ciò a cui voglio mirare.
"Comunque non è di questo che voglio parlarti."
"E di cosa, amore mio?"
"Beh... Ho in mente una cosa per fare un modo che tu possa stare con me senza che ci divida un vetro, nè tantomeno una cornetta..." gliela butto in questo modo, giusto per attirare maggiormente la sua attenzione.
"Cosa? Cosa?" Alfio drizza le orecchie, manco fosse un cane che sente il suo padrone chiamarlo per il pranzo. Che caso disperato.
"Beh... Hai presente Sascha e la sua stupida moglie?"
"Non fai altro che parlarmi di loro da settimane, ormai!"
"Perfetto." ghigno. "Fai capire che mi sono arresa... E che voglio scusarmi di presenza. Aggiungici qualche altro discorso lungo e commovente che sia convincente per gente buona di cuore come loro..."
Ovviamente non voglio addentrarmi nei dettagli con lui. Non si sa mai.
"Tutto qui?"
"Tutto qui. A far sì che io e te vivremo felici e contenti come conseguenza della tua azione, ci penso io."
"Ogni suo desiderio è un ordine, vostra altezza! Vedrai che sarai fiero di me, amore mio!"
"Portano sempre le bambine in piazza Gae Aulenti, a quest'ora... Corri, muoviti, o rischieresti di perderli!"
***
(Sabrina's pov)
"So che potete aiutarmi, ne vale la salute di mio figlio! Vi prego, io ci guadagno molto e voi non ci perdete nulla, alla fine, quando vuole, è una brava persona..."
Pen poco non scoppio a ridergli in faccia. Una brava persona? Alice Fogu una brava persona? Questa davvero mi mancava.
"Una brava persona..." vedo che Sascha, invece, si sta trattenendo dal menarlo. "Seh, quando era un embrione!"
"Una brava ipnotizzatrice, caso mai!" aggiungo. "Vedendo come ti ha stregato..."
"Dai, voi non lo fareste per le vostre figlie?"
"Non c'entra un cazzo!" sbotta Sascha. "E sinceramente dopo tutto quello che hai detto l'altra sera io non sono disposto a offrirti il mio aiuto! Non se ne parla nemmeno!"
"Fratello, calmati! Non ti ho mica chiesto di uccidere qualcuno!"
"Intanto non chiamarmi fratello, ma poi non mi interessa! Non mi interessa per niente! Io l'aiuto a una persona come te non lo presterò mai!"
"Lo sai che a tua moglie non piacerebbe questo elemento?" cerca di tirarmi in mezzo, facendo incazzare anche me.
"Eh no tesoro, e qui ti sbagli di grosso. Non puoi mescolare il fatto che lui debba prestarti aiuto in generale con il fatto che lui debba aiutarti quando si tratta di Alice. Mi dispiace, ma vedendo come ti ha manipolato non ti aiuterei nemmeno io!"
"Certo che siete proprio dei falsi!"
"Come, scusa?"
"Ai vostri fan dite sempre di aiutare il prossimo, siete tanto bravi a parlare ma quando dovete toccare la situazione con mano vi tirate bellamente indietro!" ringhia.
Ci sono stati attimi di silenzio, dall'incazzatura non sapevo seriamente cosa dire.
"Amore, io mi chiedo perché ancora stiamo dando retta a questo sfigato." esordisce Sascha, dopo cinque minuti buoni.
"Già, hai ragione..." mi limito a rispondere, alzandomi dalla panchina su cui ero seduta e andando verso lo spiazzo dove Silvia, Sara e i suoi amichetti stavano giocando a rincorrersi.
"Piccole, salutate tutti, è ora di andare!" mi avvicino a loro, prendendole malvolentieri per una mano e facendo in modo che Sascha, assieme a Syria nella carrozzina, mi seguisse verso la strada di casa.
"Quella cosa mi puzza." mi dice proprio quest'ultimo, non appena entrati nella nostra abitazione. "Insomma, non è così tanto credibile che lei voglia davvero porgere le sue scuse."
"Questo lo penso anche io..." lo appoggio, tirando fuori Syria dal suo passeggino. "Quindi che intenzioni abbiamo?"
"Beh... Io penso che Violet ci possa dare una mano..."Ciuffy's Corner:
CI SONO VOLUTI GLI ANNI
MA ECCOMI QUIIIIII
Lo so, lo so, la mia assenza non è giustificabile col fatto che avevo da studiare fin troppo. Ma HEEEY sono tornata col botto, ed e questo l'importante, no?
Ad ogni modo, spero che il capitolo vi piaccia.
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How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]
Fanfic[INTERROTTA PER OVVI MOTIVI 🦌] Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: non sempre le persone sono capaci di mantenere la parola data, e la situazione si aggrava quando di mira viene presa un'intera famiglia. Ebbene, purtroppo a volte ritornano... E...