(Sabri's pov)
"Quando ti deciderai a uscire, eh piccolina?"
A quanto pare, Sascha è impegnato a lasciarmi una marea di baci sul pancione e sorridere davanti a quella che tra poco diventerà la nostra terza bambina.
Eh sì, sono incinta della nostra terza figlia!
Devo dire che il nostro è davvero un matrimonio da favola, nonostante l'esaltazione dei primi giorni e del viaggio di nozze alle Maldive ormai svanita da quasi cinque anni, l'amore e il rispetto reciproco sono rimasti tali e quali a quelli di una volta. E non intendo solo per il fatto che due anni dopo la nascita di Sara, ormai diventata una bimba solare e molto, ma molto, vivace, è venuta alla luce Silvia, la sua sorellina di attualmente due anni. E non solo, perché molto molto presto, nella nostra famiglia, daremo il benvenuto anche a questo piccolo nuovo arrivo di nome Syria, che da ben nove mesi a questa parte, vive nella mia pancia: Silvia crede che io l'abbia mangiata!
"Oh, lo sai che papà non sta più nella pelle di vederti? Sì che lo sai, vero?"
Ed è stato così, perché di tutta risposta ha ricevuto uno dei suoi consueti calcetti, come se capisse che stessimo parlando con lei.
"E anche la mamma non vede l'ora che tu nasca..." sorrido a mia volta, accarezzandomi la pancia, indubbiamente diventata enorme.
"Ti rendi conto di quello che stiamo facendo? Non so se mi spiego bene, però... È una cosa strana, bella, ma strana..." mi dice Sascha, sdraiandosi sul suo lato del letto, cosa che faccio anche io poco dopo, prendendomi la mano.
"Io? Sì... Credo di aver capito..." sorrido, tenendo ancora la mano libera sul pancione, da dove sentivo la nostra nuova bimba tirare irrequieti calci e a volte anche appoggiare le sue manine alle pareti interne ad esso: chissà cosa starà facendo ora, probabilmente starà sguazzando allegra e spensierata nel liquido amniotico.
"Intendo dire..." continua lui. "Il nostro amore ha veramente fatto qualcosa di grande... Di enorme... Tu pensaci... Lei, le sue sorelle... Sono frutto del nostro amore... Le abbiamo create noi... Se ci pensi è strano..."
"È strano sì. Ma è così bello..."
"Quello non lo metto assolutamente in dubbio... È bello perchè ci dice che il nostro amore sta durando. Nonostante tutto quello che è successo, tutti i tentativi di separazione, tutto quanto..."
"Fidati, sono così contenta di sapere che quel periodo è finito..."
"Non dirlo a me..."
"Però, cambiando discorso, non mi sarei immaginata di poter arrivare ad avere una vera e propria famiglia proprio con quello che in un certo senso odiavo... Di essere la moglie della persona che ho conosciuto perché mi stava sputtanando sul web..."
"Sabrina, quanti anni saranno passati da quel video? Ancora stai a ricordare?"
"Certo, io ti ho conosciuto così! Anche se sono passati dieci anni da quella... Cosa... Non posso dimenticarmi della causa che ci ha fatto incontrare!"
Sascha si mette a ridere. "Beh, da una parte allora fai bene." mi dice, sbadigliando subito dopo.
"Credo sia ora di andare a letto. Per una volta che non abbiamo nulla da editare!"
"Hai ragione..." sospiro. "Allora buonanotte."
"Buonanotte amore." mi saluta con il suo solito bacio, prima di sentirmi scivolare completamente in un sonno pressoché profondo, ma interrotto bruscamente dopo poche ore, a circa quaranta minuti dalla mezzanotte dell'11 settembre.
Di colpo mi sveglio, sentendomi bagnata, e con indiscrezione accendo la luce: Sascha non si è accorto, fortunatamente sta continuando a fantasticare nel mondo dei sogni, e io, incuriosita, guardo il lenzuolo sotto di me. A giudicare dal colore e dall'odore, sono arrivata subito a una conclusione.
Mi si sono rotte le acque.
E non solo, perché nel giro di un nanosecondo sento una scossa di dolore acutissimo provenire dal mio basso ventre, qualcosa che, nonostante la mia soglia di sopportazione alta, non riesce a non farmi urlare dal male.
Fantastico, sono in travaglio.
"Sascha svegliati, ti prego! Ho rotto le acque!"
"Sì, dai amore ancora cinque minuti..."
"MA QUALI CINQUE MINUTI! HO ROTTO LE ACQUE!" grido, in preda al dolore più totale.
"COSA? E non potevi dirmelo prima?"
"Cosa... Cosa pensavi ti stessi... Dicendo?" gli rispondo, cercando di respirare il più possibile.
"No, senti, non importa. Ti devo immediatamente portare in ospedale!" grida, trascinandomi fino all'auto, e in men che non si dica, accompagnata da un dolore allucinante, mi sono trovata di nuovo su un lettino in sala parto, dove ogni spinta sta rivelandosi sempre più sofferta della precedente. Devo rimanere a mente lucida, devo concentrarmi, devo stare calma... Ma come faccio a stare calma con un dolore del genere? La forza che sto impiegando per spingere mi sta davvero facendo mancare il respiro, ho le orecchie che mi fischiano, la vista che sta andando a quel paese e dei crampi allucinanti al basso ventre. Ho pensato per un attimo di non potercela fare, nonostante abbia già fatto due bambine non penso di aver mai provato così tanto dolore in vita mia.
Un dolore che, però, è sparito in pochissimo tempo. Non capisco come faccia a succedere una cosa del genere: l'ho vista lì, piccolina e indifesa, e d'un tratto mi è sparito tutto.
E c'è da dirlo: è veramente bella. Non lo dico perché sono sua mamma, perché sono di parte. Ma è così. È di una bellezza mai vista prima.
La mia terza figlia, nata da un'unione davvero speciale, un'unione che ha dovuto resistere alle più grandi tempeste, ma che non ha mai mollato la presa. E continuerà a non farlo.Ciuffy's Corner:
Sapete già tutto quello che c'è da sapere, perciò, sapete già che per ora questa storia (ora come ora) non sarà sottoposta ad aggiornamenti frequenti. Scusatemi.
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How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]
Fanfiction[INTERROTTA PER OVVI MOTIVI 🦌] Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: non sempre le persone sono capaci di mantenere la parola data, e la situazione si aggrava quando di mira viene presa un'intera famiglia. Ebbene, purtroppo a volte ritornano... E...