Capitolo 18: Altre domande, purtroppo...

881 58 17
                                    

(Sascha's pov - 🔥)
"Ma che le hai detto?"
"Eh amore... Ti spiego... Non so perché lei si è svegliata, ma mi ha visto, e tu già dormivi... Ha iniziato a farmi domande, e io per sbaglio le ho detto che siamo così innamorati che abbiamo voluto un bambino..."
"E ti ha chiesto da dove vengono, immagino."
"Immagini bene... Solo che, ti prego, reggi il gioco... Ho inventato questa casa in affitto dove quando entro mi trasformo in questo fantomatico "signore dei bambini"... Capito?"
Sabrina sorride. "Il signore dei bambini... Questa davvero mi mancava... Non l'ho mai sentita!"
"Ti giuro... Non sapevo cosa inventarmi... Sara non è quel tipo di bambina che crede alla stronzata della cicogna!"
"Beh, però mi piace..." ridacchia lei. "Signore dei bambini... Questa cosa mi eccita!"
Sabrina ha subito trasformato il suo sorriso in un ghigno, e, approfittando del fatto che tutte e tre le bimbe stanno dormendo, ho iniziato a lasciare numerosissimi baci su quel malizioso sorrisetto, e quello che è successo alla fine è assai prevedibile: è diventata un'ora piena di gemiti, spinte, baci e carezze. È da un sacco di tempo che questo non succedeva nel pomeriggio, con due bambine coscienti in casa bisogna far di tutto per non far vedere loro questa cosa, bella e naturale quanto si può volere, ma sicuramente non gradevole agli occhi di un bambino così piccolo. Spero solo che una delle due non si svegli proprio ora...
Ma, mentre spingevo e spingevo, ho come avuto l'impressione che una dolce e innocente vocina si sia mischiata tra quegli armoniosi gemiti e urla. Ma forse è la classica allucinazione uditiva dovuta dal panico...
"Papà..."
...O forse non è affatto un'allucinazione... E forse una bambina mi potrebbe davvero aver visto durante l'atto... Cavolo! Non di nuovo!
"Eh? Cosa?" grido, staccandomi alla svelta da mia moglie e coprendomi il più rapidamente possibile.
"Papà, sono Sara!" squilla la dolce voce, la voce della mia piccola primogenita stretta nelle spalle e con un faccino cupo e confuso, semi coperto dal suo fedele orsacchiotto bianco.
Subito, per cercare di alleviarla da quanto visto, di nuovo, le abbozzo un sincero sorriso. "Piccola saretta mia!" esclamo dolcemente.
"Che state facendo tu e la mamma?"
"Eh?" si appresta a chiedere Sabrina, cercando di infilarsi la maglietta indossata in precedenza.
"Tu e il papà che state facendo?" ripete, stavolta però alla sua mamma. A cui, comunque, rispondo io.
"Beh... Niente!"
"Non è vero! Ora me lo dici!" strilla, rischiando di svegliare qualcuno: o le sue sorelle,  i vicini.
"Ma... Quel niente significa "niente di interessante", piccola."
"E allora perchè eravate felici?"
"E... Perché... È vietato?"
"No, ma c'é sempre un perché!"
"Eh amore, sono felice di stare insieme a lui!"
"Cosa c'entra! Anche di giorno sei felice di stare con lui, ma non ridi!"
"Sì..."
"E poi tu di notte non stai mai ferma... E sei sempre nuda..."
"Ma amore, perché fa caldo!"
"Non è vero, io so perché sei nuda! Papà è diventato il signore dei bambini di nuovo!"
Credo che nessuno possa immaginare l'imbarazzo che ho provato in quel momento.
"Ma no! Amore noi non vogliamo nessun altro bambino! Ci basti tu con le tue sorelle!"
"Perché?"
"Perché andate bene voi!"
"Ma tu mi hai detto che nella casa in affitto ci sei entrato tante volte e solo tre volte ha lasciato me e le mie sorelle, quindi non è obbligatorio usare la sacca magica!"
"Ma non siamo nella casa in affitto! Siamo nella casa normale! La casa in affitto è molto diversa!"
"Papà, ma tu non me lo hai detto dov'è!"
"Sara, ma è ovvio che è un'altra casa! Non esiste la casa nella casa!"
"Tuo padre ha ragione, Sara!"
"No!"
"Sì!"
"Swami ha la casa delle bambole in casa! Quindi ha la casa nella casa!"
"Ma è un giocattolo!" cerca di spiegarle Sabrina. "La casa in affitto no, è una casa vera! Ci andiamo solitamente quando tu sei all'asilo!"
"E adesso cos'è...?"
"Adesso... Beh, adesso succedono altre cose... Altre magie!"
"Cosa?"
"Succede... Succede come una magia! Succede molte volte!"
"Quale magia?"
"Eh, quale magia... Sascha?" mi sgomita Sabrina, cercando di farmi parlare, mentre naturalmente morivo dalla vergogna.
"Lo so io..." provo comunque a inventarmi qualcosa. "Si chiama la magia degli innamorati!"
"E come si fa?"
"Non c'è nulla da fare! C'è solo un po' di polvere magica nell'aria! E se vuoi tanta fortuna, o cose del genere..."
"Ma io non la vedo... Non è che mi stai dicendo una bugia?"
"La vedono solo gli innamorati, tesoro! Io non ti dico bugie!"
"Ma io vi voglio bene tanto tanto! Perchè non la vedo?"
"Perché è diverso! Io e tua mamma siamo sposati, per questo la vediamo!"
"Sì ma sono sempre io quella che non può fare e sapere niente!"
"Non è vero amore, quando ti sposerai la vedrai anche tu!"
"Sei sicuro?"
"Sono sicurissimo, amore mio."
"Ok... Ma perchè eravate incollati prima?"
"Perché... Insomma... Durante questa magia è necessario farsi tante belle coccole! Puoi farle come vuoi, basta che siano coccole. Sennò non ti arriva la fortuna!"
"A me mi sembravano calci, non coccole!"
"Sono coccole un po' movimentate, quello sì. Ma tesoro, ti assicuro che non sono calci. Io a tua mamma non tiro un calcio nemmeno se mi pagano!"
"Come faccio a fare queste coccole?"
"Tu non puoi, devi prima sposarti!"
"Ah... Però tu a me le puoi fare perchè sei sposato!"
Oh Dio, no! Non voglio nemmeno pensare a una cosa del genere! Che ribrezzo...
"Ehm, no amore... Calma. Non posso mica fare queste coccole a te, tu non sei sposata con me. A te posso fare un altro tipo di coccole, posso riempirti di bacini e farti il solletico... Se vuoi, dopo te ne faccio un po'!"
"Ma quindi? A chi puoi fare queste coccole?"
"A tua mamma amore, solo ed esclusivamente a tua mamma."
"Ma avevi detto che se sei sposato le puoi fare e puoi fartele fare!"
Oh Signore, no, davvero non ci voglio pensare!
"Dalla persona che hai sposato, amore. È ovvio!"
"Adesso ho capito tutto!" mi sorride Sara. Spero solo torni a dormire e non mi faccia altre domande...
"Ma quindi cosa c'entra con il signore dei bambini?"
Sara, sei una delle persone più importanti della mia vita, ma ti prego, basta domande!
"Niente! Non c'entra proprio niente!" Sabrina, ormai, come me, in mutande e maglietta, mi precede nella risposta, alzandosi dal letto e prendendola in braccio.
"Ma come? Tu hai detto che se hai sposato il signore dei bambini, lui viene nella casa!"
"Ma no, non c'entra! Ok, lui è il mio signore dei bambini, ma non c'entra proprio nulla con questa cosa!" le risponde, lasciandole un bacino sul naso. "Capito?"
"Ma lo hai detto prima!"
"Quando?"
"Prima! Solo che voglio sapere... Come si fa a essere il signore dei bambini?"
"Beh amore, basta volerlo!" sorride sua mamma, non facendo altro che dirle la verità. E qui sono voluto tornare ad avere voce in capitolo.
"Per prima cosa devi trovarti una moglie. Bisogna per forza essere in due. Poi affitti una casa, e se vuoi compri anche tutto il necessario per diventarlo! Molti lo fanno proprio perché vogliono!"
"Ma possono farlo solo i maschi o pure le femmine? Perchè a me mi piacerebbe essere la signora dei bambini!"
"Beh, in teoria sì! Sei una signora dei bambini quando li porti nella pancia!"
"Come la mamma!"
"Esatto!"
Vedo di come a Sara si illumina il visino, prima di ricominciare a parlare.
"Comunque non è vero che dovevo bere."
"Come?"
"È che penso alle cose brutte, e non riesco a dormire... Tipo quelle signore che gridavano!"
"Amore vuoi venire qui a raccontarci qualcosina?" le chiede Sabrina.
"Posso?"
"Certo!" sorride, posandola sul letto vicino a me, la persona su cui subito si acciambella.
"Cosa è successo, amore?"

Ciuffy's Corner:
Ho tolto la parte più spinta altrimenti il capitolo veniva troppo lungo, bye.
Tranquilli, se i capitoli vi sembrano cose scollegate, poi vedrete che tutto ha un senso.

How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora