(Sabri's pov)
"Devo stare lontana da Lice, quindi?" ripete Sara, guardandomi un po' preoccupata con i suoi dolci occhioni, che ricordano tanto quelli del suo papà, come se stesse chiedendomi una conferma a quanto appena detto.
"Proprio così amore mio... Devi starci lontana sempre."
"Ok..." sorride, lasciandomi un bacio sulla guancia, subito ricambiato.
Ma questo che sembra tanto essere un momento dolce, un po' da quadretto, con Sascha ed io accoccolati sul letto assieme alla nostra piccola, presi a parlare con un sorriso stampato sul volto e una pacatezza estremamente beneficiante, non sarebbe mai potuto durare per sempre, seppur io lo avessi voluto. Difatti, dei colpi violenti alla porta d'ingresso si sono fatti sentire con così tanto impeto che addirittura la piccola Syria si è svegliata, riempiendo la stanza, quasi istantaneamente, con le sue urla e il suo pianto acuto.
"La calmo io..." si propone Sascha, alzandosi dal letto e tirandola fuori dalla culla, non dandomi altra scelta se non quella di andare ad aprire alla porta, con Sara in braccio.
"Chi è?"
"Sabrina apri ti prego! È urgente!"
"Violet?" questiono, guardando dallo spioncino e realizzando che, effettivamente, sulla soglia della porta, c'è lei.
"É la ex strega cattiva che ora è diventata buona?" mi chiede nel frattempo la piccola, a cui do risposta affermativa. "Sì, a lei possiamo aprire."
"SABRINA, SABRINA, NON PUOI CAPIRE COSA HO APPENA SENTITO!" grida, non appena mette piede in casa nostra. "NON CI POSSO CREDERE! IO ORA NON SO NEMMENO COME PRENDERE LA NOTIZIA! È TERRIBILE! POTREBBE NASCERE QUALSIASI COSA DA QUESTO FATTO!"
"Violet, respira. Calmati. Mi sembri un po' troppo agitata per i miei gusti." dico, cercando di tranquillizzarla. "Cosa è successo di così tanto grave?"
"ALICE È INCINTA!" grida, lasciando che nella stanza calasse un silenzio agghiacciante, caratterizzato da noi due in un comune stato di shock, spezzato dopo un'infinità di minuti dalla bimba.
"Cosa vuol dire incinta?"
"Che aspetta un bambino, amore."
"Ma..." spalanca gli occhi.
"È rimasta scioccata pure lei, poverina..." commenta Violet, venendo verso Sara e carezzandole la testolina.
"Ma è impossibile! Se è in prigione non può scappare per andare nella casa sua in affitto! Se scappa poi i poliziotti la mettono in castigo!"
A Violet scappa una risatina. "Oh, tesorino, ma lei tecnicamente dovrebbe essere già in castigo!"
"Probabilmente sarà andata nella casa in affitto un sacco prima di essere messa in prigione!" sorrido, rasserenandola, per quanto questa cosa sia abbastanza traumatica da sentire. Non per la notizia in sé, ma per come potrebbe usare suo figlio come mezzo per la nostra distruzione. Conoscendola, ne sarebbe veramente capace.
"Esattamente. Infatti è già al quarto mese..."
"Accidenti..." contorco l'espressione. "Ma come è successo?" chiedo, domandando a mia figlia di potersi tappare un secondo le orecchie.
"Era in uno stato di disperazione, era depressa perché troppo gelosa del fatto che te "le hai rubato" Sascha e che con lui condividi comunque dei sentimenti... Allora cosa è successo? Diciamo che è come se si fosse prostituita per un giorno. Il problema è che, da quanto ho capito, il padre di questa povera e sfortunata creatura innanzitutto era innamorato perso di Alice, e qui mi farei la domanda... Come cazzo fa ad innamorarsi di una come lei? Ma sorvolando questo discorso... È venuto a sapere che è rimasta incinta e lui vorrebbe tenersi il figlio... Ma guarda tu, stronza com'è, cosa doveva fare Alice. Doveva necessariamente rispondergli che non lo conosceva e mandarlo fuori dalle scatole? Io dopo una cosa simile le avrei dato tanti di quei calci nel culo che non ti immagini!"
"Io anche senza motivo gliene darei, giusto per tutti i torti che mi ha fatto." rispondo. "Comunque io non ho parole proprio. Proprio una zoccola in tutti i sensi, questa!"
"Ah, decisamente." rotea gli occhi Violet, mentre Sara si è ormai stappata le orecchie.
"La mia paura più grande è che ora usi questo bambino sfortunato come strumento per la vostra rovina!"
"Io già mi chiedo come possa una mamma considerare suo figlio uno strumento per rovinare un'altra famiglia..." apro le braccia, chiedendomi il perché di questa sovrappopolazione di malati mentali nel globo terrestre.
"La mia paura più grande è che questa cosa possa gravare più che altro su Sascha... Potrebbe fare qualsiasi giochetto contro di lui..."
"COSA?" grida ad un tratto Sara, mentre i suoi occhi si sono rapidamente riempiti di lacrime.
"Tutto bene, amore?" le chiedo, leggendo nel suo magone trattenuto che c'era qualcosa che non andava.
"Papà ama la Lice e non te? Lui è il suo signore dei bambini e non il tuo?" chiede con voce strozzata, proprio nel momento in cui Sascha, con la piccola Syria in braccio, ha fatto l'ultimo gradino per arrivare qui, in questa stanza che ai tempi era la nostra camera da letto.
"Cosa?" ripete, evidentemente sentendo ciò che ha domandato Sara in precedenza.
"Tu porti i bambini alla Lice e non alla mamma!? Tu ami lei e non la mamma?"
"Ma... Chi ti ha detto questa cavolata?" chiede, abbastanza triste. Sara subito indica Violet, che però, giustamente, si discolpa.
"Forse mi sono spiegata male tesoro..." ammette, avvicinandosi. "Io non volevo dire che tuo papà amava Alice e le ha portato un bambino, perché non la ama per niente! Anzi, non la può neanche vedere! Stavo dicendo che quella ragazza è talmente tanto cattiva che potrebbe dire questa bugia! Ma tu lo sai che è una bugia, no?"
"Eh, sì..." risponde col musone, strofinandosi un occhio.
"Piccina..." interviene Sascha. "È proprio così... Io non la voglio proprio vedere una persona che ti ha fatto del male! Prima di conoscere tua mamma io mi ero innamorato di lei, ma ho fatto lo sbaglio più grosso della mia vita! Ora, come vedi, non riesco proprio a sopportarla..."
"Sì..."
"E se fossi stato il suo signore dei bambini lei sarebbe stata tua mamma! E non mamma Sabrina!"
"È vero..." ammette mogia, mentre mio marito le asciuga le lacrime con la mano libera.
"Non piangere amore, ricordati che io non ti direi mai una bugia..." le sorride, per poi rivolgersi a me e a Violet, con un tono abbastanza acido.
"Comunque vorrei capire meglio. Che cavolo ha fatto lei?"Ciuffy's Corner:
Pubblicare mi viene sempre più difficile.
Ma una promessa è una promessa.
E questa storia la finirò. Perché ve lo ho promesso.
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How Long is Your Love?||Saschina [SEQUEL]
Fanfiction[INTERROTTA PER OVVI MOTIVI 🦌] Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: non sempre le persone sono capaci di mantenere la parola data, e la situazione si aggrava quando di mira viene presa un'intera famiglia. Ebbene, purtroppo a volte ritornano... E...