11. Paura.

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Avete presente quando cercate di dormire in tutti i modi ma alla fine finite per fissare il soffitto per otto lunghissime ore? Ecco, ho passato la notte così. Cercavo tutte le posizioni possibili ed immaginabili, ma dopo mi sono arresa e ho iniziato a fissare il soffitto bianco della mia stanza.
Mi sono addormentata alle sei e dopo mezz'ora la sveglia è suonata. Volevo prendere il telefono e buttarlo giù dalla finestra. Cammino assonnata verso l'aula di chimica, ma proprio mentre sto per entrare nell'aula una mano mi afferra il braccio con fermezza e mi trascina via. Mi rendo conto che colui che mi sta trascinando è Tyler e mi trascina proprio verso il sottoscala.
Chiudo gli occhi quando mi sbatte contro al muro. Nella mia testa si crea un caos, come se stesse suonando un allarme. Cerco di non tremare per la paura. <<Che cazzo di prende?>>, sbotta lasciando la presa.
Apro gli occhi terrorizzata. <<Cosa prende a me?>>, biascico massaggiandomi il braccio. Mi riprendo per un secondo realizzando quello che mi ha  chiesto. <<Fino a prova contraria sei tu che mi hai appena trascinata nel sottoscala.>> dico senza però guardarlo negli occhi.
Cerco di tenere un tono fermo.

Voglio trovare una via d'uscita ma le sue braccia sono ai lati della mia testa.
Senza via di fuga, come anni fa. Con le spalle al muro a subire.
<<A cosa stai pensando?>>, sbotta. "N-niente" balbetto impaurita.
In giro non c'è anima viva. Sono tutti a lezione e Tyler oltre a farmi perdere il ripasso per la verifica di chimica mi sta pure umiliando, mettendo a nudo tutte le mie paure che lui non riesce a cogliere, perché lui non sa, perché nessuno sa.
<<Tu hai paura.>>, afferma. Deglutisco rumorosamente. Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo. <<N-non ho paura.>>,  rispondo. <<Te lo si legge in faccia, Cooper.>>, risponde.
<<Devo andare a lezione.>>, dico riprendo il mio tono freddo. Cerco di andarmene ma le sue braccia non mi fanno passare. <<Ti prego Tyler.>>, lo supplico.
La realtà è che sto morendo di paura. Non ho mai visto questo sguardo in lui, sono sul punto di scoppiare a piangere, ma non posso farlo, non davanti a lui.
<<Finiremo questa conversazione, Cooper.>>, dice prima di andarsene. Scivolo sul muro fino a toccare terra. Chiudo gli occhi e ispiro profondamente.
Qualcosa dentro quelle iridi verdi mi ha ricordato mio padre. Quell'impulso che mio padre aveva quando rientrava a casa.
Ma la mia paura è più forte della ragione. So che Tyler non mi farebbe mai del male, ma dopo aver passato anni con le lacrime agli occhi, ogni notte, con la paura di vedere mio padre varcare la soglia barcollando, l'impulso è questo. Chiudere gli occhi e sperare che sia tutto un sogno.
Ho cercato di nascondere a tutti la verità, ma c'è chi ti legge negli occhi e quello purtroppo non puoi nasconderlo.
Delle lacrime scendono lungo il mio viso, le mie gambe iniziano a tremare e faccio fatica a respirare. Mi porto le ginocchia al petto e le stringo a me.
<<Allison?>>, mi sento chiamare. E' Emily, ma non riesco a reagire, sono come paralizzata. <<Allison, che hai>>, chiede piegandosi verso di me.
Voglio parlare, dirle che va tutto bene, ma il mio corpo è tremante e la mia voce non esce. Emily si gira per un secondo verso il corridoio. <<Tyler, ti prego aiutami!>>, urla Emily in preda al panico. Sento i suoi passi venire verso di me e poi vedo i suoi occhi che mi scrutano attentamente.
<<Allison, mi senti?>>, chiede posandomi una mano sul ginocchio. Cerco invano di scostarmi dal suo tocco ma non riesco. <<Soffre di attacchi di panico?>>, chiede ad Emily. <<Io, io non lo so.>> balbetta Emy. Certo che non lo sa, non lo sa nessuno.
Tyler si passa una mano tra i capelli. Si sente in colpa, sa che sono così perché è stato aggressivo, per una stupida felpa. <<Emily, va via. Ci penso io.>>, ordina. Emily obbedisce incerta e se ne va a passo lento. Non voglio che Emily se ne vada. Non voglio restare da sola con lui. <<Allison Cooper, guardami.>>, ordina. Alzo lo sguardo con gli occhi colmi di lacrime. <<Riesci a sentirmi?>>, chiede spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Annuisco tramante. <<Cooper continua a guardarmi. Ci sono io, okay?>> , dice. Si appoggia al muro affianco a me e mi posa un braccio sulle spalle, mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla e mi stringe a se. << Prendi un bel respiro e butta tutto fuori. Non pensare a nulla.>>, sussurra. <<Caccia via tutto. Nelle tua mente non ci deve essere nessuno.>>.
Mi passa una mano tra i capelli e mi stringe di più a se. <<Andrà tutto bene.>>, dice continuando a passare la mano tra i mie capelli. Improvvisamente il mio corpo smette di tremare e il respiro diventa regolare, le lacrime scendono ancora sul mio viso ma vengono immediatamente asciugate dal ragazzo che ha causato tutto questo. <<E' tutto okay.>>, mi rassicura.

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Ringrazio tutti i lettori.
Siete fantastici.
Alla prossima!
-M.

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora