<<Buongiorno.>>. Saluto mia madre passando davanti alla cucina. Finalmente i giorni in cui tutti mi stavano addosso per avere la certezza di non trovarmi morta da qualche parte sono passati. <<Ciao tesoro.>>, ricambia il saluto posando la tazza dove pochi secondi fa c'era il caffè. Mi infilo gli anfibi e prendo il giubbotto, ma non faccio in tempo ad infilarmelo che il campanello suona facendomi correre per aprire. Chi diamine è che suona alle 7.30 del mattino? Non posso disturbare da un'altra parte?
Apro la porta con aria annoiata, ma cambio espressione quando due poliziotti in divisa, coperti dal freddo, ma ovviamente sempre impeccabili, mi rivolgono un sorriso accompagnato da un buon giorno.
Quando il buon giorno si vede dal mattino. Quello alla mia destra è alto e snello, mentre quello alla mia sinistra affiancato dal suo collega è basso e tozzo. <<Posso esservi di aiuto?>>, chiedo con un sopracciglio alzato. Mii sistemo la felpa e mi guardo intorno in attesa di una risposta. <<Stiamo cercando Christian Cooper.>>, dice il carabiniere dai capelli color corvino, nonchè quello più slanciato. <<In questo momento non è in casa, posso sapere che è successo?>>, chiedo incrociando le braccia sotto al seno cercando di essere il più formale possibile. Tossisco e mi stringo nella mia felpa. Mi mordo il labbro. <<L'altro ieri ci è stata segnalata una denuncia; si è introdotto in casa di una anziana signora per farsi il bagno nella sua piscina, con una ragazza.>>, risponde. Fingo un sorrisetto e amaro e liquido l'argomento con un cenno di mano e una risatine più isterica che altro. <<Sono solo bravate da ragazzini. Ma vanno assolutamente chiarite. Il più delle volte non succede niente, i ragazzi se la fanno sotto e poi non commettono più queste cose.>>, commenta il poliziotto cercando di tranquillizzarmi. In realtà sto solo fingendo.
<<Mi spiace ma non è in casa, se solo avessi saputo di questo atto l'avrei sicuramente ripreso e rinchiuso in casa per un mese.>>. <<Diamine è così testardo quel ragazzo!>>, esclamo battendomi una mano sulla fronte. <<Anche mio figlio è così testardo.>>, il carabiniere se l'è bevuta, pensa che io sia la madre. <<Questa volta chiuderemo un occhio. Grazie mille e passi una buona giornata.>>, dice l'altro carabiniere, quello un po' più basso. Sorrido lievemente con un velo di rossore sulle gote, ovviamente non sono imbarazzata, ma tutto il vento gelido mi sta arrivando in faccia da più di cinque minuti. <<Grazie mille e grazie ancora per la comprensione.>>, dico con il sorriso più falso del mondo. Chiudo la porta e vado verso la camera di mio fratello, ma vengo bloccata da mia madre. <<Chi era tesoro?>>, chiede con la borsa in mano, stava per uscire e andare a lavoro. <<Solo dei ragazzi che volevano vendere dei biscotti.>>, la rassicuro con una semplice scrollata di spalle.
Corro in camera di mio fratello ed entro sbattendo poi la porta alle mie spalle riuscendo nel mio intento; svegliarlo. <<Che succede?>>. Si sveglia di soprassalto.
Lo fulmino con lo sguardo. <<Succede che l'altro ieri ti sei intrufolato, con Jenna, in casa di una povera vecchietta per farti un bagno in piscina!>>. Per poco non urlo. Si siede sul letto e mi guarda male. <<E tu come fai a saperlo?>>, chiede grattandosi la nuca.
La cosa non lo preoccupa affatto, ma adesso voglio vedere come reagisce quando gli dirò che sono venuti i poliziotti.
<<I poliziotti hanno fatto visita.>>. Gli tiro la prima cosa che vedo, cioè una cornice vuota. Si ripara il viso con le mani nonostante avessi mirato al ginocchio e l'avessi pure colpito. <<Stupido idiota cosa pensavi di fare? Il bagno in pieno inverno?>>, esclamo ironica, mi è uscito il lato aggressivo.
<<Come sono venuti i poliziotti?>>, chiede più allarmato che mai. Gli faccio una smorfia e scimmiotto la sua voce per poi riprendere a sbraitare.
<<Si cretino che non sei altro, ti hanno denunciato!>>, sbotto. <<La mamma non sa niente, ho pensato a tutto io e ora vestiti e vai a scuola.>>, ordino prima di uscire dalla sua stanza. Mi infilo il giubbotto, recupero il mio zaino e vado alla fermata del pullman.
Vivere con Christian é come vivere con un bambino casinista.
Arrivo davanti a scuola senza prestare attenzione alle occhiatacce che mi rivolgono la maggior parte degli studenti. <<Non ti sei ancora abituata agli avvoltoi che ti fissano come se fossi cibo?>>. Una voce dietro di me mi fa sussultare ma mi rilasso quando sento il profumo di Tyler. <<Mettono ansia.>>, rispondo ridendo leggermente. Mi mette una mano sul fianco e mi allungo per lasciargli un bacio sulla guancia.
Okay metà scuola se non tutta, al mio rientro sapeva che tra me e Tyler è iniziato un certo feeling, ma ovviamente non ho intenzione di sbaciucchiarmelo sotto gli occhi di mille studenti se non di più.
Finalmente le cose tra noi stanno andando lisce, non c'è nessun problema. Sembra di essere in un sogno, io sto bene e lui finalmente ha preso una decisione senza lasciarmi -per l'ennesima volta- nella mia confusione e panico.
Sorrido ai miei amici e li saluto con un rapido bacio. Emily è attaccata ad Alexander per cercare calore, ineffetti fa abbastanza freddo, ma la verità è che sono coperta abbastanza per non sentire tutto il gelo che da una settimana a questa parte ha invaso New York. Tyler sembra indifferente al cambio di clima, non ha mostrato molto interesse, ne tanto meno si è mai lamentato del troppo freddo. Mi posa un mano sulla schiena e con il pollice fa dei cerchi immaginari. <<Tutto bene?>>, chiede senza attirare l'attenzione dei nostri amici che si stanno coccolando come una coppia il giorno di San Valentino. <<Ti vedo un po' tesa.>>, commenta con il tono più calmo di questo mondo.
Questa settimana Tyler è molto e dico molto più rilassato. <<Sta mattina mi sono ritrovata i poliziotti a casa.>>, dico avvicinandomi di più a lui. Tyler coglie l'occasione per cingermi del tutto la vita con il suo braccio muscoloso. Corruga la fronte per poi socchiudere gli occhi. <<Christian è entrato a casa di una vecchia per farsi una nuotata in piscina ed è stato beccato.>>, esclamo con una faccia indescrivibile, senza però nominare sua sorella, non l'avrebbe presa molto bene. Sia Emily che Tyler scoppiano a ridere mentre Alexander mi guarda scioccato.
Tra risate e commenti vari alla fine entriamo a scuola. Prima di entrare nell'aula di storia mi fermo per parlare con Tyler. Le lezioni non sono ancora iniziate ho tempo per parlare un po' con lui. Giocherello con i lacci della sua felpa nera a zip. <<Oggi hai gli allenamenti?>>, chiedo alzando lo sguardo verso di lui. La sua altezza mi sovrasta, mi sento davvero bassa. Annuisce col capo, mi mordo nuovamente il labbro. <<Se vuoi posso fermarmi a vederti e poi usciamo a farci un giro.>>, balbetto impacciata, non pensavo fosse così difficile dirlo.
Un sorriso gli spunta sulle labbra facendomi vedere quelle graziose fossette.
<<Certo che voglio!>>, dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi stampa un bacio sulle labbra e prima di correre via mi urla un "ci vediamo dopo".
Con il sorriso sulle labbra entro in classe, pronta ad affrontare l'inizio delle lezioni.___________________________
SPAZIO AUTRICE
Hello! Un nuovo capitolo per farmi perdonare per la mia lunga assenza :)
Vi amo tutti, spero vi piaccia questo capitolo, fatemelo sapere!By M.

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Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]
Romance[COMPLETATA | IN FASE DI REVISIONE] Allison Cooper è una semplicissima adolescente residente in una piccola cittadina newyorkese, vive con i suoi due fratelli e la madre. Allison è una ragazza introversa che agli occhi degli altri fa finta di esse...