40. L'amore nei suoi occhi.

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Fa schifo il mese di maggio, i prof si rendono conto di non averci dato abbastanza voti e come tutti gli anni ci ritroviamo almeno dieci verifiche al giorno, senza contare che dobbiamo pure studiare la tesina.
Ho tutte le materie su, ma con queste verifiche credo che mi si abbasseranno tutte di botto. Tyler è messo abbastanza male e adesso si ritrova le materie da recuperare. Mi trattengo dal non fischiettare la canzone dei Queen mentre disegno la tavola di arte. Tyler è dietro di me che scarabocchia la tavola senza però concludere niente, mentre io l'ho già quasi finita. L'unica materia che non mi preoccupa è arte. Il compito di queste settimane è descrivere l'amore in un disegno e mi sta venendo talmente bene che persino io sono fiera di me.
Soffio sul foglio per far cadere la tempera delle matite colorate per terra, in modo da non sporcare il foglio. E' tutto così perfetto in questo disegno.
Inizialmente pensavo fosse difficile, ma poi mi sono lasciata andare, prendendo spunto un po' da quello che ho sulla mia bacheca e mi è venuta un illuminazione.
<<Bene ragazzi, avete ancora cinque minuti, poi dovrete venire da me e faremo un interrogazione orale.>>, esclama battendo le mani. Tyler sbuffa. <<Non l'ho manco iniziato.>, borbotta affranto. <<Domani lo voglio perfetto, Miller. So che puoi farcela.>>, risponde  la prof dandogli una pacca sulla spalla, pochi secondi dopo lo sorpassa e va verso la cattedra
Finisco tutti i dettagli del mio disegno e allo scattare dei cinque minuti la mia tavola è perfettamente allineata sul mio banco con accanto l'astuccio con tutto l'occorrente dentro. <<Tutti pronti?>>, chiede la prof, ma non tutti rispondono. <<Per quelli che non l'hanno ancora finito potete portarmelo massimo domani, dovete venire nel mio ufficio. E' l'ultima opportunità.>>, esclama. Mi giro verso Tyler e gli poggio la mano sopra la sua. <<Ti aiuto io a finirlo, non ti preoccupare.>>, sussurro. Si sporge verso di me, mi allungo pure io per far unire le nostre labbra. Mi stacco quasi subito per non farci vedere dalla prof.
Quando mi chiama per esporre il mio disegno mi alzo, con la tavola stretta tra le dita. Una cosa importante in arte è saper descrivere il tuo disegno, far provare delle emozioni a chi lo guarda.
Gli occhi verdi con dentro disegnate delle ombre maligne e un cielo stellato fanno sorridere la prof.
<<Dimmi Allison, come mai questi occhi rappresentano l'amore per te? Anche se credo di aver già capito.>>.  Chiede. Sorrido imbarazzata e lancio uno guardo a Tyler che non ha ancora visto il mio disegno, prendo una sedia e mi siedo in modo da poter esporre il mio disegno.
<<A parer mio, amore sono gli occhi che ti guardano come meriti, nonostante tutti i tuoi difetti. L'amore si concentra soprattutto su di essi, per come ti guarda, per come raccoglie i tuoi demoni e li fa anche suoi.>>. Parlo fluida. <<Amore è guardarlo negli occhi e vedere quello che nessuno vede. Come se le persone non facessero altro che guardare quel velo, in questo caso verde, senza andare oltre. Ho disegnato le ombre, che sono i suoi demoni, quelli che tutti vedono, e spesso si è giudicati per il nostro passato o per le cose che abbiamo fatto, ma nessuno si preoccupa di chiederti il motivo.>>. Prendo un respiro ed indico le stelle. <<Ma poi ho disegnato le stelle, non solo per bellezza, ma anche come metafora; se ci fa caso nessuno si ferma un minuto a guardarle, anche se sono sopra la nostra testa, anche se sono bellissime, ma non si prendono un minuto per notarle e quando è nuvoloso non fanno niente, pur sapendo che basta un soffio di vento per spostare quelle nuvole.>>. Ho paragonato più volte gli occhi di Tyler alle stelle, perchè forse considero le stelle la cosa più bella di questo mondo, ma Tyler le supera di gran lunga. 
<<Quindi ho paragonato le stelle al lato che nessuno vede.>>, concludo gesticolando sperando che mi abbia capito. La prof scarabbocchia qualcosa sul suo quadernetto, alza lo sguardo verso di me, rivolgendomi un sorriso bastardo.
<<Un ultima domanda Cooper, e poi puoi andare a posto.>>, dice. La guardo con gli occhi socchiusi mentre aspetto la domanda. <<Questi occhi di chi sono?>>, chiede poi. Serro le labbra in una linea sottile e la guardo male. <<Lo sa.>>, rispondo. <<Voglio sentirtelo dire.>>, afferma. Sospiro e alzo lo sguardo verso il ragazzo dagli occhi verdi. <<Tyler>>.

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SPAZIO AUTRICE

Hello!!
Allora, parto col scusarmi degli errori, ma l'ho riletto di fretta perchè tra poco ho un impegno.

Voi come state? Come va?

Io tra 16 giorni ho il concerto, e ho visto James e Oliver Phelps a Milano e tipo sclero. Mi sono fatta firmare il libro e niente adoro.

Alla prossima.
By M,

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora