31. Un cielo stellato

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In meno di venti secondi io e Tyler abbiamo iniziato a correre verso la sua macchina.
Tyler Miller, capitano della squadra di basket che scappa da una festa in suo onore con una sfigata. Da segnare sul calendario. Entriamo in macchina e scoppiamo a ridere. Mi allaccio la cintura e divento improvvisamente seria. <<Sei sicuro?>>, chiedo guardandolo negli occhi. <<Sei tu quella insicura tra noi due.>>, risponde. Accende il riscaldamento e apre il cofanetto dinanzi al mio sedile, tira fuori un CD dei the Fray e me lo porge. Sorrido e lo afferro. <<Solo per questa sera ti concedo di metterlo.>>, dice. Lo inserisco senza esitare e faccio partire la prima canzone.
<<Dove stiamo andando?>>, chiedo guardando fuori dal finestrino. <<Vedrai quando saremo lì.>>, risponde. Mi giro per guardarlo ormai siamo in autostrada e di certo non si può ritornare indietro. Emily non riesce a realizzare che Tyler ormai mi tratta come un'amica. Ha indovinato, sa che provo qualcosa per lui, un qualcosa che sto cercando di reprimere perchè mi fa paura, non ho mai provato questa sensazione e l'istinto mi dice di scappare mentre il cuore mi dice di restare.
Canticchio la canzone dei The Fray e improvvisamente mi ricordo di aver dimenticato il giubbotto e di non aver detto niente ad Emily. <<Il giubbotto.>>, sbuffo mettendomi una mano in fronte. Scrolla le spalle. <<Passo a prenderlo domani.>>, risponde come se potesse entrare in quella casa quando vuole lui.
Solo dopo altri dieci minuti mi accorgo di essere a Manatthan dal cartello che abbiamo appena sorpassato. Faccio un mini urletto e mi muovo sul sedile. <<Manatthan?>>. Per poco non urlo dalla gioia. Non ci sono mai stata, anzi per essere più precisi non mi sono mai mossa dal mio quartiere. Ho sempre voluto visitare Manatthan, ma non ho mai avuto l'occasione di andarci. Passiamo per il centro ma poco dopo usciamo andando verso un posto meno popolato. Parcheggia la macchina difronte ad un piccolo boschetto. Corrugo la fronte e guardo Tyler che spegne la macchina per poi scendere e andare verso il baule. Scendo anche io e lo guardo mentre prende il suo borsone da basket. Inizia ad incamminarsi verso il bosco ma non lo seguo e resto ferma nel punto di prima. <<Dove mi stai portando?>>, chiedo diffidente. Sorride leggermente e scuote la testa. <<Hai paura?>>, chiede di rimando, non rispondo ma lo guardo male. <<Non ti voglio uccidere!>>, esclama porgendomi la mano. Saetto lo sguardo tra la su mano e il suo sguardo e l'afferro. Ho deciso di fidarmi, non posso continuare a chiudermi a riccio, devo lasciarmi andare. Lascio che intrecci le nostre dita e che mi conduca alla meta.
Entriamo nel boschetto e seguiamo un piccolo sentiero, dopo almeno quindici minuti di tragitto un prato enorme si presenta davanti ai nostri occhi e qualche metro più un in là un lago scorre tranquillamente dandomi un senso di relax.
Io e Tayler raggiungiamo il centro del parco. Guardo tutto il panorama, è tutto così verde, così naturale, si vede che l'uomo qua non ci ha mai messo piede, non è inquinato, ne rovinato, si sentono gli uccelli cantare e l'aria è pulita. Guardo Tyler mentre poggia per terra la borsa e tira un fuori un grande telo e una coperta, mi lancia la coperta e sistema il telo. <<Da piccolo ci venivo con mia madre, prima che sprofondasse nel mondo dell'alcool.>>, afferma con un tono di malinconia. Sorrido amaramente, so cosa vuol dire rivivere ricordi amari dell'infanzia.
Si toglie le scarpe e si siede sul telo, copio sul gesto e copro sia me che lui con la coperta. <<Perchè mi hai portata qui?>>, chiedo quando finalmente mi guarda negli occhi. Scrolla le spalle. <<Questo posto è rilassante, non c'è nessuno. Ho solo pensato che un po' di tranquillità ti avrebbe fatto bene.>>, risponde coprendosi meglio con la coperta. E' tutto così bello, sembra quasi un altro mondo, troppo bello per essere realtà. Mi chiedo come mai con un paesaggio del genere, con un cielo stellato io stia ancora guardando lui. Perchè lui negli occhi ha un cielo ricoperto di stelle da mozzare il fiato ma non tutti riescono a vederlo, vedono solo il cielo scuro e cupo e non hanno la pazienza di aspettare e di vedere che cosa c'è dietro tutto quel buio.
La gente si ferma solo all'apparenza, non guarda mai dentro ad una persona. Come se fosse un libro: leggono il titolo, guardando la copertina e leggono la trama. Sanno il tuo nome, guardando il tuo aspetto fisico e voci di corridoio dicono quella che dovrebbe essere la tua storia. Ma nessuno si ferma e apre il libro, nessuno si interessa realmente, nessuno vuole sapere la vera storia. Le sue labbra si curvano in un sorriso e si gira verso di me. <<Hai finito di fissarmi?>>, chiede ridendo, mi mordo il labbro e le mie guance si colorano  di rosso. Continua a sorridere e a scuotere leggermente la testa, nel giro di pochi secondi quel sorriso è sulle mie labbra. Le sue labbra sono morbide e si muovono lentamente sulle mie, la sua mano è sul mio fianco e mi spinge verso di lui come se non volesse più lasciarmi andare. Si allontana di pochi millimetri e mi guarda negli occhi, sposta una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio mentre cerca di leggermi gli occhi.
<<Non è vero che quel bacio non è stato nulla.>> afferma. Sto zitta, per la prima volta dopo tanto tempo non ho una risposta. <<Quando ci siamo baciati quella sera... l'avrei rifatto mille volte, solo per vedere quel sorriso che ti esce ogni volta che ti imbarazzi.>>, dice ad un millimetro dal mio viso. <<Ho solo paura.>>, continua. Distoglie lo sguardo e si disperde nel guardare la meraviglia davanti a noi. Appoggio la testa sulla spalla e mi circonda la vita con il suo bracio muscoloso. <<Di cosa?>>, sussurro.
Non ho la forza di guardarlo negli occhi, il mio cuore sta battendo così velocemente che per poco non esce dal petto e finisce in Burundi.
<<Di farti soffrire.>>

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SPAZIO AUTRICE

Hello bellezze!!

E il capitolo finisce così.
Cosa ne pensate del comportamento confusionale di Tyler?
Scusate per gli errori.
-M.

Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora