Passare la notte con Tyler Miller.
Proposta allentante, ma no grazie. Sto bene così. Sapevo che dovevo rifiutare l'offerta.
<<Perché non parliamo di te?>>, chiedo con un ghigno. Tyler scuote la testa e alza gli occhi al cielo. <<Perché mi conosci già.>>, risponde. L'aria fredda entra nella mia stanza, il maglione bianco panna non è abbastanza pesante per riscaldarmi. Siamo in estate, anche se l'autunno dovrebbe arrivare fra pochissimi giorni. L'estate non mi entusiasma molto come stagione, fa caldo e non posso mettere i miei soliti jeans e i miei soliti maglioni, per il semplice fatto che morirei prima di varcare la soglia di casa. <<Perché vivi da solo?>>, chiedo curiosa. Ignoro la sua affermazione, sapendo che quel mi conosci già, vuol dire: Non faccio altro che portarmi a letto le ragazze e buttarle via come se fossero spazzatura. Si passa una mano tra i capelli nero pece e mi guarda, i suoi denti afferrano il labbro inferiore e lo mordono delicatamente. Passa la lingua sopra di esso prima di rispondermi: <<Due anni fa sono stato cacciato di casa.>>. Sgrano gli occhi incredula della risposta fluida che mi ha dato, senza esitare un secondo. La voce non esce più dalla mia bocca, per paura di chiedere qualcosa di sbagliato o di toccare un tasto dolente della sua vita. Ma sembra leggermi nella mente.
Alza di poco il pantalone, mostrandomi una cicatrice di circa cinque centimetri, simile alla mia sul polpaccio.
<<Quella sera mia madre mi ha lanciato un bicchiere che aveva usato per bere la sua Sambuca del mercoledì. Ne avevo combinato una delle mie e sono tornato a casa con un occhio nero.>>. Prender un respiro profondo. <<Come tutte le sere ho trovato mia madre e il suo compagno collassati nel divano di casa. Mia madre appena mi ha visto entrare è impazzita; mi ha detto che dovevo andarmene e mi ha urlato insulti di ogni genere. Inizialmente ho ignorato e mentre mi sono girato per raggiungere la mia camera, mi ha tirato un bicchiere.>>. La sua voce è fredda, insensibile e dalla scrollata di spalle che ha fatto alla fine della sua confessione mi fa capire che non gliene frega più nulla di sua madre e del suo compagno. <<Ho preso le mie robe e me sono andato. So da Jenna che sta andando a degli incontri, ma non ho intenzioni di tornare lì.>>, dice.
Il suo tono è distaccato nel raccontare la sua storia. Solo ora capisco che c'è un filo invisibile che ci lega. Mi mordo il labbro e lo guardo abbassarsi il pantalone. Non so perché, ma qualcosa mi spinge a raccontargli ciò che mi è successo quella sera temporalesca di New York. So che è un ragazzo inaffidabile e che non è visto come la persona migliore di sto mondo, ma so che può capirmi, che può capire come ci si sente a stare da soli al buio senza un filo di luce. E' l'unico che non può giudicare il mio comportamento sapendo ciò che ho passato, lui sa che anche se sono passati anni il dolore resta e non si è più gli stessi dopo.
Mi tolgo il maglione e resto in maglietta. Sto attenta a non far salire la maglia della Levis e poggio il maglione affianco a me. Sospiro e abbasso di poco la manica della maglietta, in modo da fargli vedere la mia cicatrice. Ne ho tante sulla schiena, ma quella è la più brutta, la peggiore di tutte.
La mia mano tramante passa sopra ad essa e i miei occhi la guardano rivivendo i ricordi di quella sera.
<<Quando avevo nove anni, mio padre ha cercato di abusare del mio corpo. Papà era un alcolizzato e spesso non ragionava quando faceva le cose. Tornava a casa ubriaco e mia madre restava in un angolino della sala a pregare che non alzasse le mani. Quella sera però, mia madre non c'era, e papà è salito come un furia in camera.>>, sussurro e mi fermo per continuare senza piangere.
E' la prima volta che ne parlo con qualcuno, che racconto questa storia e mi fa sentire una strana sensazione di paura, quella poca pasta che ho ingerito per cena mi sta salendo su dal disgusto nel raccontare che padre schifoso ho avuto.
<<Mi ha detto che dovevo togliermi i vestiti e non dovevo dire nulla alla mamma, che se no mi avrebbe portato via da lui.>>, continuo.
Abbasso la manica e poso il mio sguardo sulla scrivania, per non incrociare il suo sguardo, che cerca il mio. Tyler ha il potere di leggere dentro i miei occhi, anche se nel tono cerco di essere ferma, gli basta anche solo incrociare i miei occhi per un secondo, e capisce.
<<Quando vivi in una situazione del genere, maturi molto in fretta, e così, capendo la situazione sono scappata. Papà quella sera faceva più paura del solito, quando sono scappata si è arrabbiato tantissimo ha preso la sua cintura e mi ha colpito.>>, dico. Quella sera i suoi occhi erano diversi, non c'era solo odio, c'era perversione, malizia.
Afferro il mio maglione e me lo infilo senza dire nulla.
<<Tuo padre ti ha quasi violentata e tua madre non lo sa?>>, chiede con un tono di disprezzo.
Scrollo le spalle. <<Non lo vedo da otto anni, Tyler.>>, lo ammonisco. <<Non parliamo mai di lui e non voglio tirare fuori questo argomento.>>, dico.
Tyler alza un sopracciglio. <<Se n'è andato?>>, chiede. Annuisco con un cenno del capo. Non sento più il freddo della stanza quando la sua mano stringe la mia, intreccia le nostre dita e con il polpastrello del pollice accarezza il dorso della mia mano.
<<Mi dispiace che tu abbia avuto un uomo del genere come padre.>>, sbotta. Mi mordo il labbro e mi sdraio accanto a lui senza sciogliere le nostre mani, che si stringono come se qualcuno potesse staccarle da un momento all'altro.
<<A volte bisogna solo dimenticare.>>, sussurro. Lascio che le sue iridi verdi entrino nelle mie pozze marroni e leggano le mie emozioni. Si porta le nostre mani intrecciate alla bocca, e lascia un leggero bacio sul dorso della mia mano.___________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE
Hello!!
Allora come vi avevo promesso, ecco qua il capitolo!
Non aggiorno da non so quanto tempo, ma vi giuro che non ho avuto per niente tempo.
Sono andata al mare tutti i giorni, poi sono partita una settimana in una casa vicino al mare e non mi sono portata il pc, ma scrivevo il capitolo tramite telefono.Scrivo questo capitolo dal 6 agosto e spero davvero che vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commenti.
-Voi come state? Avete già fatto i compiti? Come procedendo le vostre vacanze?
Grazie a tutti!
Scusate per gli errori.
-M.
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Il Ragazzo Dagli Occhi Verdi [Wattys2017]
Romance[COMPLETATA | IN FASE DI REVISIONE] Allison Cooper è una semplicissima adolescente residente in una piccola cittadina newyorkese, vive con i suoi due fratelli e la madre. Allison è una ragazza introversa che agli occhi degli altri fa finta di esse...