Fratelli

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Il giorno successivo, come promesso dal cacciatore del Dragone, Sean e Michael trascorsero del tempo insieme per parlare di un argomento importante e delicato. Di una buona ora, si recarono al parco della città, luogo perfetto per discutere senza alcuna interferenza, sopratutto lontano da orecchie indiscrete. I due cacciatori camminavano tranquilli, avevano lasciato Shar e gli altri due cacciatori da Granny's, luogo accogliente e tranquillo, dove potersi rilassare un po' in compagnia. C'erano tutti tranne Tremotino, ma la sua presenza non era di fondamentale importanza. Forse, lo scontro con Sean gli aveva cambiato i connotati, infatti, non si faceva vedere un bel po' di tempo. Che stesse escogitando qualcosa degna del Signore Oscuro?

Quella mattina, Michael era deciso a parlare con Sean riguardo quello che era successo la settimana prima, ma in particolar modo, gli premeva l'argomento inerente al suo cuore.

"Allora, di cosa volevi parlarmi?" Chiese Sean con fare freddo e insensibile.

"Volevo parlare della tua trasformazione in lupo mannaro."

"In cosa?" chiese confuso. Sean sapeva di aver avuto un forte e lungo vuoto, sapeva anche che si fosse trasformato, ma non aveva idea in cosa. Quando udì le parole dell'amico, non sapeva cosa pensare, i lupi mannari non esistono più da molti secoli, anzi si riteneva che fossero soltanto delle leggende, ma a quanto pare no.

"Come sospettavo. Non ricordi nulla di quello che è successo? Non ricordi neanche qualche sensazione? Perdonami amico ma è strano che non conosca l'entità della tua trasformazione. Noi lo chiamiamo: il nostro alter-ego animale."

"No, niente del genere, ma ho sentito qualcosa." Fece una breve pausa e continuò:

"Come ben sai, sette anni fa mi è capitata la stessa situazione. Non avevo idea di cosa mi stava succedendo o cosa stessi facendo. Come in questo caso, non sapevo di esser diventato un lupo mannaro, ma ho sentito qualcosa cambiare in me."

"Lasciami indovinare. Ti sentivi completamente pervaso da una forte rabbia?"

"Esatto."

"Forse questa è l'unica cosa normale. Quando noi cacciatori completiamo la trasformazione, lasciamo che la rabbia ci alimenti, ma a controllarla è..."

".. il cuore." Disse il ragazzo anticipandolo. Michael annuì debolmente, ma c'era dell'altro:

"Non eri a conoscenza di questo dettaglio, non è vero?"

"L'ho scoperto soltanto poco tempo fa. Mio padre mi ha rivelato questo segreto."

"Erik? Non è morto molto tempo fa?" chiese confuso.

"Si, ma il suo spirito riposava nel castello della mia casata poco fuori Storybrooke. Purtroppo, è stato profanato e lo spirito di mio padre è stato svegliato. In quell'occasione, quando io e Shar andammo a fare un sopralluogo, mi disse che non ho un cuore." Disse sorridendo amaramente.

"Hai anche aggiunto che non l'ho mai avuto, si può nascere senza una cosa così importante?"

Michael rimase senza parole. Era possibile che un cacciatore potesse vivere senza un cuore, ma che addirittura non lo avesse dalla nascita, era una situazione che faceva gelare il sangue nelle vene. Il cacciatore del Dragone si trovò spaesato, non sapeva come giustificare le sue parole:

"Come hai fatto a vivere tutto questo tempo senza mai sentirlo? Cioè, le emozioni e le sensazioni che il cuore ci permette di percepire."

"Non avendone avuto uno non so di cosa stai parlando." Sean rispose freddamente, stava quasi rilevando il suo vero essere: apatico, insensibile, un semplice involucro vuoto.

Il Cacciatore Di Streghe - Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora