La fortezza del Leone

125 6 2
                                    

Erano trascorse circa due ore da quando Sean e Regina si erano inoltrati nel bosco. Nessuno dei due aveva intenzione di parlare, si era creata una strana atmosfera. Non era chiaro cosa fosse, ma la sensazione di disagio, rabbia, tensione e tristezza riempiva quel silenzio assodante. Continuavano ad avanzare con passo veloce e deciso, il luogo circostante sembrava riposare nelle prime ore del pomeriggio, l'aria era particolarmente calda. Si sentivano i cinguettii beati e sereni degli uccelli, per quanto fosse sereno e allegro quel bosco, non riusciva a disturbare la tensione dei due ragazzi. Sean non poteva fare a meno di osservare Regina che camminava davanti a lui, non si era voltata neanche una volta. Non l'aveva mai vista così autoritaria e decisa, forse solo in un'occasione e non gli fece una bella impressione. Cercò subito di scacciare quel pensiero e concentrarsi. Non era tranquillo nel pensare alla Regina Cattiva, ma continuava a fargli uno strano effetto. Per un attimo aveva pensato che era stata proprio lei a scatenare la sua magia. Quando tornarono dall'altro mondo, Sean era diverso, sentiva nelle sue vene una sensazione che non credeva di poter mai provare, era strano sentire la magia scorrergli nelle vene. Era una sensazione piacevole, quasi liberatoria, ma c'erano degli effetti collaterali. Non riusciva a usare la magia senza infuriarsi, il che, era una cosa positiva, questo lo incentivava a non perdere mai il controllo. Poi c'era l'altra conseguenza. Ogni volta che usava la magia, il suo corpo ne risentiva, era come se non fosse fatto per sostenere tale potere, ma allora perché lo possedeva? Sembrava che quel potere andasse contro la sua essenza di cacciatore. In quel momento, si eclissò dal mondo reale e continuò a pensare a quello che gli stava succedendo. Erik, suo padre, era giaciuto con una strega; una donna del quale non conosce neanche il nome. Non che volesse farlo, non aveva il minimo interesse in quanto morì il giorno stesso che gli diede la vita. Sean sentì una strana fitta al petto, una sensazione che non aveva mai provato prima di quel momento, sentiva l'aria venirgli a mancare, che fosse dolore? Dolore per la perdita di una donna che non aveva mai conosciuto? Non aveva mai avuto una madre, non aveva mai avuto una famiglia, di conseguenza, non sapeva cosa si provasse. Alzò lo sguardo verso Regina e la vide fermarsi. Avevano camminato ininterrottamente per tre ore, la donna sentiva il bisogno di riposarsi, ma orgogliosa quale era, non lo disse e riprese subito il cammino dopo aver evitato un ostacolo.

"Regina! Fermiamoci qualche minuto. Hai bisogno di riprendere fiato." Disse il ragazzo fermandosi e continuando a guardarla. La donna si fermò, ma non si voltò. Sean sentì il suo respiro affannato e il suo cuore accelerato. Forse per tutto quel tragitto in salita che avevano appena fatto? O forse era preoccupata per Henry? Molto probabilmente era per entrambe le cose.

Regina non disse nulla, si limitò a prendere fiato e a recuperare le forze. Non voleva vederlo, non voleva vedere in faccia l'uomo che aveva ucciso sua madre, non voleva avere niente a che fare con lui. Non si fidava, come poteva dopo tutto quello che aveva fatto? Per colpa sua Henry era sparito. Cosa gli poteva essere successo? Chi avrebbe potuto rapirlo?

Sean le si avvicinò, ma non troppo, cercò di mantenersi ad un metro di distanza.

"David ha detto che hanno già controllato quella parte." Disse indicando il luogo con il dito, poi continuò indicando una ripida altura.

"Io propongo di andare da questa parte."

"Allora andiamo. Non abbiamo molto tempo." La donna prese ad avanzare, ma si fermò di colpo, stava per perdere l'equilibrio e cadendo all'indietro:

"Riposati per altri cinque minuti. Henry non vorrà trovare sua madre con una gamba rotta." Commentò Sean freddamente raggiungendola velocemente alle spalle impedendo che cadesse. Le aveva sfiorato delicatamente la schiena apportando una lieve pressione così da farle capire che c'era lui a sorreggerla. Regina lo guardò con la coda dell'occhio, il suo sguardo era gelido e infuocato allo stesso tempo, se solo avrebbe potuto, lo avrebbe incenerito.

Il Cacciatore Di Streghe - Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora