Trascorsero diversi giorni dalla partenza dei cacciatori e sembrava che Storybrooke fosse tornata la città noiosa di sempre, questo valeva per tutti, ma non per Sean. Il ragazzo non si era ancora fatto avanti con Regina, non gli veniva facile chiedere il suo aiuto. Sean non era abituato a chiedere qualcosa a qualcuno, tanto meno un favore come quello, insomma, come poteva essergli d'aiuto un addestramento per maghi? Era troppo insolito, anzi non aveva alcun senso. Conoscendo Regina, molto probabilmente, gli avrebbe detto che non era in grado di educare un cacciatore, o che era completamente disgustata da lui, o meglio ancora non lo avrebbe aiutato, anche se fosse stato possibile.
Da tempi antichi, i cacciatori e le streghe non avevano un bel rapporto, tanto meno Regina e Sean, non avevano fatto altro che punzecchiarsi dal primo momento, perché avrebbe dovuto accettare? Molte perplessità e molte domande impedirono il cacciatore di farsi avanti. Forse anche l'orgoglio faceva la sua parte, ma il suo senso del dovere era più forte. Se Sean non fosse stato in grado di controllarsi, avrebbe potuto far del male a quelle persone, e non voleva niente del genere, soprattutto perché si era affezionato a tutti i cittadini di Storybrooke. Ormai, non si trattava di lavoro o di dovere verso: il codice, Emma, Henry, Mary Margaret, David, Regina e tutti gli altri, per lui erano come una famiglia. Infatti, dopo la sua trasformazione, tutti facevano in modo di non dargli motivo di arrabbiarsi. Avevano paura, ma le persone con cui aveva istaurato un rapporto più intimo, lo aiutavano semplicemente perché gli volevano bene. Per la prima volta nella sua vita, Sean si sentiva come a casa. Non aveva visto in nessuno di loro quegli sguardi rabbiosi e spaventati, nessuno lo aveva definito un mostro, era finalmente in pace con se stesso, ma non del tutto. Sapeva che in lui c'era un lato oscuro, una parte che doveva essere dominata a tutti i costi e non si sarebbe mai perdonato se avesse fatto loro del male.
Quella mattina, Sean si recò da Granny's e non per il solito caffè, ma per cercare Regina. Quando entrò nel locale, si rilassò poiché la strega non c'era. Quella situazione gli metteva una strana ansia, infatti, fu sollevato quando guardandosi intorno vide soltanto Emma e Mary Margaret che parlavano tranquille e beate.
"Buon giorno." Disse avvicinandosi mostrando il suo miglior sorriso.
"Buon giorno a te Sean, dormito bene?" chiese cordialmente Mary Margaret sorridendogli.
"Si grazie Mary Margaret, David e il piccolo tutto bene?" chiese cercando di fare conversazione.
Mentre i due parlavano, Emma stava bevendo il suo caffè doppio, cercando di svegliarsi. Sean notò la sua espressione assonnata:
"Vedo che tu non hai chiuso occhio. Killian non ti fa dormire eh?" chiese divertito e sarcastico.
"Ah ah, molto divertente. Vedo con piacere che anche tu hai preso l'ironia di Regina." Commentò la ragazza ancora addormentata e leggermente infastidita.
"Lasciala stare Sean, questa mattina la nostra Salvatrice è particolarmente nervosa." Disse Mary Margaret chiudendo gli occhi con fare superficiale, ma si avvicinò al ragazzo e gli sussurrò ironicamente all'orecchio:
"Probabilmente ha trascorso la notte in bianco per colpa di Uncino."
"Io e Killian non stiamo insieme! È così difficile da capire?" Emma era palesemente nervosa, infatti, rispose alla madre in malo modo. Sean percepì il nervosismo di Emma, non era dovuto a Killian o per qualcosa che avesse detto la madre, c'era qualcosa che la preoccupava. Il ragazzo si sedette davanti a lei e disse con il suo tono tranquillo e rilassato
"Emma, tua madre ed io stavamo solo scherzando, cos'è che disturba la tua quiete?" Sean aveva un modo tutto suo per rivolgersi alle persone. Era sempre così garbato e così tranquillo. Grazie alla sua sensibilità si mostrava sempre disponibile con tutti e dava un senso di tranquillità anche a coloro che gli rivolgevano la parola. Quel "dono" era davvero ironico, Sean non conosceva bene i sentimenti e le emozioni, ma quello che faceva istintivamente era di sollievo agli altri, anche alle persone che non conosceva. Per quanto fosse assurda e complicata la sua situazione, gli veniva molto facile e istintivo aiutare e comprendere gli altri. Emma sospirò e guardò la tazza di caffè che aveva tra le mani:
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Il Cacciatore Di Streghe - Prima Parte
FanfictionCaratterizzato come un "Urban Fantasy" questo racconto è una Fan fiction ispirata alla serie tv "once upon a time - c'era una volta" Questo è il primo capitolo di una trilogia piena di colpi di scena e di intrecci mai letti prima d'ora. Storybrooke...