7 - Gelosia

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Questa giornata assurda è finalmente finita, posso tornare a casa e riposarmi un po', o almeno così pensavo. Infatti non faccio nemmeno in tempo a togliermi le scarpe che sento urlare

'' Park Yong Hee!''

Se tua madre ti chiama per nome e cognome è meglio che inizi a correre, perché non finirà molto bene. La raggiungo in cucina, e mi ritrovo tutta la famiglia al completo seduta a tavola

'' buonasera signor Park'' lo saluto educatamente, nonostante viviamo insieme da cinque anni, non ce la faccio proprio a chiamarlo papà

'' ehi Hee, vieni a mangiare''

'' caro non essere così accondiscendente con lei! è tutto il giorno che non si fa sentire, è come se fosse scomparsa e per giunta non è andata a scuola! E non guardarmi con quegli occhi signorina, l'ho capito quando ho visto che il tuo zaino era in salotto stamattina!''

'' scusatemi veramente''

Non so che altro dire, hanno perfettamente ragione, ma le ore con Yoongi oggi pomeriggio mi sono veramente volate, siamo stati così bene insieme che ho perso la cognizione del tempo

'' va in camera tua adesso! Io e tuo padre penseremo sul da farsi più tardi ''

'' tesoro ma falle mangiare almeno la cena''

'' gliela porterà Jimin, adesso non posso guardarla, mi hai deluso Hee''

E sentire queste parole uscire dalla bocca di mia madre sono peggio di una pugnalata al cuore. Faccio un piccolo inchino con il capo e mi dirigo in camera mia. Era più che ovvio che mia madre avrebbe reagito così, lei è veramente fissata, forse anche troppo, con lo studio ed i buoni voti. Non l'ho mai delusa, sono sempre stata la figlia modello, ottimi risultati, presenza costante e non mi sorprende assolutamente che abbia detto così

Toc Toc

'' chi è?''

'' sono io, aprimi che ho il piatto in mano''

'' non ho fame, puoi tornare giù''

'' sbrigati e vienimi ad aprire''

Lo accontento ed il tempo di girarmi per posare il piatto sulla scrivania, che sento chiudere la porta con poca delicatezza

'' perdonami ma nessuno ti ha invitato ad entrare''

'' dobbiamo parlare''

'' e di cosa sua maestà??''

'' ti farai del male, lui ti farà del male''

'' chi?? Oppa??'' non appena lo chiamo così il suo volto si contrae in una smorfia

'' non chiamarlo così, non quando ci sono io''

'' altrimenti cosa mi farai??''

Mi avvicino per prenderlo in giro, ma quello che fa mi destabilizza completamente. Un abbraccio. Park Jimin mi sta abbracciando in questo preciso momento, e non puzza di alcol, quindi è perfettamente sobrio

'' Jimin..'' sussurro

Si stacca da me con poca gentilezza, e sul suo viso riesco a decifrare un misto tra la rabbia e l'imbarazzo. Cerca di fuggire dalla mia camera, ma lo fermo spiaccicandomi, letteralmente, contro la porta, per non farlo uscire

'' perché mi ha abbracciata Jimin? Ti senti bene??''

'' togliti!''

'' e tu rispondimi prima!''

Questa è la prima volta in cinque anni credo che lo vedo così da vicino. La sua piccola altezza, così simile alla mia, i suoi capelli neri ribelli che coprono a volte gli occhi, e le sue labbra. Il mio sguardo cade su di esse. Non ci avevo mai fatto caso, ma sono veramente formose, carnose e.. belle..

'' smettila di fissarmi Hee, ti prego''

La sua voce sembra quasi dolce in questo momento. Pone le sue mani ai lati della mia testa, e con questo piccolo movimento la maglietta nera a maniche corte che usa come pigiama si alza leggermente, permettendomi una visuale inaspettata, due braccia ben allenate. Poggia la sua fronte sulla mia, e con gli occhi chiusi mi sussurra

'' era per questo che non volevo guardarti negli occhi Hee..''

Fa scendere la mano destra lungo tutta la porta, afferra la maniglia ed esce di corsa, spostandomi dolcemente e lasciandomi imbambolata come una statua. Mi poggio la mano sul petto e cerco di realizzare quello che è appena successo.. il mio cuore sta impazzendo, tu Yong Hee stai impazzendo. Non so cosa mi sia preso, e soprattutto cosa sia preso a Jimin, ma fortunatamente a farmi tornare alla realtà è la voce di mia madre da fuori la porta

'' posso entrare Hee?''

''s-si mamma'' le dico, chiudendo poi la porta

'' ehi ma non hai ancora mangiato nulla?? è tutto nel piatto''

'' scusa mamma, ma non ho fame''

Si siede sul letto e mi invita a fare lo stesso. Aspetto in silenzio che inizi il suo discorso, sono pronta per la ramanzina

'' ti stai frequentando con qualcuno in questo momento?''

Sento un pizzico di eccitazione nella sua voce, e non so se spaventarmi oppure no. Cosa dovrei risponderle? In realtà mi sto frequentando con un ragazzo solo per far impazzire Jimin, una cosa di tutti i giorni insomma

'' mamma in realtà è una cosa un po' complicata'' ammetto

'' ci sei stata insieme ieri sera?''

'' mamma!!''

'' dai lo sai che voglio dire, è il tuo primo ragazzo, beh insomma avete..''

'' mamma ferma tutto e arrotola di nuovo il nastro, che non ci sto capendo più niente! Sbaglio o non sei arrabbiata con me??''

'' ma stai scherzando, come potrei esserlo quando la mia bambina si è fidanzata!''

'' ma prima a tavola hai detto..''

'' era tutta una scena per tuo padre e Jimin, non posso perdere l'immagine di rompi palle in famiglia''

'' tesoro sei su con Hee?? Oh Jimin che ci fai seduto qui davanti? Stavi origliando??''

Il signor Park apre la porta della mia camera, mostrando davanti a noi un Jimin accovacciato con la mano vicino all'orecchio e gli occhi sbarrati

'' tesoro si, stavamo cercando di chiarirci, non ti preoccupare. Ho scoperto delle cose interessanti, la nostra piccola Hee si è fidanzata! ''

'' mamma!!''

E diamo inizio così al momento più imbarazzante di oggi, mia madre non è in grado di tenere la bocca chiusa per più di cinque secondi. Il signor Park non reagisce, si limita a sorridere e ad uscire di scena, con mia madre che lo segue immediatamente saltellando come una bambina. E così rimaniamo nuovamente io e Jimin, da soli. Io seduta sul letto, e lui ancora accovacciato davanti alla mia porta. Ci guardiamo per un istante per poi spostare immediatamente lo sguardo. Non ce la posso fare a vederlo in questo momento, così gli chiudo la porta in faccia. Questa serata sta prendendo una piega troppo strana.

Stepbrother  (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora