36 - Conferenza

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Sono le sei del mattino, ed il sole comincia la sua scalata verso l'alto, consegnando nuovamente vita alla città. La stazione sta iniziando lentamente ad affollarsi, uomini vestiti in giacca e cravatta, donne eleganti, con tacchi e tailleur, pronti per andare a lavoro. Anche il mio treno si sta avvicinando, il primo disponibile per andare nella capitale. Saluto e ringrazio Tae con un bacio sulla guancia, mi ha fatto compagnia tutta la notte qui nella stazione, perché non volevo tornare a casa, non potevo rischiare di incontrarli, e mi ha anche prestato dei soldi per il breve soggiorno imprevisto. Salgo, e prendo il mio posto, ondeggiando la mano come la regina d'Inghilterra per salutare il mio migliore amico, quando il treno inizia la sua corsa. Il mio vagone è abbastanza libero, e questo mi permette di stendermi con le gambe sul sedile rosso di fronte a me, e chiudere gli occhi per riposare un po'. Sospiro, pregando che Tae non dica a Jimin il mio piccolo viaggio fuori porta, anche se credo che sarà impossibile. Se ne accorgeranno tutti, impazziranno nel non vedermi in camera, ma ormai la questione è diventata troppo seria, più avanzo e più la mia vita passata si sgretola. I miei ricordi, se posso definirli tali, sono ancora presenti nella mia testa, ne sono convinta, e questo spiegherebbe il perché dei miei svenimenti, dei flash nella mia mente, e dei miei '' sogni '' alternativi. Tutto ha sempre avuto un significato. Mi viene da piangere, ho paura di scoprire il perché il mio corpo reagisce così a questi avvenimenti, è assodato che, di fronte a delle situazioni dolorose, il mio cervello si resetta, ma perché? Cosa può essere successo di così doloroso da avermi fatto dimenticare anni della mia vita? Cosa ha scaturito il tutto?  E soprattutto, potrebbe succedere di nuovo? Insomma, se tra un paio di anni dovessi soffrire, dovrei ricominciare da capo un altra volta? Non voglio più perdere i miei ricordi, anche se fanno male, e questa è la cosa che mi preoccupa di più. Per quanto il mio cuore stia soffrendo in questo momento, non voglio svegliarmi domani mattina e non ricordarmi di Jimin, dei nostri baci, dei nostri battibecchi, e tanto meno voglio dimenticarmi di Yoongi, per quanto sia uno stronzo, nonostante mi abbia mentito per tutto questo tempo, non voglio dimenticare i miei sentimenti per lui

'' mamma, perché quella ragazza sta piangendo? Dovrei darle una caramella? ''

'' certo tesoro, le serve una mano signorina? ''

Mi asciugo velocemente le lacrime con le mani non appena focalizzo una bambina e sua madre. Mi ricompongo, sedendomi educatamente, e salutandole con un piccolo inchino del capo. Prendono posto sui due sedili liberi davanti al mio, ed iniziano a sorridermi

'' sai, io sono Park Ji Eun, e questa qui è la mia mamma, lei mi dice sempre che non devo piangere, perché il mio bel faccino diventa brutto ''

'' ah si? '' chiedo tirando su con il naso

'' si, ed è vero, e lo stesso vale per te, sei una così bella ragazza, che non è carino vederti piangere. Tieni, è la mia ultima caramella, è alla fragola, queste sono sempre in grado di tirarmi su il morale ''

La guardo con gli occhi spalancati, e con le mani tremanti. Non so se dovrei accettare questo piccolo atto di gentilezza di questa bambina, infine è la sua ultima caramella, ma non appena incontro gli occhi della madre, che mi sorride ed annuisce, l'accetto. La scarto, e non appena la metto in bocca mi esce inevitabilmente un sorriso, che si allarga nel momento in cui la piccola bambina inizia ad urlare dalla gioia. I bambini sono adorabili

'' grazie Ji Eun, ti devo una caramella ''

'' dove stai andando?? '' mi chiede non smettendo di saltellare

'' Park Ji Eun! Ti ho sempre detto di non parlare in modo informale verso chi è più grande di te, forza scusati''

'' scusi.. ''

Stepbrother  (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora