11 - Inferno

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Fortunatamente mia madre è riuscita a calmare il signor Park, che non appena ha visto il mio succhiotto sul collo è iniziato a diventare viola in faccia, e stava formulando parole senza senso, molto simili ad imprecazioni. La settimana è finalmente finita, ed oggi è di nuovo lunedì, e il che vuol dire di nuovo scuola. Come sempre esco prima di Jimin, che non voglio assolutamente incontrare dopo la battuta di ieri sera, ed inizio a camminare. Non ho voglia di prendere l'autobus stamattina, non mi va di annusare dei profumini che solo questi veicoli possono contenere, così , essendo in anticipo, mi faccio una passeggiata, con l'aria fresca che mi scompiglia i capelli. La strada sta iniziando lentamente a prendere vita, chi esce per andare a lavoro, o a scuola, chi inizia ad aprire il proprio negozio, e chi in lontananza cammina e scuote la testa a tempo con non so quale melodia. Anche visto di spalle sembra simpatico, la sua camminata buffa, i suoi capelli leggermente arruffati dietro la nuca, ed i suoi pantaloni blu mai in ordine, e mai stirati

'' ehi Tae!''

'' aish mi hai spaventato Hee! Non mi devi apparire da dietro così!'' dice togliendosi una cuffia

'' scusa, allora come è andato il concerto?''

'' sono stati fantastici, i Big Bang sono i numeri uno! Vorrei tanto diventare un cantante come loro''

'' perché non ci provi Tae? Hai una voce fantastica, e lo sai che è vero''

Tae è sempre stato fin da piccolo un ottimo cantante, ha una voce diversa dagli altri, la sua è così calda, profonda e penetrante. Per tutto il tragitto non fa altro che raccontarmi del concerto a Seoul, dalla prima canzone all'ultima, senza tralasciare un minimo dettaglio. Rido nel vedere il suo sorriso squadrato, è bello vederlo felice, e sereno. E scherzando e ridendo arriviamo a scuola, e ad aspettarmi all'ingresso stranamente c'è Yoongi

'' ehi''

'' Oppa''

'' vi lascio soli, vado in classe''

Saluto Tae, e lo vedo rimettersi le cuffiette nelle orecchie, ricominciando a muoversi a non so quale ritmo. Lo tengo d'occhio finché non supera l'ingresso, e poi torno a guardare Yoongi, che come al suo solito sembra uno zombie di prima mattina

'' come mai già qui?'' gli chiedo

'' credo che dovremmo recitare anche un po' di più a scuola, non trovi?''

Credo abbia ragione, ma non mi permette di dirgli di si, che mi mette il braccio intorno alle spalle, ed iniziamo a camminare verso l'ingresso sotto gli occhi di tutti. è dannatamente imbarazzante, non ce la faccio ad essere al centro dell'attenzione. Continuiamo a camminare ed incontriamo il gruppetto di Jimin, saluto Kookie, che è sempre circondato da ragazze, e stranamente ricambia il mio gesto con un movimento della testa, sembra quasi simpatico senza il capo branco. Una volta dentro Yoongi continua a tenermi tra le sue braccia, non mi lascia mai, continua a seguirmi, sia per accompagnarmi all'armadietto per prendere i libri, sia in bagno, e nonostante cerchi di divincolarmi, mi scorta fin dentro la classe, e mi lascia con un dolce bacio a stampo sulle labbra, creando una risatina generale da parte delle mie compagne di classe.


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Sono seduta sulla mia scrivania da ore ormai, ma non riesco a concentrarmi come si deve per poter fare i compiti, continuo a pensare a Yoongi e a Jimin. Si stanno comportando entrambi in modo così strano. Non ce la posso fare a capirli, più ci penso e meno idee mi vengono in mente

'' aaah signora Kim!''

'' che succede caro??''

'' c'è acqua ovunque!''

Sento un gran casino fuori dalla mia porta, così mi alzo e vado a vedere. Jimin sta piagnucolando come un bambino perché è completamente bagnato, in realtà tutto il pavimento della sua camera è bagnato. Mi viene da ridere nel vederlo gesticolare in preda al panico, ma mia madre mi fulmina con lo sguardo, perciò smetto ancor prima di iniziare

'' vieni a darmi una mano Hee, dobbiamo asciugare tutto''

'' ti aiuterà Jimin, io devo studiare''

'' sbrigati!''

Su ordini del comandante vado a prendere degli stracci ed iniziamo a tamponare fin dove è possibile, ma l'acqua continua ad uscire, credo ci sia un problema nel bagno di Jimin. Fortunatamente il vicino di casa è un idraulico, e dopo aver chiuso l'acqua ci fa sapere che ci vorrà, se tutto dice bene, solo un giorno per aggiustare la piccola falla nella tubatura. Mia madre lo ringrazia, e dopo avergli offerto un caffè ed un pezzo di torta fatta in casa, si gira verso di noi e ci dice

'' che casino, Jimin caro dovrai dormire in camera di Hee per questa notte''

'' che cosa??!!'' urliamo all'unisono

'' certo, non puoi dormire con i piedi nell'acqua se dovesse peggiorare la situazione, e con tutta quell'umidità poi, non se ne parla. Hee aiutalo se ha bisogno di qualcosa''

'' mamma ti ricordo che c'è solo un letto'' le sussurro

'' e qual'è il problema? Siete fratello e sorella ormai''

E qual'è il problema? Ed è questa la frase che mi ripeto nel cervello per tutto il pomeriggio. Che problema ci sarà mai, dovrò solo dormire con Park Jimin, il diavolo in persona

Toc Toc

'' avanti!''

Ed eccolo lì, in piedi, appoggiato alla porta che mi fissa, con una pila di magliette in mano. Non ci credo. Sta veramente per succedere. Gli faccio cenno di entrare e lo vedo sistemare i suoi indumenti asciutti dentro il mio armadio, non so perché ne abbia portati così tanti

'' Hee''

'' che vuoi??'' gli rispondo stizzita

'' benvenuta all'inferno''



E sono finalmente e ufficialmente in vacanza!! Quindi potrò concentrarmi di più sulla storia, e so che il capitolo è un po' corto, ma volevo prepararvi per il prossimo, visto che sarà..

Stepbrother  (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora