46 - La fine del contratto

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'' allora siete tutti pronti? ''

'' si! ''

'' Yoongi mancava la tua voce all'appello, forza, di nuovo. Siete tutti pronti?? '' urlo

'' si! ''

'' Yoongi! ''

'' possiamo smetterla di fare i ragazzini, e andare? Non voglio fare tardi il giorno dell'audizione Hee ''

'' è un incoraggiamento! Se lo fai andrà bene, forza vieni qui! ''

Lo prendo per le spalle, e lo costringo ad entrare nel cerchio che abbiamo creato di fronte alla porta d'ingresso. Namjoon butta al centro la mano, ed uno ad uno i ragazzi mettono la loro, una sopra l'altra. Io rimango ferma ad abbracciarli, ma quando incontro gli occhi di Jin che mi incitano ad imitarli, faccio lo stesso. Posiziono la mia mano sopra tutte le loro, ed urlo

'' che possa essere oggi l'inizio di un grande percorso, siete tutti pronti?? ''

E questa volta a dare il consenso si sentono le voci di tutti, perfettamente in armonia. Gli aiuto a sistemarsi le giacche ed i cappelli, e li saluto fin che posso sulla porta. Gli ultimi giorni dell'anno sono stati parecchio movimentanti, ad eccezione di questa mattina, che non potevo assolutamente perdere, non sono riuscita a vedere molto i ragazzi dopo natale, un po' perché ho dovuto chiudermi in biblioteca per portare a termine una ricerca per la scuola, e un po' perché loro sono stati impegnati nei preparativi per l'audizione. Non siamo riusciti a festeggiare neanche il compleanno di Tae, talmente erano presi ed eccitati, ed ovviamente anche la mia dichiarazione è stata posticipata. Ho creduto fosse più opportuno non distrarre Yoongi, e fortunatamente il grande giorno è arrivato, e spero con tutto il mio cuore che ce la facciano. Non mi hanno nemmeno mostrato con che cosa si esibiranno, quindi non so che cosa pensare. So che sono tutti talentuosi, chi in una cosa, e chi in un altra, ma ho paura che possano farsi prendere dall'ansia e non mostrare la loro bravura appieno. Per cercare di mantenere la mia mente attiva, e per cercare di distrarla da questo pensiero fisso, mi metto a pulire la casa, che è obiettivamente un porcile. Avere sette ragazzi qui dentro non è affatto facile, ho scoperto che i più disordinati sono Kookie e Tae, mentre gli altri prestano abbastanza attenzione alle loro cose, alle loro e basta. Riordino le lenzuola sul pavimento, tutti i ragazzi dormono nel salone, ad eccezione dei fidanzatini che dividono il letto matrimoniale della camera degli ospiti, perché, come aveva previsto Namjoon qualche settimana fa, Yoongi e Jimin mi hanno vietato di dormire con qualsiasi ragazzo qui dentro, incluso il mio migliore amico Tae. Le metto tutte una sopra l'altra, e le sistemo nell'armadio in camera mia, che necessita decisamente di una pulita. Mi arrotolo le maniche della camicia a scacchi fin sopra i gomiti, prendo lo scopettone e lo straccio, ed inizio a lucidare ogni angolo di tutte le stanze. Finisco in fretta, meravigliandomi del mio miglioramento nelle faccende di casa, così prendo la decisione di entrare anche nella stanza che avevo dichiarato off-limits per tutti, e soprattutto per me stessa. Ruoto la chiave nella porta ed entro nella camera dei miei genitori, che è incredibilmente piccola, c'è solo un letto, una scrivania, ed il famoso armadio. L'aria qui dentro è estremamente pesante, e viziata dal tempo, ed è per questo che la prima cosa che faccio è aprire la finestra per poter tornare a respirare aria pulita. Inizio a lavare per terra, cercando di non pensare a quello che è successo qui, ma mi accorgo molto presto che è impossibile. Continuo a strofinare il pavimento con forza e furia, rendendomi conto che quello che provo non è affatto tristezza, quanto rabbia. Mi giro intorno, realizzando che qui dentro il tempo sembra non essere affatto trascorso. Le ante dell'armadio sono socchiuse, la scrivania è ricoperta ancora da libri aperti, magari quelli che mia madre o mio padre erano soliti leggere prima di andare a dormire. Mi avvicino di più, per cercare di vedere di che cosa trattino, ed una pila ordinata sulla sinistra evidenzia dei libri di medicina, mentre sparpagliati su tutto il ripiano ci sono delle riviste poliziesche. Mia madre doveva essere la più disordinata tra i due, mentre mio padre doveva essere il pignolo, cose da aspettarsi da un chirurgo credo. Sospiro, forse per rassegnazione, perché vorrei tanto ricordarmi di loro nei momenti più felici, delle loro voci, dei loro sorrisi, e del loro amore, mentre tutto quello che mi resta è solo una vecchia foto, e la determinazione di poter vendicare la loro morte. Ultimamente mi è presa l'idea folle di portare avanti gli stessi studi di mia madre, se entrassi anche io nella polizia potrei aiutare un monte di persone, potrei proteggerle dalle ingiustizie, e potrei, forse con il tempo, mettere di nuovo mano sul caso dei miei genitori. Devo farlo per loro.

Stepbrother  (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora