Capitolo 4

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-Sei perfetta - afferma la mia matrigna interrompendo i miei pensieri su quanto tutto questo sia sbagliato.

Una cameriera, Nadya, ha passato tutto il pomeriggio a prepararmi per il grande evento di questa sera. Fra trucco, parrucco e la difficilissima impresa di entrare in questo abito, ci sono volute circa quattro ore. Quattro ore di assoluta tortura, ed è solo l'inizio.

Indosso un abito rosso sangue, con il corpetto pieno di piccoli diamanti che si vanno disperdendo sulla gonna. Una crinolina sotto rende questo abito enorme e mi renderà difficilissimo camminare e muovermi visto quanto è pesante.

Sbuffo girandomi prima a destra e poi a sinistra per esaminarmi bene.

Dovrei essere eccitata. Oggi incontrerò, per la prima volta, il mio futuro marito, Isaac Montrose. La cosa più brutta di tutta questa situazione e proprio questo matrimonio. E se Isaac non mi dovesse piacere? E se fosse uno di quei snob di prima classe con la puzza sotto al naso?

Perché devo essere proprio io a sposare qualcuno che non amo?

Mentre mi guardo allo specchio, con l'abito che indosserò stasera, mi viene quasi da piangere. È stupendo, e con questo vestito addosso mi sento bellissima, ma allo stesso tempo mi sento in trappola. Non voglio conoscere questo Isaac.

Pensare che fra poche ore ci vedremo per la prima volta mi fa contorcere le budella. E se mi andasse a finire come in quei tristi film in cui ci sono matrimoni combinati e il marito è un uomo violento? Che cosa dovrei fare in quel caso? Oddio non oso pensarci...

Ma perché io? Perché scegliere me?

Quanto vorrei uscire da questa situazione. Ma ormai ho accettato e non posso tornare indietro.

Non potrò più realizzare i miei sogni, girare il mondo, fare nuove esperienze, conoscere persone vere, che stiano con me, non perché siano costrette a farlo, ma perché vogliono.

Non sarò mai libera, e da oggi inizia la vera prigionia con un uomo che già odio.

Mi scivola una lacrima sul viso e mi affretto ad asciugarla, ma la mia matrigna se ne accorge.

-Che hai? - mi domanda.

-Niente - mi costringo a dire. Se continuo a guardarmi allo specchio inizierò a piangere e non voglio farmi vedere dalla mia matrigna in questo stato. Ho già pianto abbastanza nei giorni precedenti.

E poi non voglio farla preoccupare. Andrebbe subito a dirlo a papà e dovrei sorbirmi di nuovo tutta la storia che è un onore poter diventare la Regina, che il popolo ha bisogno di me.... E tante altre frottole per convincermi che questo sia giusto.

Si come no. Tanto non è lui quello che è costretto a fare qualcosa che non vuole.

Vorrei solo far capire a tutti, che questa cosa mi fa solo stare male. Non voglio legarmi a qualcuno che non conosco solo per il bene della famiglia e del Paese.

Peccato che quello che penso io non vale niente.

-Bene, perché questa sera conoscerai il tuo futuro marito, e devi essere perfetta - dice la mia matrigna.

-Non vedo l'ora - ribatto sarcastica a bassa voce.

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