Capitolo 7

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Mi alzo dal letto con un solo pensiero. Isaac.

Non vedo l'ora di rivederlo.

Non dovrei essere così eccitata, considerando che ancora non siamo niente, però, bo non lo so, quel ragazzo ha qualcosa di speciale.

Forse è solo il fatto che è il primo ragazzo con cui ho un rapporto così bello e intimo. O forse è il fatto che è proprio lui, che con la sua semplicità e genuinità, mi mette a mio agio e mi fa stare bene, come mai mi era successo prima. Ѐ vero. Lo conosco poco, in fondo siamo stati insieme solo qualche ora, eppure penso di aver capito che tipo di persona sia. Non conta quanto tempo ci ho passato, ma cosa mi ha trasmesso in quei pochi istanti.

Oggi indosso un abito azzurro lungo stile impero. Charlotte ha insistito tanto che alla fine ho dovuto accettare. L'unico difetto è che il tessuto con cui è realizzato questo abito è abbastanza pesante e ad ogni passo devo stare attenta a non inciampare.

-Julie, sbrigati - grida la mia matrigna dal piano di sotto.

-Arrivo - sbuffo. Alzo la gonna e inizio a scendere le scale.

Per quanto belli siano, gli abiti lunghi sono una tortura.

Finalmente arrivo davanti alla mia matrigna.

Oggi indossa un abito tutto color prugna, con il corpetto pieno di pietre preziose. Odio quel colore, anche se devo ammettere che su di lei sta bene, come tutto del resto. È una bellissima donna, peccato che, a volte, ha proprio un caratteraccio.

Da quando ha saputo che sarebbe venuta a vivere al Palazzo Reale, il suo carattere è peggiorato. Già da prima era una donna abbastanza severa, ma adesso è quasi insopportabile.

-Oh, finalmente. La puntualità non è il tuo forte, lo sai?

-Scusa...- sbuffo.

-Non sbuffare, quante volte ti devo dire che è maleducazione? - sospira esasperata.

Sbuffo di nuovo guadagnandomi un'occhiataccia.

-Sei un caso disperato - dice muovendo la testa a destra e a sinistra.

-Non tutti siamo perfetti come te - ribatto.

-Andiamo su. Dobbiamo andare a fare colazione - dice con aria altezzosa, e poi sottovoce -Spero che non parli così pure ad Isaac.

Alzo gli occhi al cielo e seguo Charlotte per andare in sala da pranzo, ma invece di fare la strada che ho ormai imparato, imbocchiamo un corridoio che non avevo ancora visto.

-Dove stiamo andando? - chiedo confusa.

-Da oggi in poi ceneremo con tutto il resto della famiglia, nella sala da pranzo reale.

In effetti mi chiedevo quando avremmo potuto mangiare insieme al resto della "famiglia". Fino ad ora abbiamo consumato i nostri pasti in una sala da pranzo austera e povera e il Re ha cenato con noi solo la sera del nostro arrivo a Palazzo. Pensare che tutti gli altri abitanti erano a pochi metri da me e io non potevo vederli, mi faceva uno strano effetto.

Charlotte si dirige verso una porta (più grande e decorata rispetto alle altre che ho visto fin ora), la apre e percorriamo un lungo corridoio pieno di porte e arazzi raffiguranti paesaggi e ritratti.

Fin ora ero ancora stata nella parte di castello riservato al Sovrano solo quel primo giorno in cui abbiamo incontrato il Re. In questi giorni ho gironzolato un po' nella parte ovest del castello, cioè quella riservata a noi e ho scoperto che ci sono un mucchio di stanze ognuna diversa dalle altre. Stanze da letto, una stanza con strumenti musicali, una palestra, una cucina...

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