Capitolo 2

121 11 5
                                    

Saluto per l'ultima volta la mia casa, quella dove sono cresciuta e che mi ha accolto per tutti questi anni.

Da oggi, vivrò in un castello. Avrò dei camerieri a mia disposizione, tutto quello che "desidero" lo potrò avere in un batter d'occhio.

Eppure ci ero affezionata a questo posto... e odio il fatto di dover andare via per ricoprire un ruolo che non voglio.

Io non sono una Principessa. Ho solo un po' di sangue blu, ma questo non fa di me una Reale.

E se non fossi all'altezza dell'importante ruolo che dovrò ricoprire?

E se il popolo non riuscirà ad accettarmi?

E se...

Basta. Se continuo così, finirà davvero male. Devo essere positiva. Ce la posso fare.

Entro nella limousine che stamattina era parcheggiata nel nostro vialetto, e mi siedo accanto a mio padre che è stranamente silenzioso.

Mi volto verso Charlotte, che è seduta davanti a me, e noto che ha una faccia triste, malinconica, con lo sguardo verso la sua casa e gli occhi lucidi.

Per lei non deve essere facile rinunciare a tutta la sua vita per seguire me e mio padre.

Non li capisco proprio. Avrebbero potuto rifiutare tutto ciò, e invece eccoci qui, diretti verso un lusso che non ci spetta.

****

Dopo un viaggio di un'ora circa, che sembra interminabile, imbocchiamo un cancello e percorriamo un viale con delle siepi a forma di animali.

Passiamo vicino a serpenti, orsi, elefanti, lupi...

E arriviamo davanti al sontuoso Castello Reale.

Be, non ci sono parole per descrivere la grandezza di questo Palazzo.

Oltre a essere bellissimo, è anche di un armonia incredibile. Come in un puzzle, tutti i pezzi si incastrano alla perfezione.

Lo avevo già visto in foto, ma di presenza è ancora più bello e maestoso.

Ci sono due blocchi più grandi e più alti, che coprono rispettivamente la parte est, riservata alla famiglia di Isaac e la parte ovest riservata alla mia. Al centro c'è un blocco più lungo, ma più basso, riservato ai sovrani, con un'enorme portone nero al centro riccamente decorato con ghirigori dorati. Qua e là ci sono finestroni con vetro colorato e colonne con punte blu.

Sembra uscito da un libro di fiabe.

E io sono la Principessa...

A pochi metri da me, c'è il mio famoso fidanzato. Pensare di averlo così vicino, ma allo stesso tempo così lontano, mi fa uno strano effetto. Fra una settimana dovrò incontrarlo per la prima volta, e non sono sicura di essere pronta a farlo...

Ci avviamo verso il portone e, senza neanche il bisogno di bussare, questo si apre, e al di là della soglia, ci accoglie un maggiordomo, sui quarant'anni, tutto sorridente.

Con i suoi capelli laccati, il suo monocolo, i suoi baffi all'inglese e il suo frac sembra anche lui uscito da un'altra realtà.

Dietro di lui c'è un grandissimo atrio, con un'enorme scala al centro, con un tappeto rosso sui gradini. Le pareti sono dorate con piccoli e delicati disegni bianchi, ai lati della scala ci sono delle porte chiuse e dal soffitto a volta bordeaux pendono lampadari di cristallo.

-Salve signori Mickealson - esordisce il maggiordomo con voce roca e festante -È un vero onore avervi qui. Io sono Robert, uno dei maggiordomi del castello, e da oggi, insieme a tutti i miei colleghi, sono a vostra disposizione. I vostri bagagli saranno sistemati nelle vostre stanze da alcuni degli altri. Adesso, se volete seguirmi, il re Richard vi aspetta in soggiorno, per invitarvi a prendere un thè in sua compagnia.

One Love, One LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora