Capitolo 30

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Zach Pov

Finalmente resto solo col mio caro paparino. È stato difficile mandare tutti via, ma alla fine hanno ceduto.

Forse non avrei dovuto mentire così spudoratamente a mio fratello, a Jul... Ma dovevo.

Isaac ha ragione. Se ucciderò Carlos la mia anima verrà contaminata dal veleno che ha nel suo cuore, se ne ha uno.

Ma l'idea di saperlo vivo mi fa venire il voltastomaco. Lui deve morire. E non avrò pace finché non spedirò la sua anima all'inferno.

Lo ucciderò con il fermacarte che ho appena trovato. L'ho intriso del veleno che tiene nel barattolo sulla sua scrivania.

Merita di morire così. Merita di soffrire. È vero. Non ho il diritto di togliergli la vita, ma devo. Non voglio che faccia ancora del male alla mia famiglia, e se lui vive, noi saremo in pericolo.

Sento tossire e mi volto subito verso di lui.

-Z...Zach - dice tossendo.

-Salve padre - dico freddamente.

-Che ci fai qui? Devi scappare. C'è un pazzo al castello - afferma fingendosi impaurito.

-Hai ragione - dico -È proprio davanti a me...

-Ma che stai dicendo? - dice simulando una faccia confusa.

-Credi che sia idiota? Be' forse un po' lo sono stato, vero? Non ho capito quello che avevi in mente. Non avevo idea che fossi tanto fuori di testa. Sei un bravo attore. In un altra vita magari sarai famoso.

-Ma di che stai parlando? - parla sempre con quel tono incredulo e innocente che fa aumentare la mia rabbia.

-Hai tentato di uccidere Isaac - dico a denti stretti -Smetti di fare la commedia. È finita.

Lui abbassa la testa e inizia a ridere. Prima piano e poi sempre più forte. Mi guarda negli occhi e ogni segno di bontà sparisce. I suoi lineamenti si induriscono e mi guarda freddamente.

-Ma guardati. E così mi hai scoperto. E adesso? Che vuoi fare? Uccidermi? - dice continuando a ridere.

-Si - affermo odiandolo ogni minuto di più. Bene. Così sarà tutto più facile.

-Non ne hai il coraggio. Da quando ti ho detto che sei stato adottato mi odi, ma non arriverai a uccedermi. Sei solo un ragazzino. Non capisco perché te la prendi tanto poi. Isaac non era neanche tuo fratello di sangue. E poi ci guadagni anche Juliette. So che ti è sempre piaciuta. L'hai sempre guardata con gli occhi dolci e adesso potrai sposarla e renderla tua, facendone tutto quello che ti pare - ride.

-Come osi? - dico avvicinandomi e stringendogli una mano sul collo.

Lui continua a ridere e questo mi manda in bestia, così stringo più forte.

-Non è vero, forse? - dice cercando di respirare, ma non perdendo il suo sorriso.

-La guardavo così perché pensavo fosse mia sorella - quasi urlo -Pensavo fosse mia sorella... Ma poi tu mi hai detto che dovevo sposarla e allora le mie convinzioni si sono sgretolate. Non mi avresti chiesto di sposare mia sorella no? O si? Era questo che volevi fare con Isaac e Juliette. Volevi far sposare due fratelli. - dico schifato.

-Sei uno stupido Zach. Il loro matrimonio ci avrebbe favoriti tutti. Ma Isaac era un bastardo. Tua madre mi ha tradito. Quella puttana... - sputa -Nessuno oltre la nostra famiglia sa che sei stato adottato. Puoi prendere il suo posto e avere la gloria.

-Io non cerco nessuna gloria. Se pensi questo di me non hai capito niente in tutti questi anni - stringo sempre di più. Sento le sue vene pulsare e il disgusto mi pervade.

-Una cosa l'ho capita - dice soffocando, diventando sempre più rosso -Sei malato quanto me. Una persona normale, non ha il desiderio di uccidere, in te vedo il fuoco ardere e la vendetta gridare per essere compiuta. Ma la domanda è questa figliolo, riuscirai a colmare il vuoto che si impossesserà di te dopo? Magari Juliette potrà aiutarti. È proprio una bella ragazza.

Non potendo più sopportare le sue stronzate, stringo il fermacarte e glielo conficco nella gola.

-Addio. Padre.

Mi allontano da lui e guardo la sua faccia passare dal rosso al bianco. Gli volto le spalle e cado in ginocchio davanti ad un cestino dei rifiuti, vomitando tutto ciò che ho dentro.

Juliette Pov

Il biglietto di Zach parla chiaro.

Alle 17 alla grotta.

Sono le 17 ma di lui non c'è traccia. Comincio a preoccuparmi. Non lo vedo da quando è rimasto da solo nello studio di Carlos. E se gli fosse successo qualcosa? In quel caso però non avrebbe potuto mandarmi un messaggio, giusto?

Mi siedo sulla parete rocciosa e aspetto. Dopo 15 minuti finalmente arriva e corro ad abbracciarlo.

-Sei qui - sussurro allontanandomi quel tanto che mi basta per guardarlo negli occhi.

-Si. Scusa il ritardo.

-Tranquillo. Allora? Che cosa è successo?

-Non devi più preoccuparti di Carlos. È finita - dice stancamente.

-Che vuol dire? - chiedo incerta, avendo paura della risposta.

-È morto.

-Lo hai ucciso? Non avevi detto che avevi cambiato idea? - dico sconvolta.

Avevo il sospetto che potesse fare una cosa del genere, ma, non so. Pensavo che mi sarei sentita meglio sapendolo morto, ma la sola immagine di Zach che lo uccide mi fa venire i brividi.

-L'ho detto, ma non lo pensavo. Carlos doveva morire. Non è stato di certo piacevole, anzi... Tutt'altro. Ma ho dovuto farlo. Per il bene di tutti. Non era una buona idea quella di rinchiuderlo da qualche parte.

-È adesso? Dov'è il corpo?

-Io e Isaac lo abbiamo portato fuori. Più tardi lo bruciamo in giardino. Non merita il Rito. All'inizio non è stato molto contento, ma ha dovuto accettarlo. Quel che è fatto, è fatto. Non mi pento di niente, ma non me ne rallegro nemmeno. Non mi aspettavo che fosse così... È stato brutto. La cosa più brutta e orribile che abbia mai fatto.

Lo abbraccio di nuovo.

-Io... non mi sento più me stesso. Ma non potevo sopportare l'idea di saperlo vivo. Sarei vissuto nella paura. E meglio vivere col disgusto di quello che ho fatto che con la paura che potesse tornare e ucciderci tutti - dice fra i miei capelli.

Mi scosto e lo bacio.

-Ti amo. E ti ringrazio - sussurro.

Ed è vero. Anche se è sbagliato, è come se il peso che mi opprimeva il cuore se ne sia andato. La paura se n'è andata...

-Non so quali conseguenze ci saranno per quello che ho fatto. Dovrò dirlo a tutti gli altri... Non so se dire la verità oppure no. A Isaac ho fatto promettere di non dire niente a nessuno, soprattutto ad Ian, per adesso. Ma il problema è che devo decidere cosa fare...

-Dovresti dire la verità. Vedendo che Isaac non è morto, e ascoltando tutta la storia, sono certa che capiranno.

-Ho paura che non sia così. Sono un assassino Julie... Non avrei mai pensato che mi sarei sentito così male...

Appoggio la fronte alla sua. -Non sei un assassino. Carlos lo era. Ci hai salvati tutti.

Il cuore prende a battermi fortissimo. Siamo tutti salvi. Il mio bambino è salvo...

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