Capitolo 3

81 10 2
                                    

Il Toc toc alla mia porta mi riporta al mondo reale e mi ricorda il motivo per cui sono qui.

Senza aspettare risposta, mio padre entra nella mia nuova stanza.

-Wow. Hanno fatto davvero un bel lavoro eh? - dice guardandosi in giro.

-Già. Glielo hai detto tu di farla così?

-Qualche giorno fa un maggiordomo si è presentato alla nostra vecchia casa e mi ha chiesto informazioni su cosa ci piacesse e cosa no, i nostri hobby.... E adesso capisco perché.

-È stupenda.

-Sono felice che ti piaccia, comunque ero venuto per chiederti di venire nella nostra camera. Dobbiamo parlare.

-Arrivo.

Mi alzo controvoglia, esco dalla mia stanza ed entro in quella dei miei seguendo mio padre.

La stanza che hanno assegnato a loro è più sobria della mia.

Tutti i mobili sono di varie tonalità di bianco.

C'è un grande letto sulla sinistra, con un finestrone sulla parete centrale. Sulla destra c'è un grande armadio e una porta chiusa che sicuramente dà sul bagno, sulla sinistra un enorme libreria e sulla parete sud c'è una scrivania e una toletta.

Vado verso la poltrona che c'è davanti alla toletta, la giro verso mio padre e Charlotte, seduti sul divano posto ai piedi del letto e mi siedo.

-Dobbiamo discutere sul da farsi. So che già abbiamo fatto questa conversazione, e so che non sei entusiasta di questa situazione, ma vorrei la tua approvazione. È la tua vita, l'ultima parola è la tua.

-Non mi sembra di avere poi così tanta scelta... - sottolineo.

-È vero, ma cosa potresti desiderare di meglio? Hai visto questo posto, potresti vivere qui, diventare Regina e avere un futuro pieno di gloria e prosperità. Tuo nonno ha fatto tanti errori, ma adesso sta facendo la cosa giusta chiedendoti di diventare la nuova sovrana di Harepam.

-Tutti date per scontato che sarò una buona Regina, ma se vi sbagliaste? Se non fossi capace di assumermi tutte queste responsabilità?

-Ci saranno i tuoi consiglieri ad aiutarti, e poi ricorda che ci sarà anche Isaac al tuo fianco. Io conosco i suoi genitori e ho avuto il piacere di conoscere anche lui e ti assicuro che è un ragazzo d'oro. So che sei spaventata, ma è la cosa giusta da fare. Probabilmente ti sembra una cosa sbagliata al momento, ma anche se io ho i miei riguardi verso il Re, questo è il più bel regalo che potesse farti.

-Io non lo trovo tanto bello... E il fatto di dover sposare questo Isaac lo è ancor meno.

-Provaci. Prova a conoscerlo e vedrai che mi darai ragione. Non hai nulla da perdere. Ti assicuro che Isaac è un ottimo pretendente per te.

A quanto pare non ho davvero scelta...

-D'accordo - acconsento.

So che non serve a niente oppormi. La decisione è già stata presa. E io devo solo accettarla.

***

-Buonasera miei cari - ci saluta Richard entrando nella sala allestita per la cena.

È una stanza piuttosto piccola, in realtà mi aspettavo di meglio. Questo posto è talmente immenso e maestoso che questa stanza così spoglia fa sfigurare tutto il resto.

Io e la mia famiglia ricambiamo il suo saluto e Richard viene a sedersi al tavolo con noi.

Poco dopo veniamo serviti da un cameriere e iniziamo a mangiare.

-Allora, le camere sono di vostro gradimento? - ci chiede il Re.

-Non avresti dovuto disturbati tanto... Non comprerai la mia fiducia con queste piccolezze - risponde mio padre in tono piatto.

-Certo che no. Volevo solo farvi sentire a vostro agio. Se verrete a vivere qui, vorrei che vi sentiste come a casa vostra. Tutto questo è vostro.

-È tutto tuo, non nostro.

-Se Juliette diventerà Regina, sarà anche vostro.

-Già... Be, a tal proposito, ci abbiamo pensato e abbiamo deciso che per il bene del Popolo, accetteremo la tua proposta. Juliette diventerà la nuova Regina di Harepam.

-È vero? - chiede il Re rivolto a me.

-Si...

-Bene. Ma voglio che tu sia sicura. La tua vita sta per cambiare e devi essere certa che questa sia la tua strada. Lo Stato sarà nelle tue mani in fondo, e se non sei sicura di farcela, nessuno ti obbliga a continuare.

Come se avessi una qualche possibilità di squagliarmela.

Una volta conosciuto Isaac al ballo, non potrò più tirarmi indietro. Farei solo la figura della stupida che non sa farsi carico delle sue responsabilità. E poi i miei non me lo perdonerebbero mai.

Pensavo di essere riuscita ad accettare tutto questo, ma adesso che il momento si avvicina, mi rendo conto che non ho accettato un bel niente. Devo prendere aria. Mi sento soffocare.

Esco dalla stanza senza neanche finire di mangiare, con la scusa di essere stanca e voler andare a dormire, ma invece mi dirigo verso il portone principale. Il portone che mi divide dalla mia vecchia realtà. Il portone da cui non potrò più uscire da ragazza normale, ma da Principessa, e fra un mese da Regina.

Lo apro e mi lascio travolgere dalla leggera brezza notturna.

Scendo i pochi gradini dell'ingresso e mi avvicino alla fontana. Questa mattina non ci avevo prestato molta attenzione ma adesso la guardo meglio e la sua bellezza mi colpisce come il resto del castello. È enorme e ha tre vasche, una grande come base, una media e una più piccola. L'acqua parte a zampilli da quella in cima per riversarsi sulle altre due e cambia colore ogni volta che arriva sulla vasca grande. È uno spettacolo quasi ipnotico.

Mi siedo sul bordo, faccio dei respiri profondi e senza riuscire a fermarmi inizio a piangere prendendomi la testa fra le mani.

Odio tutto questo. Odio sentire tutta questa pressione addosso... E la cosa più preoccupante è che ancora non è neanche iniziata.

Sono talmente assorta nei miei pensieri che neanche mi accorgo di avere compagnia.

Mi asciugo le lacrime e mi volto verso un ragazzo con capelli e occhi castani, pressoché della mia età con l'uniforme da maggiordomo.

-Mi scusi se la disturbo signorina, ma la sua famiglia la sta cercando - dice.

Mi chiedo quale sia la ragione per cui un ragazzo così giovane lavori. E all'improvviso mi sento più triste di quel che già sono.

-Avevo bisogno di un po' d'aria. Fra qualche minuto rientro.

-Come desidera signorina. Vado ad informare i signori allora.

Il ragazzino se ne va lasciandomi di nuovo da sola con i miei pensieri. E come se la mia tristezza non bastasse, adesso provo anche un senso di profonda angoscia per quel ragazzo.

Il mondo non gira attorno a me. C'è chi ha tutto ed è infelice e c'è che non ha niente e neanche si lamenta.

One Love, One LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora