Capitolo 24

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Questa mattina mio padre mi ha portato la colazione in camera e, dopo essermi costretta a mangiare per la prima volta da giorni, mi sono ritrovata in bagno a rigurgitare tutto quello che avevo messo in bocca. Non capisco cosa mi stia succedendo. Sembra che il mio corpo non abbia più la forza di trattenere niente. Non sento, più niente. Solo il vuoto. E mi sta bene, perché solo così non soffro più.

Fisso a lungo la porta chiusa davanti a me.

Ho oltrepassato la soglia solo quell'orribile mattina...

Non so perché sono qui. Ma Isaac mi manca. Terribilmente. Forse stando nella sua stanza lo sentirò un po' più vicino a me. Continuo a ripetermi questo mentre apro la porta ed entro nella sua camera.

Al centro c'è un enorme letto matrimoniale con sopra un quadro della nostra città, a sinistra c'è una grande libreria che occupa metà parete e una scrivania molto ampia con dei fogli e dei libri sparsi, a destra c'è un pianoforte e in fondo alla stanza davanti alla grande portafinestra un cavalletto con un quadro. Mi avvicino meravigliata. Il quadro raffigura un paesaggio al tramonto, e due figure nere che si baciano abbracciate.

Accanto al cavalletto, ci sono altri quadri poggiati per terra e girandomi intorno, noto che alcuni sono anche appesi alle pareti.

Non avevo notato la bellezza di questa stanza, troppo concentrata com'ero sul corpo senza vita di Isaac...

Mi siedo sul suo letto e guardo e riguardo i suoi splendidi quadri. Mi aveva detto che dipingeva, ma, chissà perché, non mi ha mai fatto vedere nessuna delle sue opere.

Mi alzo e mi avvicino alla sua scrivania. Forse non dovrei frugare fra le sue cose, ma lui non c'è più e io ho bisogno di qualcosa che lo renda reale adesso che se n'è andato.

Guardo le copertine dei suoi libri alla ricerca di qualcuno che non abbia ancora letto e ne trovo due che sembrano interessanti.

Do una rapida occhiata fra le carte sparse sul ripiano e il mio nome attira la mia attenzione.

È una busta che qualcuno ha già aperto. Controllo dentro ma non c'è nessuna lettera. Che strano.

Controllo tutte le carte che ci sono sulla scrivania, ma niente. Prendo a uno a uno i libri e li sventolo e quando sto perdendo le speranze, prendo l'ultimo libro e da esso vola un foglio per terra.

Lo prendo e inizio a leggere.

Cara Juliette,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che io non ci sono più e che tu stai frugando fra le mie cose. Tranquilla. Non sono arrabbiato, anche perché quello che mio è tuo, quindi non sentirti in colpa.
Se tu che stai leggendo non sei Juliette, posa immediatamente questa lettera ed esci dalla mia camera.
Julie, mi rivolgo a te e te soltanto. Il mio affetto per te è enorme e mi dispiace che sia andata a finire così. La mia è stata una morte premeditata. Qualcuno mi vuole morto e questo qualcuno si trova molto vicino a te. Non fidarti di nessuno. Non posso dirti altro per lettera, ma so che tu saprai cosa fare d'ora in poi. Io credo in te.
Con amore,
Isaac

One Love, One LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora