Capitolo 31

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-Ehi - saluto Isaac.

Dopo aver passato tutta la notte con Zach, a rassicurarlo e supportarlo, alla fine si è deciso a dire tutta la verità agli abitanti del castello.

Di mattina Isaac si è presentato a colazione e tutti sono diventati bianchi dallo spavento e dall'incredulità. Insieme a lui sono entrati Zach e Ian e hanno spiegato, per filo e per segno, tutto quello che era successo, la storia di Ian, la finta morte di Isaac, il suo ritorno e la morte di Carlos...

Nessuno l'ha presa bene. Charlotte si è messa a gridare, Lia a piangere, Lucas sembrava un fantasma. Non appena ha saputo che non ero sua figlia è che era stato rivelato il suo tradimento, dal quale era nato Isaac, si è alzato ed è uscito dalla sala da pranzo.

Non so come prendere questa sua reazione. Mi ha ferita. Anche se non è il mio vero padre, lo considero tale. È lui che mi ha cresciuta, che mi ha amata, che ha sempre cercato di rendermi felice... Non importa se non abbiamo lo stesso sangue. Per me è come se lo avessimo. Lui è la mia famiglia, ma a quanto pare però, io non sono la sua...

E il fatto che sia Isaac il suo vero figlio mi fa sentire strana... Se non fosse stato per tutte le bugie, i tradimenti e le violenze che hanno subito i nostri genitori, le cose sarebbero andate molto diversamente...

-Ehi - mi saluta Isaac, seduto su una panchina in giardino.

Subito dopo la disastrosa colazione, abbiamo tutti cercato di uscire il più in fretta possibile dalla sala e io ho deciso di seguire Isaac. Deve sapere...

Mi siedo accanto a lui e faccio dei respiri profondi. Non so come dirglielo...

-È stato brutto là dentro. Mi aspettavo lacrime e urla, ma pensavo che alla fine sarei stato accolto con un po' più di entusiasmo. A quanto pare mi sono sopravvalutato - cerca di sorridere.

-Una parte di me se lo aspettava. Ma non mi aspettavo che mio pad... Lucas - mi correggo. È difficile abituarsi all'idea che non potrò più chiamarlo papà... -Si alzasse così senza dirmi niente. Pensavo che mi volesse bene... E mi rendo conto di essere un po' egoista, ma riesco solo a pensare a quanto mi abbia fatto male la sua reazione... Quando per te non deve essere tanto più semplice. Abbiamo entrambi scoperto che i nostri padri non sono quelli che credevamo tali... Solo che nel tuo caso, hai la fortuna e la possibilità di conoscerlo... - dico concentrando lo sguardo sui miei piedi che scalciano l'erba.

- Sono certo che Lucas ti vuole bene. Devi solo dargli un po' di tempo - mi prende il viso com una mano e mi fa voltare verso di lui -È impossibile non amarti. E non pensare a me. È normale che tu stia male. In ogni caso non credo che mi sentirò mai suo figlio. Come tu non potrai mai sentirti figlia di Carlos...

-Si... Hai ragione.

Mi prende la mano e la stringe, sorridendomi.

-Julie... Mi dispiace davvero tanto per quello che ti ho fatto.

-Me lo hai già detto - dico sorridendo.

-Non sarà mai abbastanza - dice distogliendo lo sguardo -Mi sono sempre sentito inadeguato... Con te mi sentivo bene, ma c'era qualcosa che mi frenava, mi diceva che non era giusto, che non era quell'amore di cui avevo sempre sentito parlare, che ti fa battere il cuore e ti fa impazzire quando stai lontano da colui che ami... Quando ho conosciuto Ian, ho subito capito cos'avevo che non andava. Lo sospettavo, ma non volevo crederci. Sono... andato a letto con te perché volevo sperare che fosse solo una stupida fantasia. Lo so che è stato meschino e crudele da parte mia farti questo, ma pensavo che era la cosa giusta da fare. Pensavo che mi sarei finalmente sentito come avrei dovuto sentirmi. Pensavo che ti avrei amata come avresti meritato, ma non era cambiato nulla. Mi sentivo soltanto peggio... Non passa giorno che mi penta per quello che ho fatto.

Questa volta sono io a prendergli il viso e costringerlo a guardarmi. -Come ho già detto, avrei potuto fermarti. Non mi pento di quello che è successo fra noi. Rifarei ogni singola cosa. Ti ha aiutato a scoprire chi sei realmente e adesso io sto con Zach e tu con Ian, quindi non devi sentirti in colpa. Se non fosse successo quello che è successo, non saremmo qui.

Isaac mi abbraccia e io lo stringo.

-Ti voglio talmente tanto bene... Non riesco nemmeno a dirti quanto questo mi faccia felice. Vederti con Zach, con gli occhi luminosi... Mi riempie il cuore di gioia.

-Anche a me fa piacere che tu abbia finalmente trovato la pace e la felicità. Te lo meriti, davvero.

Stiamo seduti a parlare per ore, e il tempo sembra scorrere più velocemente del solito, e noi non ce ne accorgiamo nemmeno, troppo impegnati a raccontarci quello che abbiamo fatto da quando ci siamo separati.

Isaac mi dice che all'inizio non voleva credere alle parole di Ian su Carlos, ma, da pazzo qual'era, aveva scritto un diario dove spiegava tutto il suo piano e il suo fallimento. Lo teneva nascosto in casa di Ian che, qualche giorno dopo aver conosciuto Isaac, lo trovò e leggendolo capì che avrebbe dovuto trovare un modo per proteggerlo. Così quando Isaac lo lesse, riconoscendo la scrittura di Carlos, accettò di inscenare la sua morte. La prima notte che passò al castello, andò in spiaggia e lì trovò il corpo di silicone come concordato con Ian. Lo trasportò nel suo letto, nascose la bottiglia di veleno svuotata qualche giorno prima, dietro ai suoi quadri, e qualche biglietto qua e là per dare spiegazioni a me e Zach, e ritornò in spiaggia, dove insieme ad Ian, scappò per nascondersi a casa di lui. Da allora, hanno escogitato un piano per intrappolare Carlos e far si che non facesse più del male a nessuno. Avevano deciso di affittare un elicottero e mandarlo in un isola deserta, in una prigione sotto terra da dove era impossibile fuggire. Ian aveva scovato quest'isola per caso, durante uno dei suoi viaggi. E in quel momento sembrava perfetta per il suo scopo. Ma, le cose sono andate diversamente.

Isaac pensa anche che Ian non abbia molto apprezzato che Zach abbia ucciso Carlos, ma perlomeno, adesso non sarà più un problema.

Dopo aver ascoltato il racconto di Isaac, inizio ad aggiornarlo di quello che è successo al Castello dalla sua presunta morte. Il presentimento di Zach sul suo possibile omicidio, la notte in cui Zach mi ha raccontato tutta la verità sul nostro matrimonio e sul fatto che con la morte di Isaac avrei dovuto sposare Zach... E arrivata alla fine, mi costringo a dirgli la cosa più importante di tutte.

-Devo dirti ancora una cosa - sputo fuori dopo aver preso un lungo respiro -Sono... incinta - sussurro, incapace di dirlo ad alta voce e sperando di non doverlo ripetere.

-Cosa? - quasi urla Isaac.

-Non farmelo ripetere, ti prego - inizio a tremare.

-E... di chi è?

-Tuo...

Diventa d'un tratto pallido e si mette una mano sulla fronte. -Sei sicura?

Annuisco incapace di parlare.

-Zach lo sa?

-No. Volevo prima dirlo a te. A lui... Non so come dirlo.

-Mi uccide. Questa è la volta buona che mi ammazza davvero.

-Non so cosa fare - ammetto.

-Non vorrai mica abortire? - dice assumendo uno sguardo preoccupato.

E dentro di me si accende una piccola scintilla.

-Non abortirò. Ma non so come affrontare la cosa. Amo il mio, il nostro - mi correggo -bambino, anche se non è ancora nato, e non rinuncerò mai a lui. Ho solo paura...

-Io non ti lascerò affrontare tutto da sola. Ti starò accanto e starò accanto al bambino - dice prendendomi la mano.

D'istinto lo abbraccio. Avevo bisogno di sentirgli dire queste parole. E so che non ci abbandonerà.

-Per te ci sarò sempre. Anche se non stiamo insieme, questo non significa che non tengo a te o a lui - dice mettendo una mano sulla mia pancia -Hai sentito lì dentro? Dovrai sopportarmi.

Inizio a ridere e piangere allo stesso tempo, e ringrazio il Cielo per averlo riportato da me.

One Love, One LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora