Capitolo 27

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-Non so come dirlo agli altri... - confesso facendo oscillare le gambe sul ripiano su cui sono seduta.

-Capiranno. Sono sicuro che ne saranno felici. Sarà come se un pezzo del piccolo signorino Isaac fosse ancora qui con noi - mi rassicura Kieran.

Avevo bisogno di parlare con qualcuno, e lui è l'unico che sa il mio segreto. Così sono andata in cucina e, come avevo previsto, l'ho trovato vicino alla lavastoviglie, dove stava impilando i piatti sporchi.

Quando mi ha vista mi ha sorriso e dopo qualche chiacchiera e aver finito di sistemare la lavastoviglie ci siamo seduti su un bancone e abbiamo iniziato a parlare come due amici. Mi da ancora del lei, ma è più sciolto e questo mi fa piacere.

-Secondo te com'è morto Isaac? Voglio dire, tutti dicono che ha avuto un infarto mentre dormiva, ma tu... Ci credi?

-Non dovrei?

-Sto per dirti una cosa grossa. Non lo devi dire a nessuno. Mi fido di te e voglio che tu sappia la verità.

-Va bene. Ha la mia parola che non lo dirò a nessuno.

-Io e Zach crediamo che sia stato ucciso. Carlos, lo ha ucciso. Molte prove lo incriminano. E siamo quasi certi che sia lui il colpevole.

-Come? Padron Carlos? Dice sul serio? - dice sconvolto mettendosi una mano davanti alla bocca.

-Purtroppo si. È stata una batosta. Non ce lo aspettavamo.

-Avevo notato qualcosa di strano, ma mai mi sarei aspettato che arrivasse a fare una cosa simile - dice con gli occhi sgranati.

-Cosa? Quali cose strane?

-Be, pochi giorni prima della vostra partenza, Padron Carlos era diventato un po' più freddo del solito con il signorino Isaac. Era più scontroso e aggressivo anche con tutti gli altri. Con la servitù soprattutto. Non ci ho badato molto, allora.
So che non dovrei parlare male dei miei padroni, ma ha sempre avuto un brutto carattere e il fatto che fosse peggiorato in pochi giorni mi era parso strano, ma non insolito. Mai avrei creduto che la causa potesse essere suo figlio, ma a quanto dice lei, è molto probabile. Ma cosa può aver fatto per meritare tanto odio?

-Non riusciamo a capirlo. Per questo non posso dire niente del bambino al momento. Dobbiamo prima risolvere questa faccenda.

-Non si prenda di troppe emozioni però. Non farebbe bene al bambino, e neanche a lei. Io non dirò niente, ma lei deve promettermi che starà attenta. Se Padron Carlos è davvero il colpevole, allora siamo tutti in pericolo. Lei soprattutto. Si tenga alla larga da lui.

-Io lo voglio morto. Ha ucciso il padre di mio figlio. Non permetterò che faccia del male a qualcun'altro.

****

-Ti ha vista qualcuno? - mi chiede Zach.

Questo pomeriggio mi ha lasciato un foglio sotto la porta con scritto Dopo cena incontriamoci alla grotta. E così eccoci qui.

-No tranquillo.

-Bene, perché non possiamo permetterci che qualcuno veda che usciamo dal castello senza dire niente. Sarebbe sospetto.

-Giusto, forse dovremmo fare le cose allo scoperto che dici? Carlos vuole che ci sposiamo, quindi non sarà sospettoso se passiamo del tempo insieme.

-Non so se Richard sia d'accordo con mio padre. Io non ho sangue Reale.

-Non penso che Carlos ti abbia proposto una cosa del genere se non fosse stato sicuro che si sarebbe potuto fare. Nessuno sa che sei stato adottato e in ogni caso la tua famiglia è di alto rango...

-Le bugie si vengono sempre a scoprire in un modo o nell'altro. Non so che intenzioni abbia Carlos. Ormai, non so più cosa aspettarmi.

-Adesso dobbiamo pensare solo a cosa fare. Per ora abbiamo dalla nostra il fatto che lui non sa che noi sappiamo cosa abbia fatto. Quindi potremmo coglierlo di sorpresa.

-Potrei procurarmi una pistola...

-Una pistola?

-Si. Volevamo ucciderlo, ricordi? Era questo il nostro piano.

-Si, ma... Non...

-Non dirmi che hai dei ripensamenti. Non possiamo permettere a quel farabutto di rimanere in vita un minuto di più - dice con tanta rabbia da farmi quasi paura.

-Da chi dovremmo procurarci la pistola? Qui non circolano armi - dico sperando di fargli cambiare idea.

L'altro giorno ero convinta di volerlo fare, ma adesso, mi sembra solo un assurdità. Per quanto odi Carlos, non riuscirei mai ad ucciderlo.

-Vado in Sicilia e me ne procuro un paio.

-Non è così facile come la fai tu. Mica ti danno un'arma solo perché la chiedi. Ti faranno delle domande e poi penso ci vogliano dei documenti.

-Be, ci sarà una specie commercio nero dove non chiedono niente...

Lo guardo male. -Smettila di scherzare con le cose serie. Ti potrebbero arrestare... Non posso permettere che ti capiti qualcosa.

-Ti preoccupi per me, Principessa? - dice con quel suo sorrisetto arrogante, che non vedevo da un po'.

-Non posso perdere anche te... - sussurro seria.

-Non mi perderai - sussurra a sua volta.

Ricambia il mio sguardo e si avvicina. Qualcosa brilla nei suoi occhi e prima che abbia il tempo di pensare o fare qualcosa, le sue labbra si poggiano sulle mie.

All'inizio resto immobile, ma lentamente, avvicino le mani alla sua nuca e lo spingo più vicino a me. Non mi aspettavo questo bacio, e non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così tanto...

Ma aspetta. Cosa sto facendo? È troppo presto. È sbagliato. Isaac è morto solo da pochi giorni e io sono incinta...

Mi allontano di scatto.

-Non... Non posso.

-Perchè? - chiede Zach con uno strano cipiglio sulla fronte.

-Perchè non è giusto. Io avrei dovuto sposare Isaac. Provavo un forte sentimento per lui e non posso cancellarlo da un momento all'altro. È stato il primo ragazzo con cui mi sono sentita apprezzata e amata.

-Lui è morto. Non puoi riportarlo indietro, devi andare avanti.

-È troppo presto. Mi sento come se lo stessi tradendo.

-Non lo stai tradendo. Lui vorrebbe che tu voltassi pagina.

-Io non mi sento pronta...

-Voglio farti una domanda. Ci ripensi mai a quel ragazzo mascherato che ti ha chiesto un ballo, alla festa in maschera?

-Tu come... Come fai a saperlo? Te lo ha detto Isaac?

-Non ci arrivi eh? José. Ero io - dice a un tratto irritato.

-Lo sospettavo, e a volte ci ho ripensato alle parole che mi avevi detto, ma non capisco dove vuoi arrivare - rispondo calma.

-Se fossi stato io il ragazzo che avresti dovuto sposare fin dall'inizio, mi avresti amato come amavi Isaac? - chiede con uno strano cipiglio sulla fronte.

Questa domanda mi spiazza. Lo avrei amato? Si, senza dubbio. Fin dal primo istante in cui ci siamo incontrati ho capito che c'era qualcosa di affascinante in lui, qualcosa che mi faceva sorridere, battere il cuore, sentire speciale... E anche se all'inizio si è comportato da stronzo, ho imparato e conoscerlo e il suo lato buono è venuto fuori quasi subito. Non posso mentirgli, e non voglio farlo.

-Ti avrei amato di più - sussurro.

Il suo viso si rilassa e sorride, avvicinandosi alza una mano e mi accarezza la guancia.

-Ti ho amata quando pensavo fossi mia sorella, e adesso, guardando la tua determinazione, ti amo ancora di più. Lo so che è troppo presto, ma la morte di Isaac mi ha fatto capire che non devo più rimandare niente. Non so se usciremo vivi da questa situazione, ma non potevo morire senza averti detto quello che provavo per te.

Metto la mano sulla sua e lo bacio fregandomene di tutto. La vita è una sola e io voglio viverla il più possibile.

One Love, One LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora