Camminando per i corridoi del Castello, con un libro in mano, mi dirigo verso la mia stanza con l'intenzione di leggere un po' e magari tenere la mente occupata in qualcosa che non riguardi Isaac.
Svolto nell'angolo e vado a sbattere contro qualcuno e il libro cade per terra.
-Mi scusi signorina, sono mortificato - dice il giovane maggiordomo che ho incontrato quella prima notte al Castello, in giardino. Prende il libro e me lo porge con gli occhi bassi.
-Grazie... Come ti chiami? - chiedo allungando la mano per prendere il libro.
-Kieran signorina.
-Kieran. È un piacere rivederti.
-Il piacere è tutto mio, signorina.
-Chiamami Julie, per favore.
-Ma... Signorina...
-Ti prego - insisto.
L'idea che un ragazzo, probabilmente più piccolo di me, mi chiami signorina è inaccettabile.
-Julie - dice arrossendo sempre con lo sguardo verso il pavimento.
-Come stai, Kieran?
-Bene sign... Julie. Lei?
Mi rendo conto che per lui sia difficile darmi del tu, quindi non insisto oltre. È già una vittoria che mi chiami Julie.
-Sono stata meglio. Ma va bene così.
-Non si trova bene al Castello?
-No... Cioè si... Mi devo ancora abituare ecco.
-Ce la farà. Anche io, quando sono arrivato, ero un po' spaesato, ma prima o poi si abituerà a tutto, glielo garantisco.
-Grazie. Sei molto gentile - dico cercando di sorridere.
-Emm be... Io vado.
Inizia a camminare e io lo seguo.
Forse sono troppo insistente con lui, ma mi suscita un senso di protezione.
E poi... Non voglio stare da sola.
-Dove vai? - chiedo.
-Devo andare a servire la cena.
Lo seguo in cucina e giunti alla soglia si gira e mi guarda con un espressione interrogativa.
-Perché mi seguite?
-Voglio aiutarti.
-Oh no. Lei non può fare un lavoro che spetta a me.
-E perché no? Sono la Principessa. Posso fare quello che voglio.
-Ma non questo! La prego, se la scoprono passerò dei guai seri! - dice con sguardo supplicante e voce lamentosa.
-Non permetterò che ti accada nulla, tranquillo. Non c'è niente di male ad accettare l'aiuto di qualcuno ogni tanto.
-Ma voi non siete "qualcuno". Siete una Reale, e i Reali non fanno lavori da servi. Perché mai voi insistete tanto a fare qualcosa che gli altri non farebbero mai?
-Sono cresciuta fuori dal Castello, e a casa Charlotte mi ha imparato a fare i "lavori domestici" quindi per me è un piacere aiutarti.
-Non dovreste farlo.
-Ma lo farò comunque - dico con determinazione.
Entro in cucina, superando la sua faccia sorpresa e intimorita allo stesso tempo, e mi dirigo verso il bancone dove sono già state messe posate, bicchieri, piatti, tovaglioli...
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One Love, One Lie
RomanceJuliette è una ragazza normale. Ama l'arte, la lettura, la scrittura... Ma non è così scontata come potrebbe sembrare. È una Principessa e fra poco più di un mese diventerà la Regina di Harepam, un isoletta del Mar Mediterraneo, vicina alla Sicilia...