Giro e rigiro la collana tra le mani e ancora non me ne capacito. Ermal Meta mi ha fatto un regalo e non uno qualsiasi, ma qualcosa che per lui ha un significato.Lui ha ragione, più o meno conosco già la storia di queste ali.
-"E quando sulla schiena hai cicatrici, è lì che ci attacchi le ali..." mi ritrovo a canticchiare.
-" Valeria, mi stai sentendo?"
-" Eh? Ehm, si si Lucia "
Non appena ho avuto la forza di sbloccarmi, sono subito corsa a chiamare la mia migliore amica, in primis perché le dovevo un mezzo racconto della serata di ieri e poi per questo.
-" Allora cosa aspetti!? Scrivigli, Chiamalo, manda un piccione viaggiatore, fai un telegramma!!"
-" Si! Ho capito, ora gli scrivo..."
-" Brava la mia bambina! Ma non credere che sia finita qui, voglio tutti i dettagli di ieri sera e li voglio di persona!"
-" Lo so!"
-" Allora sei congedata, ciá"
-" Ciao! "Ora cosa scrivo ad Ermal? Lui nelle sue canzoni è sempre un poeta, mentre io scrivo come una bambina dell' asilo. Devo scrivere qualcosa che lasci il segno, qualcosa che non sminuisca il gesto.
Sblocco il cellulare e scatto una mia foto con la collana indosso, sulla mia adorata divisa. Poi aggiungo una didascalia:
<12 novembre 2015, 12.30 circa, la mia prima cicatrice. 27 gennaio 2017, ore 22.30 la mia seconda vera cicatrice... Queste ali sono fatte apposta per risanarle e per farmi volare lì dove più niente e nessuno può più farmi male! Grazie <3>
<Non avrei mai voluto che una persona come te avesse delle cicatrici, ma ora sono contento di averti è galato un piccolo sollievo>
<Sempre saranno nella tasca destra in alto...>
Dopodiché blocco il telefono e lo metto in tasca.⭕⭕⭕
In fondo questo piacevolissimo regalo non ha fatto solo del bene a me, ma anche ai miei pazienti. Dopo averlo ricevuto il mio umore è decisamente migliorato, nonostante fosse già ottimo dopo l' uscita, quindi chiunque abbia avuto a che fare con me oggi ha ricevuto un trattamenti speciale e una dose maggiore di sorrisi. Poi si dice che chi si sente bene dentro lo dimostra anche fuori, quindi, magari...anche l' aspetto esteriore ha subito un piccolo miglioramento.-"Avanti! "
-" Buona sera dottoressa, le ho portato tutta la documentazione richiesta..."
-" Grazie Valeria, puoi poggiarla sulla scrivania."
-" Si figuri...".
-" Ah, Valeria! Come sta andando con il paziente speciale?"
-" Come con qualsiasi altro paziente, tutto bene."
-" OK. Perché sai...le infermiere parlano."
-" E cosa direbbero? "
-" Che il giovane cantante ha un interesse speciale per te..."
-" Bhe, si sbagliano, io sono la sua fisioterapista e basta."
-" veramente anche io avrei notato degli atteggiamenti particolari nei tuoi confronti, poi oggi so che hai ricevuto un regalo...si dice sia stato lui."
-" H-ha saputo del regalo."La dottoressa Rinaldi, che fino a quel momento non mi aveva degnati di uno sguardo perché troppo impegnata al computer, si gira verso di me e con sorriso malizioso si abbassa gli occhiali.
-" Io qui so tutto..."
Ero riuscita a rimanere calma e distaccata, ma a causa del vero che ha preso questa conversazione, non credo più di riuscire a mascherare i sentimenti, in più, non posso mentire alla mia mentore.
-" È solo un regalo. L-l' importante è che io non dia corda al paziente che me lo ha fatto recapitare."
-" Giusta osservazione, mia cara. Però sento di darti un consiglio... "
-" Si?"
-" Si. Non farti ingannare da una chitarra e da dei versi di poesia... Un vero uomo lo si riconosce da altro."
Diventando completamente paonazza, deglutisco rumorosamente.
-" G-grazie, ma credo non ce ne sia bisogno. "Maledette infermiere chiacchierone! Non potevano farsi i fatti loro? Queste donne non sono esseri umani, ma avvoltoi, pronti a cibarsi di qualsiasi cosa, purché le distragga dalle loro piccole e misere vite, ma questa volta non la passeranno liscia. Come minimo andranno a cercare analisi a desta e a manca che in realtà non ci sono, poi penserò a modi peggiori. In realtà non sono preoccupata delle voci in clinica, ma del fatto che potrebbero uscire da quelle mura e arrivare ai giornali, che monterebbero una storia inesistente.
Dopo questa conversazione ho proprio bisogno di una bella corsetta per schiarirmi le idee. Cerco il cellulare per chiamare Lucia e ricordo di averlo dimenticato nel camice. Che sbadata che sono! Decido di tornare indietro e di prendere il treno successivo.
Ho sempre un po' paura a camminare di sera in una città come Bari, infatti percorro sempre le strade principali e illuminate, ma oggi avrei voluto pensarla diversamente e cambiare strada. Avanti a me, proprio a pochi metri di distanza, appare lui. Marco. È mano nella mano con una ragazza, poggiati su una panchina, è una tipa esile, ma bionda ossigenata e non mi sembra la stessa di quel giorno.
Non provo più niente per lui, niente! Ma non sono ancora pronta a vederlo e per di più con un' altra. Pare che lui non mi abbia vista, quindi con estrema calma e non calanche, provo a cercare una via di fuga.
Nel tentativo di distrarmi, noto che il nome del mio ex ragazzo è uguale a quello del migliore amico di Ermal, penso che questo sia un' altra cosa in comune e la trova anche abbastanza buffa, ma questo pensiero vola subito via.
-" V-vale?" è proprio lui che mi sta chiamando.
-" Ciao"
-" Vale, scusami per l' ora. So che sono l' ultima persona che vorresti vedere, ma ho veramente bisogno di te."
-" Ah sentiamo? Per cosa? "
Cerco di trattenere la rabbia, ma ogni tentativo sembra inutile.
-"La mia r-ragazza... È inciampata e dall' ora non riesce più a poggiare il peso sul piede destro. Potresti darle un' occhiata?
-" Io sono fuori servizio, non puoi andare al pronto soccorso? Io neanche dovevo essere qui"
-" Ti prego, sai che lì non posso entrare."Il mio orgoglio mi avrebbe impedito di accettare, ma il mio senso civico ha prevalso, quindi chiamo il personale di turno del mio ambulatorio e accetto di aiutarlo.
-" Sia chiaro che non lo sto facendo per te... "
-" Lo so, grazie "Eh no bello mio, un semplice grazie non mi basta. Sarò stronza, ma come minimo voglio un riconoscimento per questo...
-" Spero tu sappia che ora sei in debito con me!"
-" Cosa vuoi?"
-" Un giorno, quando lo saprò, ti farò sapere."
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Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017
FanficChiamatelo come volete, destino, incontro casuale, chissà... ma una cosa è certa: da quel giorno nulla non sarà più lo stesso, loro non saranno più gli stessi. Cosa succede quando il cuore di un meraviglioso artista come Ermal Meta incontra la picco...