Capitolo 26

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-" Marco, ti prego fermati! Io...ahi...io non ce la faccio più. "
-" Dobbiamo raggiungere la macchina."
-" Lucia! La mia amica!"
-" L' ho fatta allontanare, tranquilla, ci troviamo tutti alla macchina."

Mi poggio alla parete di una stradina, ormai esausta. Piano piano scivolo per terra, fino a sedermi con i gomiti sulle ginocchia, per poi scoppiare a piangere.
-" Non ce la faccio più a piangere... Perché non me lo ha detto prima? "
-" È tutto troppo complicato."
-" Tutto questo non doveva succedere, lui non doveva avvicinarsi tanto e io non dovevo permetterlo."
-" Al cuor non si comanda..."
-" Che cuore e cuore... A qualcos' altro non si comanda!"
-" Quel ragazzo ti ama, solo che non può dirtelo. Almeno non adesso."
-" Te lo ha detto?"
-" Che ti ama? Da sempre."
-" No...di, di ieri."
-" Non so niente, ma se mi ha chiesto di venirti a prendere, ci vuole poco a fare due conti. "
-" Te lo ha chiesto lui?"
-" Valeeeee! Finalmente! Un tipo tutto nero mi ha praticamente presa di peso e portata via....ah ciao, io sono Lucia, una sua amica."
-" Bene presentazione fatte, a quanto pare..."

Marco e Lucia restano a fissarsi per alcuni secondi, senza mai far sciogliere la stretta di mano. Io voglio solo tornare a casa, non posso fare da cupido a questi due.
-" Ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma io voglio tornare a casa."
-" Non è una buona idea..."
-" Vale, Marco a ragione. Torna a casa da me!"
-" No, no, ti ho già disturbata troppo...portatemi a casa di mia nonna."

Nessuno ribatte, anche perché dalla mia faccia si capisce che li aggredirei  senza alcuna pietà. Indico la strada all' autista e in poco tempo mi ritrovo sotto quella che era casa di nonna.
-" OK, io scendo qui. Lu, vuoi salire? "
-" Ehm. No, no mi riaccompagnano loro, tranquilla. Anzi! Chiamami ogni tanto."

La porta della macchina si chiude e ripartono subito. Ma tu guarda che disgraziata, ai primi occhi dolci che riceve, mi abbandona come una cretina...si è appena giocata il regalo di compleanno.

Le chiavi dell' appartamento le ho sempre con me. Lo uso molto come rifugio, per studiare tranquilla, soprattutto ora che sto scrivendo la tesi. Ho i miei snack, l' acqua, un computer, delle coperte e un ventilatore.

Fa sempre uno strano effetto entrarci e sapere di non rivedere il sorriso della nonna, ma ormai sono passati diversi anni. Mi siedo per terra e accendo il PC, cercando di collegarmi a qualche notiziario online.

La storia di Ermal e Cassandra è ovunque, ma tutti raccontano la stessa cosa, nella stessa maniera, come se recitassero un copione, che comunque io già conosco. Perché non mi ha detto niente? Perché ha permesso che accadesse questo?  Se mi avesse detto dell' ufficialità della cosa, sarebbe stato tutto diverso, almeno credo.

Decido di smettere di pensarci e di usare tutto questo tempo libero forzato, per scrivere un capitolo decente della tesi, in fin dei conti mancano solo due mesi alla seduta e a me manca solo l' elaborazione dei dati clinici.

Apro la cartella dedicata, inserisco un paio di cuffie e faccio partite la creatività. Per quanto tutto questo mi porterà lontana da lui, non mi farà mai allontanare dalla sua musica, è l' unica che mi permette di concentrarmi.

"Mi hai dato tutto, ma niente avevi... Mi hai fatto amare tutti i miei difetti. E come ho fatto io quando non c'eri, non prendere impegni per i prossimi anni..."

Questi versi sembrano scritti per me. Sei entrato nella mia vita all' improvviso e mi hai donato qualcosa che non sapevo neanche di volere, peccato che noi non possiamo più vederci.

Impedisco alle lacrime di uscire ancora e mi concentro. Dopo ore di lavoro, credo di aver concluso qualcosa di buono e soddisfatta spengo tutto. Non appena chiudo il PC, il mio cellulare inizia a squillare.
-" Anna?"
-" Ehiii Valeeee! Notizione!!! Lo sapevi che al Mode va Gabbani  ?"
-" Quando????"
-" Domani!"
-" Che?? E non ne sapevamo nulla?"
-" Non è questo il punto...il fidanzato di Gilda ha detto che può farci avere il pass per il back stage!!!"
-" Dici sul serio? Io ci sono!!!!"
-" Perfetto, allora domani sei tutta mia, se vuoi dillo a Lucia, baciiiiii ciccia."

Invio subito un messaggio alla mia amica, ma lei stranamente non risponde. Senza pensarci oltre, torno a casa, facendo attenzione ai paparazzi. Anche loro pare siano spariti, quindi correndo, apro il portone di casa e mi ci butto dentro.

Ormai è sera tardi e voglio andare a dormire. Mi cambio, mi lavo i denti e ancora nessuna risposta dalla mia amica. Noto che la luce della camera di mio fratello è ancora accesa. Così passo prima a dare un bacio a mia madre e poi vado a bussare alla sua porta.

In realtà lui è disteso sul letto, al terzo sonno, con un libro in mano. Prendo il libro, lo chiudo e lo poso sulla scrivania, poi spengo la luce e infine mi stendo vicino a lui. Giovanni, sicuramente inconsciamente, mi avvolge tra le braccia e io mi addormento  in pochi istanti, cullata dal battito del suo cuore.

La sveglia di mio fratello suona puntuale alle 9.00, un orario più che accettabile, visto che lui è solito alzarsi alle 5.00. Mi stiracchio e resto ancora un po' vicino a lui.
-" Buongiorno principessa!"
-" Taci, rospetto."
-" Oggi resti finalmente con me?"
-" Ahimè no... Passo dalla clinica per gli ultimi dati dei pazienti e poi faccio correggere ciò che ho scritto della tesi alla doc."
Giovanni si alza, prende dei vestiti e si dirige in bagno.
-" Cambiati! Oggi sarò il tuo autista personale. "

Presa dall' entusiasmo, mi cambio alla velocità della luce. La giornata passa in fretta con lui. È stato talmente paziente da attendere che finissi i miei impegni per poi portarmi in giro e distrarmi, ma purtroppo ora devo raggiungere Anna e Lucia, che finalmente ha risposto alla mia chiamata, al Mode.

-" Dolcezza eccoti!!!" dice Anna.
Lucia invece non mi saluta con lo stesso entusiasmo, quindi gatta ci cova. Per fortuna il pass ci permette di non fare la fila, infatti anche se in concerto inizierà tra pochi minuti, non c'è stato bisogno di venire prima per accaparrarsi i posti.

La musica parte e Francesco Gabbani è un mito assoluto, sa coinvolgere, sa scherzare, sa ballare, per non parlare del suo talento, ma io nonostante tutto riesco solo a pensare ad Ermal. Lucia mi abbraccia ogni tanto, per dirmi che capisce a cosa sto pensando, ma poi torniamo subito a ballare e cantare.

Stasera è completamente diversa da quella del suo concerto. Con Ermal avevo  sempre il cuore in gola e le farfalle nello stomaco. Se mi concentro riesco ancora a sentire quelle emozioni sulla pelle, ma forse mi sono concentrata troppo, perché mi pare di vedere il riccio all' ingresso del backstage.

Capisco che non è solo un miraggio quando mi si avvicina, mi prende di peso e mi porta via.
-" Io e te dobbiamo parlare."

L' angolo di Melissa
Buona domenica a tutti! Ho scritto questo capitolo praticamente alle 5 di mattina, quindi perdonate eventuali errori di ortografia! Baci baci😘😘

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora