Capitolo 32

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-" Ermal! Perché tu qui??"
Prima che io possa rispondere, la mia amica mi salva, attirando l' attenzione su di sé e permettendo a me di scappare.
-" Avevi lasciato il cellulare a casa di Marco. Avrebbe dovuto portarlo Andrea, ma il genio è inciampato."
-" Ma..ma questo non.."
-" Eccolo a te! Il TUO cellulare ."

Ermal consegna il telefono a Lucia, poi con un cenno della mano saluta tutti ed esce. Per tutto il tempo non ho avuto il coraggio di guardarlo, ma potrei giurare che lui stesse fissando me. Se dobbiamo vivere pacificamente, non può continuare così , dobbiamo risolvere la cosa, per il bene dei nostri amici.

-"Vale, quindi sto bene con quell' abito?"
-" Non esiste sposa più bella, Marco avrà filo da torcere ahahah!"
-" Fantastico... Ora passiamo all' intimo per la prima notte di nozze..."
-" Lu, qualsiasi cosa tu scelga starai benissimo!"
-" Oook... Per questa cosa noi possiamo andare."
-" Ahahahah dai fratellone!"
-" No no...per carità, mi salirebbe il desiderio killer!"

Avevo proprio ragione, qualsiasi cosa lei indossi, è mozzafiato. Il suo corpo è perfetto, il minimo dopo tutti questi anni di palestra.
-" Q-quel bustino non puoi prenderlo..."
-" Perché? Mi sta male?"
-" No..no..anzi... Diciamo che la prima notte durerebbe poco."
-" Valeeeeeee."

Uscire con la mia migliore amica dopo tanto, è davvero bello. Mi sembra di essere di nuovo al liceo, quando come due bambine viziate giravamo  per i bar, con i cocktail in mano, a sparlare dei nostri compagni.

-" Vale, ma davvero devono venire i tuoi amici?"
-" Lu...se è possibile si. Tu sarai impegnata e io ho bisogno di sostegno. "
-" Figurati, due persone non mi cambiano i conti. Dai stasera passa da casa così sistemiamo le disposizioni ai tavoli. "

A casa ho giusto il tempo di farmi una doccia e cambiarmi, prima di dirigermi da Lucia. Finalmente vedrò la casa che ha costruito con Marco, cioè che ha arredato con Marco. Forse per telepatia, forse per sorellanza, la mia amica inizia a chiamarmi senza sosta, ma io non ho voglia di rispondere per sentirà ancora gridare per quanto sono in ritardo.

Ignoro anche la trentesima chiamata, per poi citofonare al campanello. Nessuno risponde, ma aprono direttamente la porta. Decido di prendere le scale, per essere sicura di entrare nell' appartamento giusto.  Resto sbalordita dallo sfarzo del palazzo, sono contenta perché vuol dire che Montanari non se la passa male e che può prendersi cura della mia amica.

-" Lucia! Questo palazzo è... È...wow!"
-" Guarda, quando l' ho visto ho avuto la stessa reazione. Ciao Vale..."
Ma porca miseria! Lo fa apposta? Ecco perché Lucia mi stava chiamando con tanta insistenza, giuro che la prossima volta che mi chiamano risponderò al primo squillo.

-" Ciao E-Ermal..."
-" Amica mia! Entra entra, ti faccio fare un tour della casa."
-" Come minimo, vederla vuota e dallo schermo di un cellulare non è il massimo."
Decido di comportarmi come se tutto andasse bene, perché so quanto la mia amica ci tenga e so che tutto questo non è colpa sua...ma ora che prendo Marco!

-" Vale scusa! Non sapevo fosse a casa mia. Poi ho cercato di scriverti, ma tu non rispindevi!" mi dice portandosi in un altra stanza.
-"Si, hai ragione, avevo il cellulare senza suoneria. Ma stai tranquilla, sto bene."
-" OK, però adesso te lo faccio fare davvero il tour."
La casa è anche più bella e ricca dell' esterno del palazzo e Lucia ne va fiera, come una bambina che ha preso il suo primo bel voto.

-" Mogliettinaaaaaa."
-" Marco caro...la firma sul contratto non l' hai ancora messa."
-" poco ci manca! È sempre un piacere vederti."
-" Che adesso mi vedi per la prima volta da anni! Quindi non fare quella voce."
Ermal resta in disparte, con le mani in tasca e poggiato al muro, ma ci guarda sorridendo.

-"Dai venite qua, che sistemiamo i tavoli. "
Ci mettiamo tutti intorno ad un grande tavolo, con sopra un enorme tabellone con una serie di cerchi su cui c'è scritto un nome.
-" Questi sono i tavoli del ricevimento, vanno dagli otto ai dodici invitati! Si cominciaaa."

Restiamo a discutere per ore, su alcune cose siamo tutti d' accordo, mentre su altre litighiamo come degli elefanti per l' ultima nocciolina rimasta nel sacco. Nel frattempo sono arrivate delle pizze, focacce e altre schifezze salva- peso.

È tutto così bello. Non eravamo mai stati così in armonia e anche io ed Ermal stiamo andando d' accordo. Ridiamo, scherziamo e ci prendiamo in giro, come se fossimo tornati indietro nel tempo.

Giunti ad una conclusione e ormai stremati, decido che è arrivato il momento di una chiacchierata faccia a faccia. Creso di poterla sostenere.
-" Ermal, posso parlarti in privato...per favore?"
-" S-si, certo."

Sotto lo sguardo vigile dei nostri amici, usciamo sulla veranda. Lui si poggia alla ringhiera e mette le manu in tasca. Chissà perché, ma ora che siamo soli, non osa sfidare il mio sguardo.
-" Ermal, non neghiamo che tra noi ci sia imbarazzo, ma dobbiamo superarlo." non mi risponde. " ERMAL! Dammi un cenno!" ancora niente. " ERMAL!"
-" Mi sei mancata tanto..."

Non posso fare a meno di portare le mani alla bocca e piangere. Queste sono le parole che desideravo di sentire. Almeno ora so che non sono stata solo un banale passatempo, ma forse anche lui ha sofferto. Però non posso buttare all' aria questi anni, perché tanto la storia è sempre la stessa. Lui è sempre fidanzato con un altra donna.

-" Mi sei mancato anche tu e sono sicura che questa volta potremmo essere più bravi."
-" Che intendi?" finalmente mi guarda e accenna un sorriso.
-" Facciamo che diventiamo amici di una vita? Ma questa volta sul serio."
Ermal tentenna un po', come se stesse riflettendo su qualcosa, ma la mia proposta è molto semplice.
-" Il primo che perde paga pegno?"
Poi il suo viso si illumina con uno stupendo sorriso e mi tende la mano, che io prendo.
-" Il primo che perde paga pegno!"
Poi mi tira a sé e mi abbraccia.

È vero che mi è mancato tanto.
-" Adesso entriamo o a qualcuno verrà un infarto."
Con il suo braccio intorno al collo, torniamo dentro.
-" Ah Ermal! Domani tieniti libero, dobbiamo fare i bravi testimoni e passare del tempo insieme."
-" è da due anni che aspetto questo momento!"

L' angolo di Melissa
Scusate il ritardo! Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e con il cuore vi auguro buonanotte, buongiorno o buon pomeriggio, a seconda di quando avrete letto il capitolo!😘😘

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora