Capitolo 20

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Ho il cuore che batte all' impazzata e le mani che sudano. Sono le 16.30, avevano detto che sarebbero passati alle 16.15, quindi sono un pochino in ritardo. Sul divano riesco solo a guardare un punto fisso, con le gambe che tremano e le mani che giocano con il ciondolo a forma di ali.

Improvvisamente il campanello suona e io scatto in piedi. So che sono loro, quindi senza chiedere, prendo la borsa, il cellulare e le chiavi di casa e corro giù per le scale.

-" Ehilá dottoressa, è stata un fulmine."
-" Zitto e andiamo, sono troppo emozionata."
Ermal mi accoglie con un sorriso raggiante e la chitarra in spalla. Mi apre la porta della macchina e mi fa cenno di entrare

-" Ma Cassandra? Viene più tardi?"
-" No no, i suoi genitori l' hanno chiamata per un problema a casa, quindi è tornata a Milano per qualche giorno."
-" Noooo, mi sarebbe piaciuto condividere questa esperienza con un'amica che conoscesse veramente le tue canzoni."
La sua espressione cambia si colpo, ma non capisco perché, quindi cerco di ribaltare la situazione.

-" Ermal... Tu non puoi capire quanto io sia emozionata, non ti ringrazierò mai abbastanza." Gli butto le braccia al collo e lo stringo forte, inalando il suo odore per tutto il tempo.
-" Ma scherzi? L' ho fatto con piacere, anzi. Tieni il pass."

Metto al collo il cartellino e gli faccio l' occhiolino. Non appena arriviamo al Mode, notiamo subito la folla di ragazze spiaccicate sulle transenne. Inizio ad agitarmi sul serio e senza rendermene conto, affero la mano di Ermal.

Se fuori ci sono tutte quelle persone a cantare le sue canzoni e a gridare il suo nome, dentro il locale c'è almeno il doppio della gente che monta e smonta casse audio, console, fili e tantissime altre cose che non ho idea di cosa siano.

-" Ermallluccio, dottoressa! Finalmente... Dobbiamo fare il sound check!"
-" We  Marco, avete già montato tutto? "
-" Yessaaaa "
-" OK. Ehi, io ora vado, ma tu puoi girare, chiacchierare, assaggiare qualcosa al buffet o semplicemente ascoltare. Ci vediamo dopo piccola."
-" A- a dopo..."

Il riccio mi lascia un bacio sulla guancia, ma la cosa che più mi scandalizza è quel " piccola". Appena lo ha detto il mio cuore ha perso un battito. Vorrei che mi chiamasse più spesso così.

Mentre lui prova qualche accordo, io giro in mezzo alla troup, chiacchierando con qualcuno e assaggiando qualcosa, ma quando lui inizia a cantare è come se un richiamo mi stesse attirando verso il palco.

Lui è lì sopra, già completamente sudato, a dare tutto se stesso. Ogni tanto mi sembra che mi guardi e che mi sorrida, così io ricambio, ma in realtà avrò sicuramente una faccia da ebete.

Dopo circa due intense ore di trance, una mano mi afferra la spalla e per poco non gli arriva un ceffone.
-" Se questo ti è piaciuto, devi vedere stasera."
-" Ehi Dino, ciao."
-"Sei pronta per stasera?"
-" E me lo chiedi? Certo!"
-" Avete proprio lo stesso entusiasto...siete proprio fatti l' uno per l' altra."

Detto ciò, scompare nell' ombra della scenografia, con le mani in tasca e fischiettando una delle canzoni di Ermal. Inizio ad essere preoccupata, qui tutti credono che ci sia qualcosa tra me e il cantante, ma sono pronta a giurare che non è così, siamo solo amici.

Un po' però mi fa piacere che pensino che saremmo una bella coppia, ma devo cacciare il pensiero.
-" Dottoressa, come andavano i miei movimenti?"
-" Ehm, direi che andavano magnificamente, se non calcoliamo la goffaggine e il poco senso del ritmo Ahahah."
-" Ah si?!"
-" No, no, noooo Ermal che schifo, sei tutto sudatooooo!"

Il cantante inizia a farmi il solletico, ma mi sia avvicina tanto da abbracciarmi, passandomi ogni gocciolina di sudore...
-" Ecco, non basta il fatto che suderò stasera, ma sono impregnata anche del tuo!"
-" Ohhhh problemi suoi dottoressa, perché io sto giusto andando a farmi bello, per le mie fan."
-" Io ti odio..."
-" Sappiamo entrambi che non è vero. "

Ermal scompare dietro le quinte, mentre io prendo posto in prima fila, con il fan club. Tutte cantano in coro ogni sua canzone, mentre ogni tanto qualcuna si lascia sfuggire un gridolino di emozione. Si scattano foto, fanno dirette su facebook, twittano ogni loro emozione, ma nel momento in cui tutte le luci si spengono e la band sale sul palco tutte sembrano cambiare rotta.

Sento solo urla e pressione dalle file di dietro. Posso capirle, anzi io sono proprio una di loro, perché nel momento in cui partono le note di " Odio le favole" mi trovo a piangere come una perfetta idiota e a gridare, come se non lo avessi mai visto.

Mi sembra di essere sopra un altro pianeta, dove esistiamo solo io e la sua musica. Posso gridare con tutta la forza che ho, anzi, sto gridando e cantando con tutta la mia forza e oltre.

I miei occhi sono fissi su di lui, non vedo altro. Se mi concentro posso vedere anche il singolo capello. È tutto così perfetto. Ho assistito a molti suoi concerti, l' ho seguito nelle firme copie, ma mai ho provato quello che sto provando adesso.

Non so neanche io cosa sto provando. Amore, eccitazione, dolore unito a gelosia, forse impazienza e infine desiderio. No... Nessuna parola è in grado di descriverlo. So solo che il cuore vuole uscire dal petto e che mi manca la salivazione.

Lui è come un sole abbagliante, ho paura che per quanto io possa sforzarmi non diventerò mai qualcuno come lo è diventato lui. Poi, tutto questo tempo che ho trascorso con lui mi sembra un sogno e temo di svegliarmi.

Cosa mi sta facendo? Continuo a stringere il ciondolo, quasi facendo sanguinare le dita e poi il colpo di grazia. Mentre Ermal intona " Piccola anima" , mi porge una rosa rossa e resta a fissarmi per alcuni secondi.

Ermal... Quanto vorrei dirti quello che provo, quanto vorrei che tutto fosse più semplice, ma per ora posso solo ringraziarti per tutto questo, per avermi ridato fiducia nell' amore e per avermi ridato il sorriso. Ermal...Era una vita che ti stavo aspettando.

L' angolo di Melissa
Grazie Graie grazieeeeee per le 1k visualizzazioni!! Vi voglio un mondo di bene lupette. 😘😘😘🐺💕💕💕🎶 spero che il capitolo vi sia piaciuto e tenetevi forte per il prossimo🐺

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora