Capitolo 6

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Mi sto guardando allo specchio da 10 minuti e penso di aver scelto il look giusto, però sento che manca qualcosa. La camicetta a fiori che indosso è perfettamente stirata, i jeans a vita alta fasciano il mio corpo come sempre e le mie amate Superga in pizzo sono fresche di lavatrice, quindi cosa manca?

Passo al trucco e decido di restare sul semplice, ma per la prima volta mi vedrà con i capelli sciolti. Indosso anche gli orecchini e i bracciali e torno allo specchio. Cambio e ricambio posa, ma non capisco. Decido che la cosa non ha importanza, quindi prendo la borsa e scendo.

<Siamo in macchina, dietro l' angolo, macchina scura, finestrini scuri... Le banche devono fare attenzione!>
<Sei un cretino! Arrivo...>

Metto il telefono in borsa e con un sorriso immenso, lo raggiungo in macchina. Appena svolto l' angolo la portella della macchina si apre e un ragazzo con delle stampelle mi dà il benvenuto.

-" Buona sera dottoressa!"
-" Buona sera signor Meta. "
-" Prego si accomodi..."

Entri in macchina e mi guardo intorno un po' a disagio, in più mi sento osservata e giudicata dallo scimmione alla guida.

-" Lui mi inquieta un pochino."
-" Naaa lascialo perdere, ora chiudiamo il vetro al centro e lui non esiste più "
Fantastico, so già cosa crede l' uomo nero e ora penserà di avere conferma.
-" Alloraaaa dove mi porti?"
-" Ti ho promesso un film e un film vedremo."
-" Ma sei pazzo? Al cinema? O peggio... A casa con la tua fidanzata?"
-" Tempo al tempo!"

Mi prende la mano e mi fa l' occhiolino. Così crede di calmarmi, ma in realtà mi sta solo facendo agitare.
-" Guardi dottoressa siamo arrivati!"

Scendiamo dall' auto e noto di essere avanti ad uno strano palazzo. Sembra inabitato, ma credo che nasconda qualcosa.
-" Che ne pensi?".
-" C-credo sia tenuto molto male"
-" Ahahah in realtà nasconde una serie di meraviglie!"

Mentre ride, mi volto verso di lui e per la prima volta lo osservo con attenzione. È bello da togliere in fiato. Indossa dei jeans scuri e una camicia scura leggermente sbottonata sul petto. Le maniche sono alzate e le sue mani sono in bella vista. Però la cosa più bella che indossa è il suo sorriso, perfetto e sincero.

-" Dai pigrona, non sforzare ancora quel cervelletto! Entriamo."
Per la seconda volta in pochi minuti mi porge la sua mano, ma questa volta la prendo senza esitazione.
-" Magari il pigrone sei tu!"
E lo tiro verso l' entrata.

Arriviamo sull' uscio e un uomo vestito molto casual ci apre la porta, ma quando i due si danno una pacca sulla spalla e battono il pugno, lo riconosco.
-" Tu... Tu sei Marco!"
-" Colpevole!"
-" Dio, è vero che avete gli stessi atteggiamenti ahahah"
-" Tu invece sei?"
-" Valeria, piacere di conoscerti! "
-" Ehi fratello, in sala è tutto pronto."
-" Grazie Marco, ci vediamo dopo."

Sempre tirandomi per mano mi conduce in un' altra stanza, una stanza uguale ad una sala di un cinema,con maxi schermo e poltrone in velluto rosso.
-" Sei senza parole?" mi sussurra vicino ad un orecchio.
-" Ma dove siamo?"
Prima di rispondere mi fa sedere tra le file centrali.
-" Questo è un vecchio cinema. Qui proiettano film d' autore il martedì, giovedì e la domenica, il resto dei giorni ne faccio uso personale!"
-"U-Uso personale?"
-" Se sono in zona vedo qualche film da solo o nel buio della sala scrivo qualcosa..."
-" Oh oh,sono in uno dei tuoi templi sacri?"
-"Beccato! Poi tu mi hai detto che ami molto questo genere di film... Quindi volevo provare a sdebitarmi."
-" Sdebitarti di cosa Ermal? "
-" Di essere una dottoressa così fantastica"

Nel sentire queste parole smetto di respirare. Non smetto di guardarlo negli occhi per neanche un secondo e quasi mi ci perdo per quanto sono profondi.
-" O-ok... Quindi mi ascolti quando parlo."
-"Sono un ottimo ascoltatore"

Il film comincia e già dalle prime scene mi immergo nell' intreccio del racconto. Rido con i personaggi, piango, mi arrabbio e quasi non mi rendo conto dei pop corn che Ermal mi porta a metà film. Giurerei che è rimasto a fissarmi per tutto il tempo, ma tengo il pensiero per me, in fondo la sala è buia.

-" Allora ti è piaciuto?" Mi chiede alla fine.
-" Ma scherziiii? L' ho amato"
Le luci si riaccendono solo per metà, lasciando la stanza nella penombra.
-" Secondo me il vero spettacolo eri tu! Non hai smesso un secondo di agutarti..."
-" Ahahah Ermal! Dovresti vedere quando canto."
-" A questo punto sono curioso..."
-" Bheee tempo al tempo"

Ermal poggia la testa sul sedile e poi si gira meglio verso di me, ma continua a restare muto. Mentre lo guardo il mio sguardo cade prima sulle collane e poi sull' anello.

-" Porti veramente tante collane sai?"
-"Alcuni sono regali di fan, direi veramente azzeccati, mentre questa è un regalo di mia sorella."
-" La guardi come se fosse un tesoro raro..."
-" Ci tengo tanto, forse è veramente un tesoro raro. Me l' ha regalata quando la carriera ha preso il volo dicendomi che così l' avrei portata sempre con me."
-" Siete molto legati"
-" È vero!".
-" Però la cosa che preferisco è il tuo anello! Quelle ali sembrano voler spiccare il volo..."
-" Magari questa storia te la racconto un' altra volta... Tipo al prossimo film?"
-" Va beeene".

Mi riaccompagna a casa, sempre mano nella mano e mi saluta con un bacio sulla guancia.
-" Buona notte dottoressa..."
-" Notte musicista..."

In casa mando un veloce messaggio a Lucia, ma poi spengo il cellulare e cerco di dormire, domani mi aspetta una giornata difficile!
Penso e ripenso alla serata con Ermal e sparando a tutto volume la sua voce nelle orecchie, mi addormento, come se fossi avvolta in un caldo abbraccio.

                             ⭕⭕⭕
Sarei dovuta andare a dormire prima... Sono uno zombie che cammina e oggi troppa gente vuole parlare.
-" Vale, pausa caffè? "
-" Mariaaa ti prego siiiii"
Mentre ci dirigiamo verso le macchinette automatiche, un ragazzo con una scatolina in mano e una rosa mi ferma.
-" Scusate cerco una dottoressa, ma non ricordo il cognome..."
-" Ricordi almeno il nome?" chiede Maria
-" Siiii quello si! Si chiama Valeria"
-" Vale, sei l' unica con questo nome..."
-" S-si, ma magari si sbaglia"
-" Intanto le consegno questo, ho altre consegne da fare e devo correre"

Il ragazzo va via.
-" Scusa aprilo no??"
Noto che sulla rosa c'è un bigliettino.
<Forse non devo aspettare il prossimo film per raccontati questa storia e forse un po' la conosci già. Spero che ti portino fortuna come l' hanno portata a me...Baci, il tuo paziente preferito!"

Non ci posso credere! Con il cuore in gola apro il pacchetto. Le mani si muovono come se avessero vita propria e infine catturano l' oggetto che è appena diventato la cosa più preziosa che ho.

È uno splendida collana, composta da una lunga catenina e un ciondolo con delle ali, uguali a quelle dell' anello di Ermal.

L' angolo di Melissa
Buon pomeriggio lettori, che ve ne pare della storia? Oggi ero particolarmente ispirata, perché ieri ho visto il capo branco cantare dal vivo! Lo avete mai sentito cantare live?

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora