Capitolo 55

904 48 20
                                    

POV ERMAL
-" Spingi amore! Spingi!"
-" Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh."
-" Spingi, ma senza staccarmi la mano!"
-" Vaffancuuuuuloooo ahhhhhhhhhh."

Sono le 3 di notte e dopo una corsa in ospedale, perché a Valeria si sono rotte le acque, sto finalmente per vedere il compimento di un miracolo.
In questa stanza, nella penombra, illuminanti solo da una luce che punta dritto dritto sulla pancia di mia moglie, sta per nascere la nostra bambina.

In questi mesi di matrimonio ho potuto apprezzare l' immensa forza della donna che amo, che pare essere fragile come il vetro, ma che in realtà è più tenace di chiunque altro e adesso ne sto avendo la conferma. Non deve essere facile spingere fuori dal proprio corpo qualcosa grande come un melone, da un' uscita grande quanto un limone e sono felice di poterla assistere.

-" Signora, vedo la testa! Alla prossima contrazione spinga forte! "
-" Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh." in viso è tutta rossa e la voce la sta abbandonando, ma posso assicurare che la sua presa non cede di un newton.
-" Ancora una!"

Ed ecco qui il miracolo. Con l' ultima spinta, Valeria mi regala il dono più bello che un essere umano possa ricevere e nella stanza si sentono solo le grida di un neonato.
-" Eccola qui! Si è fatta aspettare tanto... " l' ostetrica prende in braccio la piccola umana raggomitolata, che piange senza sosta, per poi poggiarla sulla pancia della madre.
-" Amore mio...amore della mamma eccoti! "
-" Dio Vale...m-ma, l' abbiamo fatta noi?"

Non posso spiegare a parole quello che provo. Non credo esistano. Diciamo solo che è una felicità spropositata, un amore incondizionato, un terrore che improvvisamente mi assale, ma che è cacciato dal resto delle emozioni. Sono un papà.

Ci prendiamo per mano e ci guardiamo dritti negli occhi. Nei suoi la stanchezza è andata via e nei nei l' amore si è triplicato. La bacio e le sussurro che la amo, poi torno a guardare la mia bambina.
-" Il padre vuole avere l' onore?"
Prendo lo strumento che mi porgono e taglio il cordone.

Con poca delicatezza, ci sottraggono la piccola, per pesarla, lavarla e sistemarla.
-" Ermal...andresti ad avvisare tutti? Saranno fuori, in pensiero."
-" Si, c-certo."
Corro in corridoio, ancora con camice e copriscarpe. Non appena la nostra famiglia e i nostri amici mi vedono, saltano in piedi.

-" È nata?" strilla mia madre, mano nella mano con quella di Valeria.
-" Si!"
Tutti iniziano ad abbracciarsi e io scappo via, per tornare dalle mie donne.

In sala trovo Valeria tranquilla, che parla con l' ostetrica, in attesa della nostra bambina, ma appena mi vede mi sorride.
-" L' hai vista?"
-" Eccome! "
-" È bellissima...."
-" Piccionciniiiii ecco la vostra piccola! "

Un' infermiera porta un fagotto tutto rosa e Valeria mi spinge, per dirmi di prenderla.
-" Come la chiamerete?"
-" In realtà non ci abbiamo pensato..."
-" Vale senti, io avrei un' idea."
-" Dimmi!"
-" C'è una persona che ha reso possibile tutto questo..."
-" Va bene. A me sta bene."
-" Quindi ragazzi?"
-" Potete scrivere Meta Lucia. La nostra bambina si chiamerà Lucia."
-" Perfetto, adesso ridatemi questo fagottino, deve andare nell' incubatrice e la mamma deve riposare. "

Mano nella mano torniamo nella nostra stanza, dove tutti ci stanno aspettando.
-" Allora? Come state? È passata di qua è stuuuupenda!"  chiedono tutti.
-" Bene bene...ho solo qualche dolore."
-" Come l' avete chiamata?"
-" Bhe...principessa Meta!"
-" ERMAL!!! " mi rimproverano tutti.

-" l' abbiamo chiamata Lucia...come la persona che ha reso possibile tutto ciò! "
Lucia, con in braccio il suo maschietto, resta di stucco. Inizia a piangere e corre ad abbracciarci, senza dire una parola.
-" Non è da tutti fare ciò che tu hai fatto per noi."

Valeria mi guarda fisso negli occhi, riesco a capire perfettamente cosa mi voglia dire e posso assicurarle che stiamo pensando alla stessa cosa. Chi lo avrebbe mai detto che sarebbe andata a finire così? In mente si susseguono una serie di immagini, di me che corro in aeroporto, la prima notte insieme, le sue lacrime e lei che singhiozza tra le mie braccia, pregandomi di non lasciarle la mano.

E ora sono qui a stringerla forte.
-" Ho mantenuto la mia promessa?" dico a mia moglie.
-" Lo hai sempre fatto."
-" Che? Quale promessa?"
-" Andreaaaa! Lasciali stare, anzi! Andiamo tutti via, così possono riposare, torneremo dopo o domani."

Lucia caccia tutti via dalla stanza, pronettendoci che tornerà presto per fare la notte con Valeria. Ormai soli nella stanza, mi siedo vicino a lei.
-" Papà... Per me suona bene."
-" Tu ora sei una mamma, ne vuoi parlare?"
-" No, ho troppa paura!"
-" anche io, ma la affronteremo insieme, giorno per giorno."
La bacio e mi scendo, stringendola tra le mie braccia.

-" Ehm...mamma e papà? "
-"mhm?"
-" Signori Meta!"
Apro gli occhi e una infermiera dai capelli biondi, mi sta toccando la spalla.
-" Ma cosa..."
-" C'è qui la vostra bambina! "
-" Oh mamma, ci siamo addormentati! Ma quanto abbiamo dormito?"
-" Circa due ore, il tempo dell' incubatrice... "
Io scatto subito in piedi, mentre Valeria si sistema sul letto.

La dolce infermiera spinge nella stanza una piccola culla, dove qualcun altro sta dormendo.
-"Ecco qui i tuoi genitori piccola..."
Con un lento movimento, Valeria prende in braccio la nostra bambina e con gli occhi pieni di lacrime, inizia a sussurrarle parole dolci.

Improvvisamente è come se il mondo si fermasse. Non ho mai visto scena più perfetta, non ho mai provato un amore così immenso. Neanche sapevo esistesse, eppure lo sto provando. Valeria è ancora più bella ora che è mamma.
-" Lucia, lui è il tuo papà... "
Mi porge la bambina e io la prendo.
-" Ciao amore. Ciao!"
La piccola Lucia apre gli occhi e mi afferra il dito.

Sento il cuore scoppiare. Lei fa un piccolo starnuto e io mi trovo a sorridere come un ebete. Non credo si possa essere più felici di così.
-" Piccola mia, ti prometto che farò di tutto per essere il padre migliore che tu possa avere. Sono disposto a fare l' impossibile per rendere te e la tua mamma felici. Hai ricevuto il dono della vita da due persone che si amano come poche al mondo e meriti ogni bellezza di questo mondo. Ti giuro che non sarai mai triste e che sarò sempre dietro di te a proteggerti. Ricorda che al mondo nessuno è mai solo e che qualunque cosa accada, noi saremo qui per te, perché vedi piccola mia... Era una vita che ti stavo aspettando!"

L' angolo di Melissa
Ebbene si! Questo è il penultimo capitolo. Nel prossimo ci sarà l' epilogo e poi ogni cosa avrà fine! spero che vi sia piaciuto.... Baciiii😘😘

Era una vita che ti stavo aspettando-Ermal Meta- Wattys 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora