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Taehyung's POV

[Smut]

Come al solito, mi ritrovai a pomiciare con uno sconosciuto che avevo incontrato al bancone dei cocktail e che subito aveva provato ad approcciarmi; era ubriaco ed io solo brillo. Ero abituato a bere perciò l'alcohol non aveva fatto chissà quale effetto. Non gli chiesi nemmeno come si chiamava, in fondo non mi importava, quelle erano solo scopatine occasionali. Mi si fiondò addosso con degli occhi vogliosi e dal mio collo le sue mani scendevano giù per le spalle lentamente fino a raggiungere le natiche, che palpava e strizzava. Percepii la sua erezione contro la mia gamba e subito affondai la testa nell'incavo del collo, cominciai a leccare e baciare i lembi di pelle provocandogli dei brividi molto evidenti: sospirò al mio tocco e continuò a palparmi. Cominciai a diventare duro. I miei baci arrivarono piano piano alla mandibola per poi riscendere giù per il collo cominciando a succhiare la pelle, prima con dolcezza, poi con violenza lasciando macchie violacee.
Emetteva dei piccoli gemiti mentre continuava ad esplorare, salendo e scendendo, la mia schiena e il mio fondoschiena.
Cominciai a muovere la gamba spingendola verso la sua erezione facendolo gemere di più. Continuando il movimento gli sussurai nell'orecchio:

"Allora, cosa vorresti fare?"

Successivamente gli morsi il lobo e come facevo prima, baciavo e leccavo la pelle.

"Ahh...ti prego voglio che mi succhi il c-cazzo " mi disse.

Mi staccai per osservarlo, era perso nei brividi che gli stavo provocando.

La folla aveva cominciato a darci fastidio, così mi prese e mi portò verso il bagno. Passammo tra la gente che spingeva e arrivammo all'entrata. Lo fermai e dissi:

"Comunque, sarai tu a succhiarmi il cazzo"

Entrammo nell'antibagno dove era già possibile sentire i gemiti e i sospiri delle persone. Lo spinsi dentro, abbassai il coperchio del cesso e mi ci sedetti sopra. Velocemente si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò a me sbottonando i pantaloni. Stava per abbassarmi i boxer e così finalmente liberarmi dal fastidio di avere la mia lunghezza intrappolata in essi, quando la porta si aprì rivelando un ragazzo che mi dava l'impressione di non starci più con la testa.

"Che cazzo...? Oh mi dispiace!"

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Spazio Autrice

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