Andiamo al parco. È molto più bello tutto innevato. Ci sediamo sulla panchina, gli metto le gambe sulle sue e lui mi tiene la mano, gioca con le mie dita. Io guardo affascinata gli alberi davanti a noi. Mi bacia sulla guancia. Mi giro verso di lui e guarda la mia mano. <<Sai, speravo che ci mettessimo insieme. È da tre anni che cerco di parlartene...>> Lo guardo. Possibile che... <<Ti amo, Brian.>> Lui sorride, ma non alza gli occhi. <<Che hai?>> Gli chiedo accarezzandogli la guancia. <<E se poi ti stanchi?>> Cosa? <<No, non mi stancherò. Te lo puoi scordare.>> Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, un bacio che lui ricambia, teso. Stiamo qua a coccolarci fino alle sei del pomeriggio. Non ci siamo, davvero, accorti del tempo che passava, passa così in fretta quando sono con lui! E non ci siamo neanche accorti che non abbiamo pranzato e abbiamo fame e che ora sta nevicando. Non potrei desiderare una cosa più bella di questa. <<Avie...>> <<Dimmi.>> <<Ho bisogno che tu... Mi dica che mi vuoi davvero.>> Mi dice, mentre abbassa ancora lo sguardo. <<Ti amo, Brian. Ti voglio più di quanto ti abbia desiderato due anni fa. Puoi credermi, io non ti mentirei mai.>> <<Quindi, ti piaccio da due anni?>> Di nuovo lo sguardo da cucciolo e un mezzo sorriso su quelle labbra che bacerei ogni mattina, ogni pomeriggio e ogni sera. <<Si.>> Mi accarezza la guancia. <<Perché non me l'hai detto?>> <<Per lo stesso motivo per cui non me lo hai detto tu.>> <<Avevi paura che non ricambiavo.>> <<Esatto.>> Abbassa gli occhi, poi ci ripensa e guarda davanti a sé. È bellissimo, in qualsiasi modo. Un ragazzo che conosco ci passa davanti e mi guarda, Brian guarda me e vede che gli sorrido. Si alza e dice: <<Ehi! Vedi che è con me? È la mia ragazza, idiota, sparisci!>> Il ragazzo se ne va a passo deciso. Io mi metto a ridere e Brian si risiede mentre mi guarda. <<Che ridi?! Nessuno ti deve guardare!>> <<Beh, allora la stessa cosa per te. Non ho fatto una scenata come questa prima.>> Dico, ridendo ancora. <<Infatti, l'hai fulminata con gli occhi. Basta un tuo sguardo per annientarle tutte!>> Ride. <<Brian, sei... Sei geloso?>> Si blocca, ho colpito nel segno. <<Beh, no... Si. Lo sono. Non c'è niente di male.. Non mi piace che ti guardano, e... E perché tu gli hai sorriso?!>> <<Perché era un mio compagno di corso.>> Mi metto a ridere. Si acciglia. <<Co... Compagno.. Di corso?!>> Si mette a ridere anche lui. <<L'ho fatto cagare sotto. Non credo che ti guarderà più!>> Ride ancora e mi unisco a lui. <<Tanto non lo vedrò più.>> Gli do un bacio sulla guancia e lui smette di ridere per girarsi e baciarmi.
Torniamo a casa per cambiarci. "Ti passo a prendere alle venti. Ti amo." Mi scrive in un messaggio. Sorrido, anche quando eravamo solo amici era sempre puntuale, quindi so che arriverà cinque minuti prima. Ancora non mi sembra vero.. Corro a cambiarmi: metto una maglia a maniche lunghe e lunga fino alle cosce, dei collant felpati e degli stivaletti bassi con il tacco alto quadrato. Mi stiro i capelli con la piastra e mi tiro su la frangia in modo che stia gonfia sul davanti, anche senza cotonarla, mi trucco un po'. Prendo il giubbotto nero nell'armadio, è il suo preferito. Appena arrivo in sala, la mamma mi squadra. <<Ti vesti così per andare da Brian?>> <<Di certo non vado nuda, mamma.>> Per fortuna sento il campanello. Apro la porta e Brian mi fissa con un sorriso enorme. Come previsto, è arrivato cinque minuti prima delle otto. Entra e saluta mia madre. <<Andiamo?>> Mi chiede. <<Si.>> Dico. Si sporge per darmi un bacio sulla guancia, ma mi giro e me lo dà sulle labbra, si ritrae subito. Per sfortuna o fortuna mia madre è girata e non ha visto. Peccato, sarebbe stato più facile parlargliene, anche se sapeva già che mi piaceva. <<Avie, stai attenta.>> Mi dice sottovoce quando Brian esce. Io sbuffo, chiudo la porta e Brian sghignazza, ma lo ignoro, evidentemente ha sentito. <<Allora, dove la porto, signorina?>> Mi chiede quando saliamo in macchina. La vorrei anche io, ma mia madre dice sempre: "Ogni cosa a tempo debito." Il prossimo anno avrò 19 anni e non ho nemmeno fatto la patente. <<Non lo so, dove vuoi, cerco di fidarmi, purché non mi uccidi.>> Sorride e parte. Va veloce e mi piace tantissimo questa velocità. Accende la radio e mette un CD, è il mio preferito. Sono gli Evanescence. Ora c'è Bring Me To Life e io la canto a squarciagola. La conosco da quand'ero piccola e l'ho imparata a memoria. Mi guarda. <<Sei bellissima stasera. Come sempre..>> <<Grazie. Tu sei stupendo.>> Ha una camicia bianca sotto il giubbotto che gli ho regalato per il suo diciassettesimo compleanno, gli sta ancora, -beh, ovvio, è più magro di me anche se ha i muscoli-, e dei pantaloni neri. E, grazie alla luce delle altre macchine, noto che ha un orecchino bianco a piastrina. Gli sta davvero bene con la cresta. Sta benissimo con questo... Look! Mi mette una mano sulla coscia. Dovrebbe darmi fastidio, ma, invece, questo contatto mi fa sembrare la distanza dei sedili molto più piccola.
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Lui, la mia cura... [Completata]
ChickLitTrama: Avie, una ragazza come un'altra, che s'innamora di un ragazzo sbagliato. Un ragazzo che non è degno di lei, lo dimostra più volte, ma lei non ci fa caso. È accecata da quello che credeva fosse amore. Ma poi lei ha trovato un uomo, -perché...