Capitolo 49

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Faccio un respiro profondo. Non penso che a Tyler faccia piacere avere un cane in quella minuscola casa, ma per me farebbe qualsiasi cosa, lo so. Arrivo a lavoro in anticipo, la giornata è partita male dopo la litigata con mamma e la sua visita, il sorriso di Jace è un sollievo che mi fa dimenticare anche che sono arrabbiata. Metto apposto qualche libro, pulisco gli scaffali e mi metto a chiacchierare un po' con Estelle. È una donna fantastica, la ammiro molto.. Ha cresciuto Jace tutta sola e devo ammettere che lo ha fatto molto bene. Basta pensare così! Jace mi sorride quando passa per posare un libro e io non riesco a non trovarlo affascinante. Devo chiudere con questo lavoro. È quello che volevo, lavorare in una biblioteca, in mezzo a milioni di libri, ma se c'è lui non è così facile... <<Avie.>> Mi chiama distraendomi dai miei pensieri. <<Si?>> <<Mi chiedevo... Ti andrebbe di... So che lavori qui da poco, cioè due mesi non sono pochi, però dico.. Io devo andare all'estero per un po' e mi chiedevo.. Mia madre non ce la fa.. Quindi.. Pensavo...>> Lo interrompo perché è in imbarazzo e lo voglio mettere a suo agio anche se io non lo sono, ovviamente. <<Dimmi, dai.. Non preoccuparti..>> <<Eh si, scusami... Ti andrebbe di tenere tu la biblioteca? Fino a quando non torno, sia chiaro.. È solo che mi fido più di te, che di mia madre.. Non è che non mi fido di lei, ma ultimamente si dimentica le cose, e sinceramente mi preoccupa un po'.>> <<Dici sul serio? Cioè la biblioteca è grande.. E io sono sola.. Come posso?..>> Mi prende per le spalle e mi fissa negli occhi. <<Ehi, ehi.. Calmati, okay? Sei intelligente, sveglia.. E di certo molto più attiva di mia madre.>> Si mette a ridere. Non so cosa dire, mi sento stranissima. Sorride e io non faccio che fissarlo imbambolata. Si avvicina a me e mi allontano prima che possa baciarmi. <<Emm.. Devo finire di pulire.>> Mi giustifico e mi giro verso i libri. Sorride, annuisce, ma non si allontana, anzi mi prende il mento, mi fa girare e mi chiede: <<Non ti piaccio?>> <<Cosa?>> <<Tu mi piaci, Avie.>> <<Io.. No, tu sei.. Sei carino, ma..>> <<Ma?>> Si avvicina. Indietreggio. <<Sono fidanzata, Jace, e amo il mio ragazzo.>> <<Lo so.. Ma un bacio non cambierà nulla se sei sicura dei sentimenti che provi per lui, no?>> Mi volto ancora per non guardarlo negli occhi. <<È proprio qui che ti sbagli. Non ti bacio, non perché non sono sicura dei miei sentimenti, ma perché lo amo talmente tanto che non riuscirei a tradirlo neanche se volessi e fidati che non lo voglio.>> Vedo con la coda dell'occhio che sorride. Una mano si posa sulla mia mentre prendo un libro. <<Grazie..>> Dice una voce alle mie spalle. Una voce che conosco troppo bene. <<Tyler?>> Mi volto. <<Ciao, piccola.>> Mi saluta con un bacio e un sorriso che mi piace da impazzire. <<Cosa ci fai qui?>> <<Sono venuto a prenderti.. E beh.. Mi ero messo d'accordo con Jace di provarci con te..>> <<Cosa? >>  Non ci capisco niente, mi gira la testa. <<Volevo che ti rendessi conto dei sentimenti che provavi per me..>> <<Ma io già lo sapevo..>> <<Lo so, ma in questi giorni eri strana.>> Io non ero strana! <<Dì piuttosto che non ti fidavi di me..>> <<No, ti sbagli. Mi fido di te in un modo che neanche io mi so spiegare.. Mia mi ha detto che: "È l'amore che ti fa fidare di una persona, e se quella persona ricambia il tuo amore, lei si fiderà di te, come te ti fidi di lei".. E la sai una cosa, piccola?>> Si avvicina di più. Jace se n'è andato e ci ha lasciati da soli. Adesso è ad un millimetro da me e mi sento squagliare. <<Io mi fido di te più di me stesso.. E ti amo. Ti amo più della mia stessa vita, più di qualsiasi cosa mia preferita.>> Rimango ferma per un po', poi mi riprendo e dico: <<Io.. Mi fido di te, anch'io.. E non ho mai dubitato che mi amavi.. Sin dal primo bacio ho capito che eri tu quello che amavo e non Brian.. Eri te che mi piacevi quand'ero piccola, sei te che amo, e sei te che amerò fino alla fine dei miei giorni. Ti amo più di qualsiasi altra cosa ci sia al mondo. Non ho mai avuto dubbi su cosa provavo per te anche quando stavo con Ethan. Mi dicevo che stavo con lui per non pensare a te.. E sai una cosa? La cosa più divertente di tutta questa storia? Io pensavo di amarlo, e invece non lo conoscevo neanche e quando ho rivisto te ho capito ogni cosa... Ogni giorno pensavo a te e ogni giorno mi chiedevo cosa stessi facendo e se stavi male quanto me. Non so se la consideri un ossessione, ma per me questo è amore. Ho sempre fatto scelte sbagliate in vita mia, ma l'unica scelta giusta che abbia mai fatto sei tu.>> Sorride, un sorriso che gli va da una parte all'altra di quel viso fantastico. E il suo sorriso arriva fino ai suoi occhi che si illuminano ogni volta che mi guarda. Prende un libro e lo apre. All'inizio non capisco che vuole fare, poi si avvicina. Mi bacia, è un bacio lento, delicato, ma che dopo pochi istanti si fa più appassionato. Si allontana un po' con qualche mia lamentela. <<Andiamo a casa, okay? Non vorrai farlo in mezzo a questa gente, no?>> Fa un ghigno. Che bastardo... <<Ma smettila! Shhh... Mi metti in imbarazzo!>> Dico guardandomi intorno sperando che nessuno ci abbia sentiti. L'unico vicino a noi è un vecchietto. Lo conosco, si chiama Carl, è sordo quindi per me non è un problema. Mi sorride e china il capo in forma di saluto e io gli faccio un cenno con la mano sorridendo. Tyler si gira verso Carl, gli sorride e fa per alzarsi il cappello anche se non ce l'ha, poi si gira verso di me e si mette a ridere, gli tiro una gomitata, ma non faccio che aumentare la sua risata... Menomale che quel signore non capisce, altrimenti non mi guarderebbe con quel sorriso cordiale che riescono a fare solo i dolci anziani. Mi tira via mentre continua ancora a ridere.

Lui, la mia cura... [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora