Capitolo 7

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Ho bisogno di una doccia, ma non voglio lasciarlo solo una seconda volta. Lo fisso mentre dorme. Sono le quattro di pomeriggio, ma i farmaci lo mettono KO. Vorrei riuscire a dormire anch'io così, ma non riesco a prendere sonno. Sogno che lui non c'è e mi manca da impazzire, ma non lo posso chiamare perché so che non mi risponderà... Poi mi sveglio e vederlo che mi sorride, mi tranquillizza tantissimo, perché so che era solo un incubo che non vorrò rifare. Ma a quanto pare mi tormenta, ogni volta che chiudo occhio. Sto pensando troppo e lo capisco perché, quando mi riscuoto dai miei pensieri, Brian mi guarda e fa un largo sorriso. <<A che pensavi?>> <<Ah... Emm... Niente.>> <<Dai...>> <<Niente, davvero...>> <<Avie..>> <<Mi chiedevo se andare a casa a farmi una doccia oppure no... E ho scelto no, perché non voglio lasciarti solo..>> <<Brava, hai fatto la scelta giusta. Non voglio che vai via... Non di nuovo. Mi sei mancata appena hai chiuso quella cazzo di porta.>> <<Anche tu mi sei mancato... Mi dispiace tanto. Non avrei dovuto trattarti in quel modo. Era lei che ci provava con te.>> <<Non ti devi scusare con me. Non lo fare mai. Perché qualunque cosa farai, qualsiasi cosa, ti perdonerei comunque. È la colpa è solo mia. Non avrei nemmeno dovuto nascondertelo. Hai capito?>> No, infatti.. <<S.. Si.>> Riesco solo a balbettare.. Mi ha preso alla sprovvista. È la seconda volta.. La prima è stata il primo bacio. Una sprovvista mozzafiato. Mi prende la mano. Sorrido e lui mi tira a sé e mi bacia. Che sensazione bellissima! <<Mi mancavano le tue labbra.>> Mi sussurra sulla mia bocca... Non vedo l'ora di poterlo riabbracciare... Lo voglio tenere fra le mie braccia e voglio sentirmi nelle sue... Quell'abbraccio familiare, bello... Mi manca così tanto... Appena uscirà da questo maledetto ospedale non mi staccherò più. Mi guarda come se davvero ci fosse qualcosa di bello da vedere in me.

Sono le 20 e hanno portato la cena: <<Ti devi mettere in forze per quando uscirai.>> Gli dice l'infermiera, appoggiandogli il tavolino da letto sulle gambe. <<Che ti porto, cara?>> <<Niente, grazie non ho fame.>> Mi sorride e se ne va. Sono così cordiali in questo ospedale che mi viene voglia di farmi male apposta per stare qui. Sorrido all'idea. Una stupidissima idea, ma vorrei comunque essere al posto di Brian. Se quella cameriera non fosse venuta al nostro tavolo ora non saremmo qui. Mi sto arrabbiando e invece dovrei stare calma, non c'è niente di cui mi dovrei arrabbiare. No, ma figurati! Lì non ci andremo più e non si vedranno mai. Certo, certo.. Continua a commentare quella vocetta fastidiosa. Mi sembra che sto diventando troppo gelosa e ringrazio l'infermiera anziana che è venuta a portare la cena a Brian di non essere giovane! Le avrei di sicuro spaccato la testa in due se ci avesse provato con lui davanti a me. Perché penso a queste cose? Basta, Avie. Basta. <<Vuoi l'ultimo po' di gelatina?>> <<Eh? Ah, no, grazie.>> dico distratta. <<Va tutto bene?>> <<Si... Stavo facendo i conti con...>> Mi fermo prima che possa rivelare la mia gelosia. <<Cosa?>> <<Niente, lascia stare..>> <<No, dimmi.>> <<Con la mia testa.>> Mento, anche se solo in parte. <<Come mai? Che ti dice?>> <<Cose che non voglio ascoltare.>> Gli sorrido, spero di non sembrare imbarazzata come sono. <<Se ti dice cose brutte su di me non ascoltarle...>> Abbassa gli occhi sul piatto, ormai vuoto. Quando sto per aprire la bocca per chiedergli cosa intendeva, però, entra nella stanza, una ragazza bionda, molto carina, vestita da infermiera. Forse fa tirocinio, ma non mi importa sono più impegnata a fissarla che pensare. Sta guardando Brian in un modo che non mi piace. Lui non la guarda e questo mi dà sollievo. <<Hai finito?>> Hai? <<Ah, si... Grazie, Jenny.>> Jenny?! Mi sono persa qualcosa? Mi schiarisco la voce e lei smette di sorridergli per guardare me. Ha l'aria confusa. Non mi ha visto, probabilmente... Sono così trasparente?! No, non lo sono. Non lo sono. Mi ripeto. Fa un passo indietro come se avesse paure di me. Fa bene.. Penso che ho un espressione molto strana sul volto perché Brian mi guarda divertito. <<Po... Posso portarle qualcosa?>> Ah, a me dà del lei?! <<No.>> Rispondo secca. Lui è ancora più divertito. Lei sorride imbarazzata e se ne va. Se non se ne andava di sua spontanea volontà la prendevo a calci fino a casa mia! <<Amore, guarda che...>> <<Come facevi a sapere come si chiamava? Vi conoscevate? Perché lei ti dava del tu?>> Dovrei calmarmi invece di fare domande a raffica, ma no, non ci riesco. <<Uoh, Uoh, frena, frena! Qual'era la prima domanda?>> Sorride e si mette una mano fra i capelli castani. Dio come ho voglia di stringerglieli fra le dita. <<Non sto scherzando, Brian.>> Tengo la voce più bassa che posso. Perché se mi lascio andare grido. <<Okay... Okay... Sapevo come si chiamava, perché aveva la targhetta sul camice come tutti gli infermieri e i dottori. No, non ci conosciamo e... Aspetta, Qual'era l'ultima? Ah, già... Non lo so perché mi dava del tu, lo dovresti chiedere a lei. Ma ho l'impressione che se ti avvicinassi a Je... Quella, le spaccheresti la faccia a forza di pugni, giusto?>> Sorride e io non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua bocca. Mi conosce troppo bene... Troppo. <<No, non le spaccherei la faccia. Semplicemente, le sferrerei tanti di quei pugni nello stomaco e, si, forse anche in faccia, da renderla irriconoscibile!>> Non mi sforzo neanche di ridere, perché non c'è nulla di cui ridere, non lo farei, ma mi piace pensare di essere coraggiosa. Forse, a pensarci bene lo farei sul serio... <<Waw... Come diventi aggressiva quando si tratta di me.>> Ride. Nessuna smorfia di dolore. Mi mancava un sacco la sua risata. Così fresca, semplice, così... Perfetta. Come lui. So che nessuno è perfetto, ma... <<Ti amo.>> Ed ecco che vorrei saltargli addosso. <<Ti amo, anch'io.>> <<Non smettere mai di dirlo.>> È... Paura, quella che sento nella sua voce? <<Non lo farò.>> Lo rassicuro. <<Vieni qua...>> Mi dice tirandomi a sé. Ho paura di fargli male, ma ho bisogno di sentire di nuovo le sue labbra sulle mie. Mi bacia come non ha mai fatto. Sento la voglia che ha di farlo, il bisogno. Io lo assecondo, perché anche io ho la stessa voglia e lo stesso bisogno. Le nostre labbra si muovono all'unisono e io sento che mi sto sciogliendo nel nostro bacio, perfettamente perfetto.

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Spazio autrice

Ma buona sera a tutti, vedo che state leggendo in tanti, sono contenta.. Grazie mille. 🤗😍

Cosa ne pensate nuovi lettori/lattrici di questo libro? E cosa pensate che succederà nei prossimi capitoli? 🤔

Sarò felice di sapere cosa ne pensate dai commenti, grazie ancora. 😚

Un bacio😘
Noemi❤️

Lui, la mia cura... [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora