IL PROF MINACCIATO
Ma c'è anche un rovescio della medaglia: le discriminazioni dietro la cattedra. Già, nemmeno essere gay e insegnante, nell'Italia del 2014, è facile o a lieto fine come nei film americani alla "In&Out". Lo sa bene un prof di una media nel Lazio, che chiede l'anonimato: «In classe non ho mai fatto cenno alla mia omosessualità, ma quando alcuni studenti hanno scoperto che ero gay, da Facebook, per me è cominciato l'inferno», racconta. Scritte sulla lavagna, insulti, cori in classe, fino a episodi di bullismo come quando si trovò chiuso a chiave in uno sgabuzzino, senza possibilità di uscire né di comunicare con l'esterno: «Da te non ci facciamo insegnare nulla, frocio!», gridavano in classe. In più, a dar man forte ai bulli anti-gay anche un gruppo di genitori, schierati in difesa dei figli anche di fronte a comportamenti violenti. E di casi del genere ce ne sono molti, anche se le cronache non ne parlano: «Denunciare pubblicamente questi casi rischia di compromettere la carriera del docente, soprattutto se è a contratto. Si rischia il posto, si rischia l'isolamento. E anche quando gli altri docenti sanno che sei tu la vittima, ti consigliano un basso profilo, ti suggeriscono di tacere, di non alzare polveroni», si sfoga l'insegnante.
Un allarme nazionale che deve trovare una risposta immediata, è l'appello del presidente di Arcigay, Flavio Romani, proprio perché l'omofobia a scuola è un arma a doppio taglio. «Colpisce i più giovani, quindi i più deboli, e al tempo stesso non garantisce che proprio dai banchi parta l'educazione degli italiani di domani alla diversità», spiga Romani: «È proprio sulla scuola che si deve intervenire subito, perché solo partendo da qui si può immaginare di portare una conoscenza corretta di che cosa siano i gay, le lesbiche e i trans, formando futuri adulti che abbiano in sé l'antidoto al veleno dell'omofobia».
Eppure è difficile agire negli istituti. Ci sono freni, ostacoli, dighe culturali che impediscono di agire nelle classi: «Un'azione seria e capillare contro l'omofobia e la discriminazione a scuola viene bloccata scientemente da chi pensa che la scuola sia un proprio terreno esclusivo», continua il presidente di Arcigay. «In Italia ci sono ancora forze clericali che impediscono di avviare progetti negli istituti scolastici, perché considerano la scuola cosa loro. Non è così, invece, la scuola è di tutti. E l'Arcigay continuerà a estendere nelle classi il proprio lavoro di volontariato, pur con molta fatica e poco ascolto da parte della politica. Talmente poco che, da qualche anno, ci siamo resi conto che sono proprio i ragazzi più giovani, quelli che trovano il coraggio di mostrare la faccia, a cambiare le cose».
STAI LEGGENDO
Curiosità LGBT
DiversosCuriosità LGBT Vari avvenimenti che hanno fatto parte della storia LGBT. Approfondimenti sull'Antica Grecia, sulla Bibbia, sui poeti gay o che si suppone che lo fossero e che lo sono, episodi di omofobia, coming out mai fatti ecc... Buona lettura. ...