(2/2) Poesie per un "diverso" e altre cose

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"Le foto che tu mi hai scattato a Roma"

erano ventiquattro splendidi nudi

che ti mostravano in tutta la tua

bellezza di giovane e magnifico efebo.

Una, in particolare, col giubbotto

in cuoio nero aperto sul torace

e i pollici infilati nei taschini,

i capelli sugli occhi e su la fronte,

ti mostrava qual eri, nel pieno fulgore

dei tuoi diciott'anni, i bei pendenti ignudi,

colla pelurie e il sesso voglioso,

le dure e sode natiche riflesse

dentro allo specchio contro cui posavi.

Il riflesso del "flash" dentro allo specchio

determinava sopra il tuo bel ventre,

teso e lucente, una chiazza di sole,

e intorno, sopra e lungo la pelurie

tutto uno scintillio di perline di luce.

Solo il serto radioso della gloria

mancava attorno alle tue chiome brune. ...

di Giancarlo Albisola

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