Dopo la colazione, mia madre diede disposizioni per il pranzo e mi aiutò personalmente nella toeletta. Scelse un abito ecru all'ultima moda , che aveva fatto confezionare appositamente per me a Londra.
In fatto di vestiti, la signora Darcy si poteva definire un'esperta. Quello,infatti, mi calzava alla perfezione, valorizzandomi la vita e illuminandomi l'incarnato.
Le imposi un'acconciatura semplice che fermasse tutti i miei capelli sulla nuca con un nastro in seta abbinato al vestito.
Quando anche lei fu pronta, salimmo sul tiro a quattro, che ci avrebbe accompagnato durante la passeggiata.
<<Hai portato il parasole, mia cara?>> chiese mia madre apprensiva, io annuii. Nonostante l'ombrellino mi fosse d'impiccio, Mrs Darcy me lo aveva imposto come condizione necessaria e sufficiente per quella gita.
La giornata era abbastanza soleggiata, ma una leggera brezza , recante il profumo dell'erica, mitigava il calore del sole.
<<Maman, cosa pensi del signor Wickham?>> esordii, aprendo il parasole. La sera prima a cena non avevamo avuto la possibilità di scambiarci le opinioni sul "Rinnegato".
<<Mia piccola Lizzy, ho imparato a non giudicare affrettatamente le persone molto tempo fa>> mi rispose con lo sguardo distante di chi sta ricordando qualcosa del suo passato.
Ignorai quel "Mia piccola Lizzy" volutamente per evitare l'insorgere di inutili discussioni che non avrebbero giovato a scoprire i veri pensieri di mia madre.
<<Ha un atteggiamento scostante e maleducato.Non è per nulla incline alla conversazione, anzi la maggior parte delle volte cerca di troncarla poco garbatamente>> ribattei tutto d'un fiato, aggiungendo <<Sfortunata la donna che diventerà sua moglie!>>
<<Ebbi più o meno la stessa opinione di tuo padre tanto da ritenerlo l'ultimo uomo sulla terra a cui avrei concesso il mio cuore. Ed ora, dopo vent'anni, mi pento ancora di quelle parole>> sentenziò con saggezza << Come io ho sposato l'uomo che avevo disprezzato sin dal primo momento, tu potresti fare lo stesso con tuo cugino>>
<<Credo di avere un giudizio più accorto del tuo. La timidezza di papà era un fatto evidente, solamente tu, accecata dal pregiudizio, lo hai scambiato per un uomo superbo>>
<<Deduco che tuo padre non ti abbia mai parlato della sua prima dichiarazione. Definirla offensiva è un eufemismo>> si indignò, facendomi sorridere divertita. Ogni volta che toccavo questo argomento, diventava sempre così irritabile.
<<Ad ogni modo non credo che il signor Wickham sia paragonabile a papà>> sentenziai.
<<E' indubbiamente un bell'uomo>> tagliò corto mia madre, concentrandosi sull'aspetto fisico.
<<Non sempre la bellezza fisica è indice di buona indole. Tu stessa ne hai avuto esperienza con zio George Wickham.>> Ribattei sarcastica.
<< Spero, figlia mia, che ti possa ricredere>> Concluse la signora Darcy con un sospiro di esasperazione.
Proseguimmo in silenzio e ben presto raggiungemmo la radura dove mio padre soleva fermarsi a cacciare. Quindi scendemmo dalla carrozza aiutate da un servo e ci incamminammo fra gli alberi.
Cespugli di more e mirtilli spuntavano spontanei dal prato, punteggiato di erica . Mi divertii a raccogliere fiori e frutti, adagiandoli delicatamente all'interno di una piega che avevo ricavato sul davanti del vestito sollevando la gonna.
Mia madre, tenendo ben alzato l'ombrellino, mi incitava a coprire la sottana che si intravedeva sotto l' orlo dell'abito. Ad un certo punto udimmo uno sparo e l'abbaiare festoso dei cani da caccia. Mio padre sbucò da dietro un cespuglio imbracciando il suo fedele fucile, seguito da Honey, la cagnolina dal manto dorato come il miele.
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The heiress to Pemberley
FanfictionCosa succederebbe se Helen, unica erede dei Darcy, incontrasse lo sconosciuto cugino Fitzwilliam Wickham? Fra i due si istaurerebbe solamente una feroce antipatia oppure qualcosa di più profondo e passionale? Questo sequel dell'intramontabile capol...