Vento di tempesta

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Non appena mi alzai, Dorothy entrò portando su un vassoio d'argento la colazione e una lettera. Rifiutai il tè avendo lo stomaco sottosopra  a causa del nervosismo della sera prima. Lessi però la missiva, arrivata quella mattina presto.  Gli zii Gardiner si dicevano lieti di potermi accogliere in casa loro per un paio di mesi, dal momento che la loro terzogenita essendosi appena sposata aveva deciso di condurre con sé in vacanza a Bath tutti i fratelli minori. Mrs Gardiner già soffriva per la loro mancanza e un po' di compagnia le avrebbe giovato. Sapevo però che non sarei riuscita ad intrattenerla  come ero solita a causa del mio umore triste e pensieroso. Mi fu comunicato inoltre che lo zio quella mattina stessa era partito per il Kent per affari e non sarebbe ritornato prima di due mesi.

Ordinai immediatamente i preparativi per il mio imminente trasferimento e mi accertai che Celeste fosse partita tranquillamente con mio padre.  Dorothy mi comunicò che la bambina, dopo aver insistito lungamente per salutarmi, si era rassegnate e ,apprendendo che mi ero assopita, si era recata in punta di piedi nella mia stanza e mi aveva baciato sulla guancia.  Poi porgendo la mano a mio padre si era accomodata placidamente in carrozza.

La domestica trasse qualcosa da sotto il grembiule bianco in mussolina e mi porse una busta sigillata che profumava di cioccolata e miele.

<< Signorina Darcy , Celeste mi ha raccomandato di darvela. Sono rimasta sinceramente colpita nel costatare che sapesse scrivere.>> . Accarezzai dolcemente la filigrana e sorrisi. Quella piccola, nonostante tutto, aveva pensato a me.  Con lei non mi sentivo più sola, avevo qualcuno da proteggere  e per cui dovevo continuare a combattere. Lessi il contenuto del biglietto che mi strappò un'allegra risata:  Cara mamma, ritorna presto.  Gia mi mancchi tantto . Celeste.

Nonostante gli errori grammaticali, che mi ripromisi di correggere non appena l'avessi vista nuovamente, il suo messaggio mi riscaldò il cuore, dandomi qualcosa per cui continuare a sperare.

<< Poco fa è giunto Tom il fattorino di casa Gardiner >> disse Dorothy, facendomi sussultare e arrossì. Già da tempo ero venuta a conoscenza dell'affetto che la mia domestica nutriva nei confronti di quel giovane di bell'aspetto ma troppo farfallone per i miei gusti.

<< Davvero?>> alzai un sopraccigli. Lei annuì e le sue guance si fecero ancora più rosse.

<< Mi ha raccomandato di riferirle dell'arrivo di vostra zia. Inoltre finito di preparare  tutti i vostri bagagli.>>.

Le sorrisi e affermai ammiccando << Dorothy, non capisco perché tu non  abbia ancora rivelato i tuoi sentimenti a Tom.>>

Lei balbettò e abbassando gli occhi a terra << Di quali sentimenti parlate, signorina?>>.

<< Siamo praticamente cresciute insieme e so riconoscere i sintomi dell'innamoramento. Ogni volta  che Tom si trova nei paraggi arrossisci, abbassi lo sguardo, balbetti cose incomprensibili e cerchi di trovare un'occupazione che non ti costringa ad incontrarlo>> ammiccai  << Vuoi che ti organizzi un incontro?>> . Quelle ultime parole mi sorpresero, temevo che stessi diventando simile a mia nonna.

<< Non siate ridicola, signorina>> il suo volto fu illuminato da un sorriso << Avrete cose più importanti  a cui pensare che occuparvi di una povera serva>>. Quei momenti vi avevano fatto dimenticare le mie preoccupazioni.

<< Ti raccomando quando vi sposerete, siate felici con tanti bambini>> risi a crepapelle.

<< Vi piace proprio prendervi gioco di me. Piuttosto potreste dirmi il motivo di questa vostra fuga improvvisa? Quell'uomo c'entra qualcosa, non è vero?>> 

The heiress to PemberleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora