Un incontro inaspettato

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Sorseggiavo il mio tè, cercando di ignorare i lamenti del pianoforte e fissando ostinatamente fuori dalla finestra.

La vista spaziava sino alle montagne che circondavano Pemberley. Le acque di un piccolo laghetto artificiale scintillavano placide ai primi raggi del tramonto, mentre il blu del cielo si andava sfumando in un rosso intenso.

 Gli altri erano troppo impegnati dal rinfresco per notare il meraviglioso spettacolo che si stava svolgendo fuori dalle ampie vetrate. 

Mia nonna si era finalmente zittita,  riempiendosi la bocca di dolci e panini imburrati. Il signor Collins figlio si abbuffata,  complimentandosi ad ogni boccone con la cuoca. Mia madre e zia Jane sorbivano in silenzio il loro tè,  grate della compagnia reciproca. Ma neanche il lauto banchetto era riuscito a distogliere Louisa dalla sua performance grottesca.

La mia famiglia aveva sempre criticato le esibizioni di mia zia Mary, che nonostante tutto possedeva una minima tecnica,  ma quelle di Louisa erano decisamente peggio. 

Priva sia del talento che delle competenze base, mia cugina si riteneva il più grande fenomeno musicale dell'epoca.  In un certo qual modo lo era, ma non nel senso che intendeva lei. 

Contavo i secondi che mi separavano dal termine di quella sfortunata arietta francese, preferendo enormemente i pettegolezzi di mia nonna. Quando l'agonia del pianoforte cessò, ci fu uno scroscio collettivo di applausi.  Trattenni a stento le risa e mi limitai a seguire l'esempio degli altri, battendo le mani con un sorrisetto di scherno. Louisa mi si avvicinò boriosa, dicendomi con aria di superiorità << Ti é piaciuta l'esibizione,  cara cugina? >>

<<Squisita>> risposi sarcastica << ero tentata di chiederti il bis, però mi sono trattenuta per timore che la tua splendida voce si rovinasse>>. Lei mi guardó interdetta, non capendo se il mio fosse sarcasmo oppure un complimento. Si aggiustó la gonna dirigendosi con grazia studiata verso una piramide di pesche. Dopotutto ridicola era il suo secondo nome!

Proprio in quel momento venne annunciato l'ingresso degli uomini. Il primo a fare capolino dalla porta fu zio Charles, subito investito dalla moglie euforica. Il signor Bingley non sembrava per nulla invecchiato con il passare degli anni. La sua figura atletica,  frutto di anni a cavallo e a caccia, non accennava ad incurvarsi.  L'unica cosa che rivelava la sua età erano le tempie leggermente canute. Il suo carattere, gioviale e estroverso,  si era fatto meno arrendevole e più maturo grazie all'assidua frequentazione di  mio padre.

Poi fece il suo ingresso mio nonno, elegantissimo nella sua tenuta da caccia nuova. Negli ultimi anni conduceva la sua vita fra le residenze delle figlie maggiori e la biblioteca di Longbourn. Talvolta, scherzando, gli dicevo che la polvere dei suoi libri fungesse da elisir di lunga vita e lui soleva rispondermi che i nervi di mia nonna gli avessero reso l'esistenza eccitante a tal punto da non valere la pena morire.

Mio nonno, a mio avviso, era uno strano miscuglio di sarcasmo e superficialità. Non prendeva nulla seriamente anche le cose piuttosto importanti. Sembrava che le sue uniche occupazioni fossero i libri, da cui non aveva tratto né saggezza né cultura, e prendere in giro la moglie imbecille.

La stessa signora Bennet, dopo tanti anni di matrimonio, non aveva ancora capito cosa lo avesse indotto a sposarla: forse un errore di superficialità giovanile, dettato dall'invaghimento per la bellezza della consorte.

Quando però si era accorto che al di sotto di una a bella chioma non ci fosse nient'altro che un cervello di gallina, si era messo a tormentarla con un sarcasmo che lei, anche volendo, non avrebbe potuto capire.

Personalmente non amavo nessuno dei due: dell' una disprezzavo la stupidità, dell'altro la mancanza di tatto.

Dopo mio nonno, l'ingresso di mio padre fu accompagnato dal silenzio teso di tutti, tranne mio e di mia madre. La signora Darcy gli indirizzó un sorriso dolcissimo di gioia e fu ricambiata . Io, invece, mi precipitai al collo di mio padre.

The heiress to PemberleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora