Nemico

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Continuavo a rigirarmi la rosa bianca tra le mani, curiosa di conoscere la prosecuzione di quella serata che si stava rivelando piuttosto interessante. 

Improvvisamente qualcuno mi sfilò delicatamente il fiore dalle dita  e lo infilò tra i miei capelli . Alzai il viso e con grande sorpresa mi ritrovai a fissare quello di Wickham, profondamente  turbato come se stesse combattendo contro se stesso. 

<< Vengo presso di voi per rivendicare il ballo che mi avete promesso>> affermò con voce più calda del solito  e aggiunse porgendomi il braccio << Ve ne siete già pentita?>>

Assunsi l'espressione più civettuola di cui fossi capace e lo presi sottobraccio, lasciandomi condurre al centro della sala. 

Gli occhi di tutti erano puntati su di noi, ma per un momento me ne dimenticai persa nei suoi tanto da non sentire nemmeno le prime note del valzer suonato al piano da Mrs. Hurst. 

Mr. Wickham prendendomi per la vita mi guidò con perizia e mi fece volteggiare con un' abilità di cui non credevo fosse capace.

  Certamente non mi muovevo con la grazia di Fitzwilliam Wickham,ma non ero una ballerina così pessima. Potevo anzi vantarmi di non aver mai pestato i piedi al mio cavaliere durante tutti i balli a cui avessi partecipato.

<< Mi sorprende la vostra abilità nella danza>> dissi dimenticando tutte le coppie intorno a noi. 

<< Siete davvero capace di fare complimenti?!>> ribattè stringendomi a lui tanto che i nostri volti furono così vicini da toccarsi.

<< Ho un'indole piuttosto oggettiva. Riconosco i meriti delle persone e biasimo i loro difetti.>> dissi cercando di sciogliermi da quella stretta vigorosa ma allo stesso tempo rassicurante. Non credevo di poter provare un sentimento di sicurezza fra le sue braccia.

<< Quali sono i miei difetti?>> chiese beffardo, avvicinandosi ancora di più a me.

<< Non vi conosco abbastanza da potermi pronunciare con certezza. Ma oserei dire l'eccessiva inclinazione di  trasformare in odio un'antipatia di poco conto>> 

<< Non odio senza un motivo  e certamente conosco bene la differenza fra i due sentimenti.>>  replicò in tono che mi intimava a non fare altre domande. 

Decisi così di cambiare argomento e continuai imperterrita <<  Per quale motivo siete venuto al ballo? Credevo odiaste Miss. Bingley>> 

<< Dopo ciò che ha fatto a Celeste e a voi non penso di poterle perdonare. Voi invece?>> eluse volontariamente la domanda.

<< Mio padre >> affermai sulla difensiva, guardandolo in attesa e sperando ancora in una sua replica.

<< Non nascondo di aver desiderato di incontrarvi.>> disse lasciandomi a bocca aperta.  

Un lampo attraversò il suo volto e capii che aveva preso una decisione da cui non sarebbe potuto tornare indietro.Rimanemmo in silenzio per il resto del valzer. 

Dopo che tutte le coppie si allontanarono dal centro della sala e si posizionarono ai lati, Mr. Wickham mi afferrò per il polso e e mi condusse lungo il corridoio in una stanza buia e isolata dove nessuno avrebbe potuto sentire le mie urla. 

Più mi divincolavo più la sua stretta diventava ferrea.  Entrammo in una stanza, illuminata a malapena da due candele che proiettavano un pallido alone sul muro e lasciavano intravedere i bordi arrotondati di un tavolino. 

La cera colava dai bordi contribuendo all'atmosfera inquietante. Chiuse lentamente la porta, il cui scricchiolio mi fece  sussultare di paura. 

Mi svincolai dalla sua stretta rifugiandomi nel punto più lontano possibile. Un brivido mi colse alla schiena, segno che sarebbe successo qualcosa di terribile.

The heiress to PemberleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora