Barcollavo come un'ubriaca, appoggiandomi alle pareti per sostenermi. Sentivo ancora il suo fiato sulla pelle e le sue mani sulla vita. Vedevo tutto offuscato, mentre i suoi passi risuonavano nel buio inesorabili come la morte. Tremando di paura e di vergogna affrettai il passo , temendo di cadere fra i suoi artigli.
Le ombre si allungavano minacciose sui muri come fantasmi dimenticati e le loro voci si confondevano con il suono del mio respiro. Il freddo mi irretì le membra e le gambe divennero così pesanti che dovetti trascinarle.
Il cuore oppresso dal dolore e dalle preoccupazioni pulsava feroce nel petto. Volevo raggiungere al più presto mio padre e andarmene da quel posto terribile. Mi maledissi per non essermi sforzata di convincere Mr. Darcy a declinare l'invito.
La scelta davanti alla quale Mr. Wickham mi aveva posto mi pesava sull'animo come un macigno .
Le conseguenze della mia decisione sarebbero ricadute sulla mia famiglia come una disgrazia e il mio nome cancellato dalla memoria di tutti per il disonore.
L'unica cosa che possedevo dei Darcy il cognome , mi sarebbe stato tolto e con esso soprattutto la stima di mio padre.
Le note di un pianoforte inondarono improvvisamente il corridoio come una promessa di salvezza. Le seguii e sbucai fra le luci abbacinanti della sala da ballo gremita di invitati. Cercai con lo sguardo mio padre, desiderosa di tornare a casa. Mentre percorrevo la sala con gli occhi , qualcuno mi investì con violenza facendomi cadere a terra . Sollevai il volto e vidi il mio aguzzino che mi tendeva la mano come se nulla fosse successo.
Il cuore iniziò a battere sempre più forte come quello di una preda braccata. Rimasi bloccata a fissarlo , mentre nella mente si susseguivano un'infinità di pensieri. Mi sentii sollevare per la vita da una mano calda e rassicurante . La voce di mio padre giunse alle mie orecchie . Mi aggrappai a quel suono per non svenire.
<< Stai bene, mia cara?>> avertii come un eco lontano dai miei pensieri. Annuii appoggiandomi al suo braccio.
<< Mr. Wickham vi siete comportato bene con mia figlia?>> disse Mr.Darcy in tono stranamente accusatorio. Mr. Darcy, colto il tremolio delle mie mani, aveva capito che la causa della mia paura scaturiva da quell'uomo.
<< Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata>> affermò con uno sguardo che mi ridusse al silenzio.
Nascosi il volto contro la spalla di mio padre e mormorai esausta << Andiamo a casa!>>
Mr Darcy si congedò sia da Wickham che dalle padrone di casa, usando come scusa la mia salute ancora precaria. Mi aiutò a salire sulla carrozza e si sedette davanti a me.
<< Perchè sei così sconvolta?>> mi accarezzò una guancia sollecito e aggiunse << Le ferite si sono riaperte ?>>. Io non risposi, fissando fuori dal finestrino.
<< Non fare così, rispondimi>> mi incalzò
<< Non preoccuparti. Sono solo stanca>> sussurrai cercando di soffocare i miei pensieri nel gelo della brezza notturna che mi sferzava il viso.
<< So distinguere la stanchezza dalla preoccupazione . Per quanto sia vecchio , conosco la mia bambina abbastanza da leggere il terrore nei suoi occhi . Non sapere a cosa sia dovuto, mi addolora. Spiegami l'accaduto?>>
<< Non posso, padre>> piansi, pronunciando per la prima volta il suo nome con amarezza.
<< Non ti forzerò oltre , quando sarai pronta promettimi che verrai da me>> soggiunse abbracciandomi.

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The heiress to Pemberley
FanfictionCosa succederebbe se Helen, unica erede dei Darcy, incontrasse lo sconosciuto cugino Fitzwilliam Wickham? Fra i due si istaurerebbe solamente una feroce antipatia oppure qualcosa di più profondo e passionale? Questo sequel dell'intramontabile capol...