La Macchia Nera [version two]

22 ⎸Il giorno della verità

Lo squillo di un cellulare ruppe l'atmosfera che si era creata facendo furiosamente ringhiare Amber, la quale si allontanò dal petto di Rusty perché questo fosse libero di rispondere.

Da quando Abbie le aveva esplicitamente detto di non volerla vedere la biondina si era sentita così in colpa che fece di tutto pur di trovare il fratello della sua migliore amica per dargli la notizia. Come si era aspettata però finirono per litigare, ma quella ventina di minuti passati ad urlarsi contro era finita con lei che gli saltava al collo.

Un cliché, se si parlava di quei due.

Se Abigail li avesse visti probabilmente sarebbe finita per detestare entrambi, ma a quel punto a nessuno importava, neanche a Rusty, non quando aveva le gambe di Amber attorno alla vita e le sue labbra incollate alle sue.

Quando il suo cellulare aveva preso a squillare per la quinta volta, il ragazzo pensò che forse quello era il karma.

Scopare mentre la propria sorella era a casa di un vampiro a piangere...

Disgustoso. Eppure lo stava facendo.

«Faresti bene a rispondere, potrebbe essere importante» disse acidamente Amber balzando giù dal letto e mettendo mano alle sue mutandine che indossò sotto agli occhi infastiditi di Rusty.

Chiunque lo stesse chiamando l'aveva fatta grossa, ed ora gli toccava non solo sopportare le lacrime della sua ex, ma anche sopportare la sua frustrazione sessuale. Grandioso.

«Vado a fumarmi una sigaretta» lo informò annoiata, «Vedi di aver finito appena torno o dovrai farti un bel solitario per rimediare»

Senza risponderle il rosso accettò la chiamata, chiedendo bruscamente chi fosse.

«Ho interrotto qualcosa?»

La voce di Thomas gli giunse all'orecchio più forte di come credeva, e solo in quel momento si rese conto di avere mal di testa. Ma probabilmente Amber era riuscita a farglielo dimenticare con le sue premure.

Rusty trattenne un sospiro quando si rese conto che quel pensiero gli era uscito spontaneamente dalle labbra.

«Deduco che sia un si»

«Cosa diamine vuoi?»

Dall'altro capo il ragazzo si appoggiò alla porta della sua stanza senza distogliere gli occhi dalla stanza dalla quale Abigail ancora non era uscita.