Nel frattempo, al secondo piano della villa della KK∆ e inginocchiata accanto alla vasca da bagno, Amber rimaneva accanto al suo ex-fidanzato troppo ubriaco per restare da solo. Era consapevole che fosse tardi, come lo era del fatto che se solo Nathaniel fosse venuto a sapere che si trovasse in una delle sue stanze in compagnia di quel dannato idiota avrebbe dato di matto — e a dirla tutta avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo.
Sapeva di essersi fatta ingannare per l'ennesima volta dallo charme di Rusty e da ciò che l'aveva spinta a fare il suo istinto, ma non riusciva comunque a trovare una scusa che giustificasse la sua ingenuità. Era troppo disponibile per lui, troppo buona; sciocca persino. Incapace di mettere il suo bene davanti alle esigenze di colui che anni prima le aveva rubato il cuore.
Si, se Nathaniel lo venisse a sapere lo ucciderebbe, pensò mentre infilava le dita tra le ciocche color cremisi del ragazzo chino sulla tavoletta del wc. Tossiva, raddrizzava la testa, la guardava e tornava a chinarsi; poi tornava dritto, si appoggiava alla tavoletta e al petto di Amber, piegando le labbra in un sorriso.
«Ti ho già detto che sei bellissima, stasera?» aveva biascicato, sospirando sulla sua pelle chiara. Lei gli sorresse la testa con le dita, accarezzandolo con i polpastrelli. «Si, Rusty. Me l'hai detto...» l'aveva brevemente liquidato, facendo un sospiro: «Ma non è necessario che tu me lo dica tutti i giorni» gli ricordò. Ma Rusty scosse la testa e rinsavì, appoggiando le labbra sul suo collo nudo. Amber rabbrividì. «Si invece...» la contraddisse, «...Per tutte le volte che non l'ho fatto quando stavamo insieme...»
«Rusty...» lo riprese, consapevole che di lì a poco la sbronza lo avrebbe portato a dire cose che, a differenza sua, avrebbe scordato il giorno seguente. «Io non ti merito»
«Non stiamo più insieme» chiarì tenendolo per le spalle: «Facciamo sesso, nient'altro»Rusty dissentì, appoggiandosi contro il muro. Si sentiva meglio rispetto a prima, ma non poteva dire che lei non avesse ragione; era ubriaco e del tutto fuori di sé. Era comprensibile che non volesse parlare con lui da sobria, anche perché se non lo fosse stata, entrambi sapevano come sarebbe andata a finire.
«Allora perché sei qui?»
«Perché sei il fratello della mia migliore amica» mentì, reprimendo il suo desiderio di confessargli ciò che provava davvero. «Lo farei anche se ti odiassi...» aggiunse sottovoce, ma Rusty riuscì comunque a sentirla.
E l'avrebbe anche contraddetta se, chiunque ci fosse al di là della porta, non avesse bussato così forte da farli sobbalzare. Amber sospirò, non sapendo se ringraziare quella coincidenza, o rimanere lì per sentire cos'altro avesse da dire. Ciò che fece fu sorridergli tristemente, prima di lasciargli un bacio sottile sulla fronte.
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La Macchia Nera [version two]
Vampiros«Tu non sei un mostro» «Eppure non hai mai smesso di trattarmi come se lo fossi» [...] Abigail Fillis era, all'apparenza, una semplice ragazza di Milwaukie con un turbolento passato alle spalle. Trattata da tutti con dolcezza e generosità in seguito...