I pantaloni della sentinella le stavano grandi.
La stoffa si allargava sulle sue cosce e sfiorava a malapena le sue caviglie poco esposte mentre camminava per nascondere i propri indumenti dietro a un cespuglio.Quell'idea non le piaceva per niente.
Da quando Katrina l'aveva informata di quale sarebbe stato il suo ruolo in quel piano non aveva aperto bocca. Preferiva di gran lunga rimanere in silenzio visto e considerato il fatto che, tra tutti, ad essere insieme a lei fosse proprio suo fratello traditore.
«Hai nascosto i tuoi vestiti?»
«Avevo solo questo compito. Certo che li ho nascosti»
Daan si ammutolì, dopodiché prese il posto della sentinella congiungendo le mani davanti a sé.
Era in imbarazzo per tante cose. La più eclatante, vedere la sua sorellina così cresciuta e così sgarbata. Il contrario della piccola bambina che si era lasciato alle spalle anni prima.
Ma si sa, le cose cambiano e quando c'è di mezzo la famiglia non esistono sfumature.
O è bianco, o è nero; e Dalila in quel momento non vedeva né l'uno, né l'altro.
«Credi che ci metteranno tanto?»
«Che c'è, te la fai nei pantaloni per caso?»«Dal...»
«Mi sono nascosta e ho sbagliato. Sono consapevole che se sono in questa situazione è soltanto colpa mia, ma se c'è una cosa che posso dire è che non ho alcuna voglia di parlare con te. Siamo in copertura, Daan. Faresti meglio a tenere la bocca chiusa»
Che fosse ferita era più chiaro del sole. La notizia del suo ritorno era stata improvvisa e per l'ennesima volta nessuno le aveva dato retta. Daan era inutile senza il suo potere. Non era una cima né a combattere, né a difendersi, e la cosa rendeva estremamente pericoloso ciò che erano stati costretti a fare.
D'altronde però Dalila era sicura che a prescindere nessuno avrebbe ascoltato quanto aveva da dire, ovvero che Daan senza il suo potere altro non era se non una palla al piede.
«Non ti dirò che mi dispiace, Dalila. Me ne sono dovuto andare, non è stata una mia decisione»
«Neanche scappare come un ladro in piena notte? Neanche quella è stata una tua decisione?»
Il ragazzo abbassò il viso. Qualsiasi cosa avrebbe detto di lì ad almeno un paio di settimane sarebbero state solamente scuse per lei. Doveva metabolizzare il suo ritorno e digerirlo con i suoi tempi. Possibile che nessuno capisse come ci si sentiva a rifiutare l'affetto dell'unica persona dalla quale l'aveva ricevuto?
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La Macchia Nera [version two]
Vampire«Tu non sei un mostro» «Eppure non hai mai smesso di trattarmi come se lo fossi» [...] Abigail Fillis era, all'apparenza, una semplice ragazza di Milwaukie con un turbolento passato alle spalle. Trattata da tutti con dolcezza e generosità in seguito...