«Vai via» biascicai trascinandomi con le braccia verso il fondo del bagno. «V-Voglio stare da sola. Vattene»
Appoggiai il gomito sulla tazza e lasciai penzolare la mano dall'altro lato della tavoletta. Stavo male, terribilmente male, ma la cosa che più mi premeva era rimanere sola. Volevo stare da sola con i miei pensieri.
Per una volta, volevo dimenticare quant'era accaduto.
Per una volta, volevo dimenticare quello che avevo fatto.
«Vattene via»
«Smettila di comportarti come una bambina» mi interruppe, facendo un passo in avanti e chiudendosi la porta alle spalle. «Potresti svenire da un momento all'altro e sbattere la testa da qualche parte»
«Non succederà» sussurrai tossendo, mentre attendevo di rimettere ciò che avevo mangiato a pranzo.
O forse speravo semplicemente che dopo averlo fatto, la repulsione che avevo per me stessa sarebbe scomparsa.
Ma non fu così.
«Cosa hai detto?» domandò cauto chinandosi accanto a me per tenermi i capelli lontani dal viso.
Mi guardai le dita e deglutii.
Mi ricordavo tutto. Dall'arrivo di Katrina, a quando aveva spinto ai miei piedi il ragazzo incappucciato e, infine, a quando gli avevo strappato la lingua a mani nude.
Strinsi la tavoletta con le mani e serrai la mandibola. Non poteva essere. Non potevo averlo fatto davvero io.
Era questo che provavano i miei fratelli guardandomi? Era per questo che dopo avermi vista svenire non avevano mai voluto raccontarmi come mi fossi macchiata i vestiti di sangue?
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La Macchia Nera [version two]
Vampire«Tu non sei un mostro» «Eppure non hai mai smesso di trattarmi come se lo fossi» [...] Abigail Fillis era, all'apparenza, una semplice ragazza di Milwaukie con un turbolento passato alle spalle. Trattata da tutti con dolcezza e generosità in seguito...