30 ⎸Cristallo rotto

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D'improvviso le nuvole si raccolsero sopra di loro e il cielo si fece scuro, tetro; in mezzo a quella buia confusione, l'unico spiraglio di luce erano i suoi occhi. I suoi grandi e famelici occhi viola. La rabbia l'aveva consumata dentro e l'aveva travolta come la marea travolgeva gli scogli, impetuosa, e il suo cuore le batteva così forte nel petto che per un momento si spaventò. Quel momento tuttavia durò poco, perché quando Katrina alzò il cappuccio dalla testa di Caleb, quel muscolo palpitante si fermò.

Quando riaprì gli occhi, c'erano soltanto loro due. Una coltre di fumo bianco li aveva circondati, coprendoli dagli sguardi curiosi nel gazebo e chiudendoli in un abbraccio mortale dove nessuno li avrebbe interrotti.

Thomas provò a cercarla in mezzo a quella confusione, ma la sua aurea era troppo forte e il suo potere non sufficiente ad oltrepassarla. Guardò Katrina con astio e la vide ridere e portarsi l'indice alle labbra perché restasse a guardare.

Caleb arrancò ancora, legato sul terreno umido del giardino; era freddo e bagnato, e la sua guancia premuta lì sopra era calda, bollente. Abigail sentiva il suo cuore battere, l'aorta pulsare e per un momento, per un solo momento sentì il sapore del suo sangue sulla punta della lingua.

La sua Divainiba si risvegliò, nutrita dal terrore stampato sul volto di Caleb, e avanzò con leggerezza verso di lui mentre tentava disperatamente di mettersi in piedi. Voleva fronteggiarla, sottometterla, perché dentro di lui voleva convincersi che dietro a quella maschera di indifferenza ci fosse ancora la sciocca ragazzina che si era innamorata di lui tre anni prima. La sua cecità lo portò a convincere se stesso che lei non l'avrebbe mai ferito; che lo amasse troppo nonostante fosse in quelle condizioni, che lui ancora le facesse paura.

Ma non era così.

Caleb non conosceva tante cose di colei che aveva davanti, eppure il suo cuore malato lo spingeva a portare avanti la convinzione che Abigail l'avrebbe rivoluto con sé; e che lui le avrebbe spezzato il cuore, rifiutandola all'inizio e riprendendo a muovere i fili della sua vita quando si sarebbe resa conto di non riuscire a vivere se non con lui. Ma quando pensava a queste cose non considerava che in quell'anno trascorso in sua assenza, l'avesse fatto eccome.

Finalmente dopo tanto tempo aveva vissuto davvero e l'aveva fatto senza di lui.

Thomas ritentò ad oltrepassare la coltre di fumo e si bruciò ancora nel tentativo di farlo. Katrina alzò gli occhi e prese posto al tavolo al fianco di Bryce, il quale la guardò con la coda dell'occhio mentre sfilava la cannuccia da una sacca di zero negativo e la appoggiava sulle labbra.

«Lascia che si diverta...» disse a Thomas toccando il posto vuoto alla sua destra: «Vedrai che le piacerà»

«Lei non può restare sola con lui» si agitò Jackson tentando di intervenire: «Dobbiamo fare qualcosa, lui le farà del male dobbiamo farla uscire-!»

La Macchia Nera [version two]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora