Parlare con Sam mi ha fatto bene. Gli ho parlato di Christine e di Kevin, e dei ragazzi che mi squadravano in classe. Mi sono addormentato sorridendo e non pensando a niente di brutto.
Sì, per dieci minuti! Per il resto della notte ho avuto incubi sugli occhi di ghiaccio di Kevin, io li fissavo e di punto in bianco iniziavano a sparare laser che mi uccidevano, oppure sulle mani di Christine che mi stringevano così forte da stritolarmi... lo so, ho troppa fantasia!
Sta di fatto che mi sarò svegliato sudato e spaventato almeno quattro o cinque volte, e adesso, che è suonata la sveglia e devo prepararmi per andare a lezione, sono tutto indolenzito e vorrei solo tornare a dormire. Per di più non so cosa aspettarmi dal mio incontro con Christine. Stamattina ho una lezione di teatro, poi ancora Storia del Cinema, la vedrò di sicuro. Mi viene un nodo allo stomaco, così decido di uscire di casa senza mangiare.
Dopo essermi vestito, questa volta ho messo una canotta bianca e sopra un maglioncino leggero blu, e aggiustato i capelli, schizzo fuori di casa, con lo zaino sfatto di ieri che chiudo in qualche modo controllando velocemente che ci sia lo spartito di Mozart buttandomelo in spalla. Cammino con calma fino alla scuola, c'è il sole anche oggi. Inspiro ed espiro per farmi avvolgere dal caldo che si può trovare la mattina alle 7:30 a fine settembre. Non riesco a scaldare le mani, ma mi scalda il cuore e l'anima. Sento che è quello che mi serve. Arrivo un po' in anticipo e prendo un caffè ad una bancarella, poi mi avvio in teatro.
La lezione passa tranquillamente. Lauren, la professoressa, anche lei è sull'età di Kevin, infatti si è presentata come Lauren e non come signora o signorina Vickers (il cognome che c'è scritto sul mio orario...), è davvero molto brava. Siamo partiti dalla terminologia stessa, teatro. Poi ci ha chiesto se ne conoscevamo alcuni e alla fine ci ha fatto improvvisare qualcosa.
Siamo meno di dieci in classe. Ci sono cinque ragazze e poi siamo tre maschi. Abbiamo dovuto creare delle coppie e improvvisare un dialogo di vita quotidiana. Io, ovviamente non me la sono sentita di scegliere nessuno. Un paio di ragazze si conoscevano già tra loro. Un'altra ha scelto il suo ragazzo. A me è rimasto un certo Tristan. Ho lavorato con lui e abbiamo anche parlato. Sembra simpatico. E non mi ha guardato male neanche per un attimo. Abbiamo scelto di rappresentare due amici di vecchia data che si incontrano ad una cena degli ex alunni. È stato divertente e Lauren si è complimentata con me.
Mi chiede di fermarmi un secondo a fine lezione. Mi prende da parte e mi dice che devo perdere un po' delle mie paure per diventare davvero bravo, ma che sono già sulla buona strada, perché quando ho recitato con Tristan ha visto un altro me stesso. Come diavolo ha fatto a inquadrarmi in meno di due ore??
"Grazie" le dico molto imbarazzato "Cercherò di lavorare su di me allora"
"Ne sono sicura. Alla prossima settimana!" mi saluta lasciandomi andare. Anche se in effetti sarei rimasto con lei ancora un po' pur di evitare la prossima lezione.Entro in aula e lei non c'è ancora. Mi siedo allo stesso posto di ieri, mi ricordo solo in quel momento degli appunti che mi ha prestato ed inizio a copiarli velocemente sul mio quadernino. Dopo qualche minuto la vedo entrare, è diversa da ieri, oggi ha i capelli raccolti in un mollettone e un po' di occhiaie, sembra ancora più pallida... e, anche se non ho finito, metto il suo blocco nel posto accanto al mio, abbasso lo sguardo sui miei mezzi appunti sperando che si sieda accanto a me. Lo fa, ma non mi saluta e non mi parla. Prende il suo blocco, lo apre sulla pagina vuota e prende una penna. Aspettiamo in silenzio che inizi la lezione. Lei ogni tanto chiude gli occhi portandosi le mani alle tempie, per poi riaprirli piano e tornare seduta normalmente.
Sentirla così vicino a me e non poterle fare un sorriso mi fa impazzire. Sento il suo profumo, sento il suo calore. Sento i suoi occhioni verdi che ieri erano tutti concentrati a fissare me, aprirsi e chiudersi fissando solo il blocco. Mi fa male, ma, dopo ieri, non posso pretendere nulla.
Entra il professore e inizia la lezione. Ha pochi capelli grigi e un accenno di barba, grigia anch'essa. Poi ha una camicia e il papillon. Il primo prof che sembra effettivamente un prof penso. Inizia a spiegare e decido di prendere appunti questa volta. Guardo con la coda dell'occhio Christine e sta facendo lo stesso, di guardarmi non ci pensa neanche lontanamente.
Quando finisco la prima pagina del quadernino e giro sulla pagina vuota non resisto. La strappo e ci scrivo sopra.
"SCUSA SCUSA SCUSA! Ieri ho esagerato.
Cioè AVEVO RAGIONE! Ma non dovevo trattarti così, ci sono stato MALE per il resto della giornata,
se può consolarti...
Spero che ci parleremo di nuovo prima o poi."
Scrivo, poi la tocco dentro col gomito destro e glielo passo. Torno a seguire la lezione, sperando ardentemente che risponda. Mi ripassa il biglietto. Fa che non sia bianco, fa che non sia bianco...
"1^ cosa: SMETTILA DI URLARE!!! 😵
Il prof c odia già abbastanza, x d + credo n mi sia ancora passata la sbronza d ieri sera, qndi evita...
2^ cosa: direi k se stase a cena da me stiamo zitti tt il tempo potrebbe essere un po' imbarazzante..e strano!
..x i miei coinqui, intendo! 😝"
Leggo tutto d'un fiato, si è ubriacata ieri alla festa Jamie, non ha pianto tutta la notte pensando a te! Potevi anche arrivarci... Mi rimprovero, ma sono felice che abbia risposto così scanzonata.
Rido ancora per le sue abbreviazioni da bambina e per la battuta sul fatto che urlavo, mi volto verso di lei e le sorrido questa volta. Lei ricambia il mio sorriso, che gioia, poi si riprende subito il foglietto. Me lo ripassa con scritto l'indirizzo di casa sua.
"Grazie, mi hai tolto un peso.
(ps. Immaginati che io stia sussurrando, eheh...)"
Le scrivo a mia volta, allungo il foglio per farglielo vedere e poi me lo riprendo per mettere via l'indirizzo. Lei me lo strappa di mano e scrive anche il suo numero. "In caso non trovassi la casa" dice a bassa voce facendomi l'occhiolino. Metto via il foglio e ricomincio a seguire la lezione.
Eilà..capitoletto per voi prima di andare..domani non so se riesco a metterlo..
..ahah..il suo compagno a teatro è Tristan..mi faccio due risate!!! DIVENTERANNO AMICI SECONDO VOI?? (vedi immagine iniziale..) 😝😝😝😝😝
Chrissie, come la chiama la sua amica, l'ha perdonato subito..che grande! I-D-O-L-A-!
Vi saluto che sono già in ritardo, ma prima..DOMANDINA:
Vi piacciono i COUNTERFEIT???
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Chi sei Jamie Campbell Bower?
Fanfiction"Chi sono? Bella domanda, non lo so nemmeno io. Vediamo... Mi chiamo James Metcalfe Campbell Bower, e lo so, ho il doppio cognome che fa davvero figo, ma poi...sarò davvero così figo?" tratto dal primo capitolo