è tutta colpa mia..

1K 50 9
                                    

Nicole:

Appena finii di farmi la doccia, mi cambiai e mi affacciai alla finestra, pensando.

Improvvisamente, sentii bussare alla porta, così andai ad aprire, con i capelli ancora umidi.

Mi ritrovai davanti la vicina, la mamma di Gionata, che sembrava preoccupata.
-Hai sentito Gio? Ha il telefono staccato e nessuno mi sa dire dove sia.

Non risposi subito in quanto credevo che fosse rimasto a casa, quando sentii la sirena di un'ambulanza che si stava dirigendo proprio sotto il mio palazzo. Io e valentina ci girammo di scatto, intravidi che i medici stavano portando una barella di corsa proprio verso la casa di Mirko.

Scesi a corsa, pensando che gli fosse successo qualcosa, ma quando arrivai davanti a casa sua rimasi sconvolta.

Mirko era in piedi davanti alla porta mentre i paramedici stavano caricando sulla
barella.. Gionata?

Mi salì un senso enorme di ansia allo stomaco, e mi agitai.
-Che cazzo ha fatto?- dissi quasi urlando, mentre i paramedici lo portavano in ambulanza, con il sangue che gli usciva dal naso e gli occhi semichiusi, mega pallido in viso.

Quella scena mi fece salire un nodo in gola assurdo.
Mirko si sedette a terra disperato.
-Overdose.. è tutta colpa mia..- disse con le mani sul viso.
-Che stai dicendo?- dissi allarmata, mentre l'ambulanza stava partendo.

-Mirko alzati, dov'è il tuo motorino? Dobbiamo andare all'ospedale!- a quel punto lui mi guardó, mentre io camminavo avanti e indietro, e intervenne Valentina che era in lacrime.-

-Vi porto io..- la guardai, mentre aiutavo Mirko ad alzarsi e corremmo verso la sua macchina.

Appena arrivammo all'ospedale, insieme all'ambulanza, vidi Gionata essere trasportato di corsa su una barella, al che io mi fermai, dato che non potevo fare niente.

Mi misi a sedere a terra, davanti alla stanza in cui c'era il moro.

Dopo una mezz'ora, uscì un medico dalla stanza, seguito da altri, al che mi alzai di scatto.

-È la sua fidanzata?- mi chiese serio.
Esitai, per poi rispondere.
-Si.. come sta?-
-È andato in overdose.. ha rischiato molto.- abbassi lo sguardo, pensando al peggio.
-..ma ora sta bene. È sotto flebo, se vuoi, entra pure.- disse, per poi andarsene.

Senza esitare entrai, seguita da Mirko e sua mamma, e vidi che dormiva.
Sua madre era con le lacrime agli occhi, chissà quante volte ha passato cose simili..

Mirko si avvicinó, con lo sguardo addolorato, mentre Valentina stava uscendo.
-Fratello, mi dispiace, è tutta colpa mia..- ripetè, a voce bassa. Lo guardai, ero ancora confusa, non capivo cosa l'avesse portato a tanto.
-Mi spieghi come?-
-È venuto da me, stava male, l'ho visto stare male così solo una volta, tempo fa.. ho deciso che forse era più giusto lasciarlo da solo, quindi sono uscito. Quando sono rientrato, dopo una decina di minuti, l'ho trovato lì, steso a terra, pallido in viso e con una bustina di bianca sul tavolino.. non reagiva, ho provato a chiamarlo o a muoverlo.. ho preso quella roba e l'ho nascosta, prima di chiamare l'ambulanza. Non avrei dovuto lasciarlo solo..-

Sgranai gli occhi, non facevo di Gionata uno che usava quella roba.

-Ora sta bene, stai tranquillo..- dissi di rimando.
-Piuttosto torna a casa e vai a disfarti di quella roba, manderanno una pattuglia a perlustrare casa tua, dato che l'hanno trovato lì.- dissi sicura. Lui annuii, per poi andarsene con la mamma di Gio.

Ne sapevo di queste cose. Prima di perdere il lavoro mia madre era nei carabinieri.

Dopo aver detto che sarei rimasta per la notte, mi sedetti sul letto, e lo guardai.
La visione del suo viso così pallido, che di solito era leggermente scuro, mi diede i brividi.

-Ma che hai fatto Gio..- sussurrai, e gli presi la mano.

Mi svegliai la mattina dopo per via del sole. Mi ricordai di essere all'ospedale per via di Gionata, così mi alzai di scatto e vidi che ancora dormiva.

Andai in bagno a sciacquarmi il viso e mi resi conto di essere davvero in pessime condizioni, così mi sistemai il meglio che potei raccogliendo i capelli in una coda stretta.

Appena uscii dal bagno, notai che il ragazzo si era svegliato, così gli corsi tra le braccia di getto.

-Mi hai fatto preoccupare a morte brutta testa di cazzo!- dissi mentre lo abbracciavo.
-Sto bene.- disse freddo, con la voce rauca.

Mi staccai, e lo guardai stranita. Mi resi conto che era scazzato dal fatto che non aveva la minima intenzione di incrociare il mio sguardo.

-Sei stata tu qui stanotte?- disse, sempre freddo.
-Si.. Mirko..-
-Ecco, chiamalo e fallo venire qui, puoi anche andare tu.- mi interruppe, scazzato, con un filo di voce.

Era chiaro che qualcosa non andava, ma decisi di non insistere, annuii e chiamai il mio amico, uscendo dalla stanza. Appena arrivó, mi lanciò uno sguardo strano, per poi andare in stanza dell'amico.

L'ospedale stava a Sesto San Giovanni, così presi un bus per tornare a casa.
Durante il tragitto pensavo a come mai Gionata ce l'avesse così con me, non capivo cosa l'avesse portato a prendersi quella roba.

Arrivata in quartiere andai subito da Valentina a dirgli che il figlio stava bene, e tornai a casa.

Mi buttai sul letto, pensierosa, come al solito.

ciny. • sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora